Riflettori sull’accoglienza,
Macerata finalmente si confronta

CONSIGLIO COMUNALE APERTO durato sei ore dopo un anno di attesa. Moltissimi gli interventi bipartisan e testimonianze. Carancini: «Vogliamo mettere un nuovo mattone di condivisione in questa comunità». Antonella Matassoli: «Arrabbiata per chi ha usato una mamma per fare campagna elettorale. Mia figlia aggredita per il colore della pelle». Elena Leonardi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: «C’è stata un’accoglienza non dettata da ragioni umanitarie ma per fare business». N’vacaba Sanoh: «Siamo qui per salvare la nostra vita, non per offendere gli italiani». James T. Tamble: «Se Oseghale ha sbagliato va punito lui, non può soffrire tutta la Nigeria». Approvato l’ordine del giorno per chiedere al governo di curare la fase di uscita dei migranti dai progetti Sprar e Cas

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di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)

Per la prima volta a Macerata il microfono è rimasto acceso per quasi sei ore, a disposizione di chiunque volesse parlare in assise sul tema dell’immigrazione. Il consiglio comunale aperto di questo pomeriggio, chiesto un anno fa e convocato per oggi, se di certo non è riuscito a conciliare le tante anime della città su un tema particolarmente delicato dopo i fatti di gennaio e febbraio, le ha perlomeno fatte sedere tutte insieme, nell’aula sinoidale della Domus San Giuliano. Grande assente il prefetto Roberta Preziotti, che non ha voluto prendere parte al Consiglio nonostante invitata più volte, soprattutto dall’opposizione, per parlare dei dati a disposizione della Prefettura sui progetti di accoglienza. In platea anche Alessandra e Marco Valerio Verni, la madre e lo zio di Pamela Mastropietro, che poco prima dell’inizio dell’assise hanno appeso degli striscioni fuori dai cancelli del complesso per chiedere giustizia per la 18enne uccisa (leggi l’articolo).

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Marika Marcolini e Romano Carancini

«La politica – ha detto Carancini, ricordando anche i principi costituzionali -, ha il dovere di ascoltare su un tema particolarmente delicato. Confidiamo che si possa uscire con una condivisione di un percorso da fare insieme per mettere un nuovo mattone di condivisione in questa comunità». Certamente, come più di un intervenuto ha ricordato, il lunedì pomeriggio alle 15 molti non hanno potuto partecipare perché erano al lavoro. Ma le testimonianze e i pareri, anche molto diversi tra loro, non sono mancati. Ad aprire la fila di interventi, di 5 minuti ciascuno e una trentina in tutto (a moderarli in maniera impeccabile il presidente del Consiglio comunale Luciano Pantanetti), sono stati i rappresentanti di alcune associazioni che si occupano di accoglienza in città (Gus, Acsim, Refugees welcome e Centro di ascolto Caritas) e poi i sindacati che hanno sottolineato l’importanza del lavoro per chi esce dai progetti di accoglienza e che, senza reddito, finisce facile preda della criminalità organizzata. Il presidente del Gus Paolo Bernabucci ha anche tentato un gesto conciliatore con la madre di Pamela, rifiutato dalla donna (leggi l’articolo).

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Ninfa Contigiani e Alessandra Verni

Alessandra Verni è stata interpellata da molti sia durante gli interventi che a margine del convegno (anche da Ninfa Contigiani, consigliere dem e presidente del Consiglio delle donne che ha avuto un momento chiarificatore con la mamma di Pamela riguardo le sue dichiarazioni sulla morte della figlia che avevano scatenato un mare di polemiche). Alla Verni si è rivolta anche Antonella Matassoli, maceratese che ha vissuto con la sua famiglia il clima d’odio che si è creato in città dopo febbraio. Sposata con un uomo di colore, poco meno di un mese fa sua figlia, racconta la donna «è stata aggredita in un locale in pieno centro solo perché ha la pelle un po’ più scura, nella totale indifferenza di tutti. Sono arrabbiata – ha poi aggiunto – con chi ha usato una mamma per scopi elettorali, tutti noi siamo dalla parte di Alessandra Verni». Anche Marco Valerio Verni è intervenuto, «nonostante mi fossi ripromesso di non farlo – ha detto -, perché se vogliamo parlare di immigrazione bisogna specificare bene i termini: migranti, richiedenti asilo e rifugiati. In Italia si accolgono migranti in maniera indiscriminata. La mia famiglia non è contro l’immigrazione, che è un fenomeno naturale ma deve rispondere a delle regole».

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Antonella Matassoli con Alessandra Verni

 

Tra le testimonianze quella di N’vacaba Sanoh, 22enne accolto a Macerata da Refugees welcome.

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N’vacaba Sanoh

«Sono orfano – ha raccontato – ogni giorno mi alzo alle 4 per andare a lavoro a Tolentino, alle 14 vado a fare il servizio civile alla casa di riposo di Villa Potenza e torno a casa alle 19,20. Voglio ringraziare il governo e l’Europa che mi hanno salvato tra il morire e il vivere. Vorrei cercare di fare capire ai maceratesi che tra noi immigrati non siamo tutti uguali. Non giudicate la vita di una persona se non conoscete la sua storia perché questo porta all’odio tra di noi. Noi siamo qua per salvare la nostra vita non per offendere i cittadini italiani. Veniamo da diversi Paesi e diverse culture. Uniamoci e combattiamo i nemici che vogliono portare paura nella nostra bella città e nella nostra vita. È il mio sogno».

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Rebecca Marconi

Rebecca Marconi, studentessa, ha riflettuto sul dibattito di questi mesi: «A volte – ha detto -, dai dolori più grandi è possibile costruire qualcosa di migliore. Ma non è quello che stiamo facendo, ci stiamo autodistruggendo. Sulla droga ad esempio, se siamo arrivati al punto di dover sradicare degli alberi per contrastare lo spaccio c’è qualcosa che non va. Dove stiamo sbagliando? E quali possono essere le reali attività di prevenzione? I tessuti della criminalità, chiediamoci da dove partono». Elena Compagnucci è invece preoccupata per «toni aggressivi e violenti nei confronti dei migranti. Mi ricordano molto la propaganda nazista agli albori. La politica deve dire la verità, altrimenti è propaganda».

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Sammy Kounon con Alessandra e Marco Valerio Verni

Irene Rapanelli, dell’associazione “10F” nata dopo la manifestazione antirazzista del 10 febbraio, ha annunciato che in città nei locali pubblici circola un questionario per i maceratesi. «Vogliamo capire cose ne pensano i cittadini, quali sono le esigenze reali e di cosa c’è bisogno di parlare». Sammy Kounon e James T. Tamble hanno dato un messaggio molto simile: «Se un nigeriano (riferendosi a Innocent Oseghale, accusato dell’omicidio di Pamela Mastropietro, ndr), ha fatto una cosa sbagliata va punito lui – ha detto Tamble -, non può soffrire tutta la Nigeria per un individuo».

Non sono mancate le critiche, da più parti, all’attuale sistema di accoglienza e a come vengono gestiti i finanziamenti dalle onlus. Elena Leonardi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha ricordato che «molti fatti sono stati strumentalizzati. C’è stata un’accoglienza non dettata da ragioni umanitarie ma per fare business per alcune realtà. Gli agenti della Guardia di finanza solo tre giorni fa hanno ricevuto encomi per aver indagato su queste realtà che fanno business nell’accoglienza. Bisogna togliere il velo dell’ipocrisia e dirci le cose come stanno». Dopo l’intervento dei capigruppo l’assise ha anche approvato l’ordine del giorno con primo firmatario Maurizio Del Gobbo (Pd), ma frutto del lavoro di tutta la maggioranza, per chiedere al Governo, tra le altre cose, di «promuovere la gestione del delicato momento di transizione nella fase d’uscita degli immigrati dai progetti Sprar e Cas» e di «riattivare i “decreti flussi”, per gli ingressi delle quote di lavoratori stranieri regolari» a seconda delle necessità.

Sono poi intervenuti Leonardo Properzi, Mattia Orioli, Mangeb Princely Mangeb, Stefano Di Pietro, Paolo Trognoni, Stefano Casulli, Luigi Zura Puntaroni, Gianni Menghi, Alfonso Corradini, Andrea Lamona, Carlo Gasparetti, Carlo Cambi, Rebecca Marconi, Reinhard Sauer, Luigi Mosciatti, Mario Bettucci, Elena Compagnucci, Marina Santucci, Raffaele Pallotto.

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Elena Leonardi con Alessandra e Marco Valerio Verni

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Sammy Kounon

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Il gesto di Bernabucci di stringere la mano ad Alessandra Verni

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Carlo Gasparetti

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Carlo Cambi

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Reinhard Sauer

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Andrea Lamona

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Daniel Amanze

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Il presidente del Consiglio comunale Luciano Pantanetti con Alessandra Verni

 

 



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