Un negozio blindato
Tavole di legno e chiodi. Molti negozianti del centro hanno già blindato, o lo stanno facendo, le vetrine dei propri negozi, in vista della manifestazione antifascista. Una situazione quasi surreale nel cuore della città, presidiata nei punti d’accesso da un gran spiegamento di forze dell’ordine. Le scuole non hanno aperto, i mezzi pubblici si fermeranno dalle 13,30, le vie che costeggiano le mura saranno interdette al traffico dalle 14 alle 20 e il vescovo ha imposto lo stop a messe e lezioni di catechismo nel pomeriggio. Intanto i primi manifestanti hanno iniziato a radunarsi ai giardini Diaz. Il ritrovo è previsto alle 14,30, arriveranno pullman da tutta Italia, migliaia le persone attese.
Con una ordinanza a firma del sindaco inoltre, è stato disposto per la giornata di oggi il divieto di vendita per asporto, di somministrazione e di detenzione di qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie o contenitori di vetro, in lattine e contenitori di alluminio. Il provvedimento entra in vigore dalle 13. E’ rivolto a tutti gli esercizi e le attività di commercio e di somministrazione su area privata e pubblica che a qualsiasi titolo possono vendere e somministrare bevande nel centro storico della città, negli spazi limitrofi al percorso del corteo, in viale don Bosco, corso Cavour, corso Cairoli e vie adiacenti. Allo stesso modo è vietata a tutti coloro che parteciperanno alla manifestazione la detenzione di qualsiasi bevanda contenuta in lattine, bottiglie o altre tipologie di contenitori di alluminio e vetro.
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Povera Italia! Speriamo che la calma regni. Un pensiero anche ai negozianti del centro che otre alla crisi debbono combattere anche questi eventi
Che tristezza…
Tenere chiuso un negozio di sabato pomeriggio con la speranza di non trovartelo sfasciato alla fine della manifestazione non ha prezzo.
fate bene i comunisti quando manifestano di solito bruciano i cassonetti e rompono tutto
Di solito mangiano anche i bambini.
Si si , ma solo quelli dei fascisti razzisti, sono piu’ teneri
Mentre andavo alla manifestazione, passando per Corso Cavour, notavo lunghe code ai bar e alle pizzerie, che arrivavano ben fuori dai locali.
E, del resto, perché non sarebbe dovuto essere così? C’era tanta gente, molto variegata: giovani, anziani, coppie con bambini piccoli o con il cane. E’ stato un razzista a sparacchiare in giro, non chi al razzismo si oppone. Una persona, forse, con problemi psichici ma che, chissà come mai, aveva un’arma in mano.
I negozianti che non hanno dato retta ai messaggi terroristici diffusi dalle cosiddette “autorità” hanno fatto buoni affari.