di Gianluca Ginella
E’ stato nuovamente sentito ieri il quarto indagato nell’omicidio di Pamela Mastropietro. L’uomo avrebbe precisato alcune cose già riferite in precedenza agli inquirenti. Il gip del tribunale del Riesame oggi non ha invece sciolto la riserva sulla richiesta di scarcerazione per due dei tre nigeriani fermati per l’omicidio della 18enne.
Sul corpo di Pamela, intanto, sarebbero state trovate due distinte tracce di dna, una riconducibile a Innocent Oseghale, il nigeriano nella cui casa la giovane è stata uccisa, la seconda ad un taxista italiano con cui la ragazza avrebbe trascorso alcune ore il 29 gennaio, giorno precedente all’omicidio. Nuovi esami sul corpo della ragazza saranno svolti martedì mentre in settimana ci sarà un sopralluogo nella casa di via Spalato 124 con un geometra che si occuperà della misurazione delle piastrelle della casa.
«Il mio assistito ha ripetuto quanto già aveva riferito in precedenza agli inquirenti, precisando alcune cose e altre circostanziandole» dice l’avvocato Paolo Cognini che assiste il 39enne nigeriano Anthony A., quarta persona indagata per l’omicidio di Pamela Mastropietro.
Da quanto emerge la posizione dell’uomo sarebbe marginale nell’indagine. A coinvolgerlo ci sono delle telefonate ricevute da Innocent Oseghale il giorno in cui Pamela è stata uccisa. In una di queste Oseghale, 29 anni, gli avrebbe detto che una ragazza si era sentita male a casa sua. In un’altra chiamata, qualche ora dopo, gli avrebbe detto che si era ripresa e se n’era andata. Ieri per gli altri due fermati per l’omicidio di Pamela, Lucky Awelima e Desmond Lucky, si è svolta l’udienza al tribunale del Riesame in cui i legali hanno chiesto la scarcerazione per i loro assistiti ritenendo non vi siano i gravi indizi di colpevolezza. Il giudice si era riservato di decidere. Oggi non si era ancora pronunciato ed è possibile che se ne riparlerà lunedì. Nel corso dell’udienza il pm Stefania Ciccioli ha evidenziano anche un aspetto, quello relativo ai tabulati telefonici di Awelima. Sono in corso accertamenti per stabilire se il cellulare del nigeriano abbia o meno agganciato una cella telefonica di Pollenza, intorno alle 20-20,30 del 30 gennaio. Un compagno di stanza di Awelima aveva però riferito ai carabinieri che l’uomo, quel giorno, era rientrato all’hotel Recina di Montecassiano alle 20,30.
Martedì pomeriggio invece saranno svolti nuovi accertamenti medico legali sul corpo della 18enne uccisa. Questa volta l’esame sarà eseguito da un consulente degli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, che assistono Oseghale. Sul fronte della analisi sul corpo della ragazza, emerge che sono state trovate tracce di dna che sarebbero riferibili a Oseghale e ad un taxista che la giovane aveva incontrato a Macerata il 29 gennaio e con cui aveva trascorso qualche ora. Resta comunque l’attesa per i risultati degli accertamenti svolti dai Ris di Roma che potrebbero arrivare la prossima settimana. Sempre la prossima settimana si svolgerà un accertamento nella casa di via Spalato. Un geometra dovrà misurare le piastrelle e gli spazi di fuga tra queste. Un accertamento legato a stabilire se sia stata scattata in quella casa la foto di un bilancino con un etto circa di eroina trovata sul cellulare di Awelima. A lui e a Oseghale, pare in base a quella foto, viene contestata la detenzione, il 22 gennaio, di circa 100 grammi di eroina. Per questa indagini Awelima verrà sentito giovedì e Oseghale venerdì.
La vicenda di Pamela ieri è stata nuovamente argomento della trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete 4.
Intervistato l’avvocato Gianfranco Formica, che tutela la Pars di Corridonia da dove la ragazza si è allontanata il 29 gennaio scorso, che ha ribadito che la copia originale della cartella clinica della ragazza era leggibile. La trasmissione la settimana scorsa aveva mostrato una copia in cui alcune cure erano cancellate. Presenti la mamma di Pamela, Alessandra Verni e lo zio, l’avvocato Marco Valerio Verni che hanno spiegato che si stanno occupando anche loro di svolgere indagini per comprendere come la ragazza sia stata uccisa. Nel corso della trasmissione si è parlato anche delle due tracce di dna riferibili a Oseghale e al taxista e del presunto sopralluogo a Pollenza da parte di Awelima in base alla cella telefonica agganciata dal suo cellulare (circostanza questa però, come detto, ancora da chiarire). Critiche al sindaco di Macerata Romano Carancini che, commenta il conduttore, Gianluigi Nuzzi, «ha detto che la nostra è una inchiesta vergognosa. Se il sindaco di Macerata ha piacere di venire qui, a dircelo in faccia che abbiamo fatto una inchiesta vergognosa perché dopo la morte di Pamela si ritorna a spacciare, lo accoglieremo a porte spalancate. Ci spiegasse perché ha detto questo». Oggi, raggiunto telefonicamente, il primo cittadino ha spiegato di non aver visto la trasmissione e che, al momento, non intende dire nulla.
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Non ho neanche letto l’articolo, solo titolo e sottotitolo, ma scrivo: quando finirà questo strazio sul corpo di Pamela? Quando, quando, la famiglia potrà finalmente darne sepoltura? Non se ne può più di leggere . Sbrigatevi! Basta, basta, basta…
E mi torna in mente Cesare Pavese, col suo Male di vivere, tutt’altro che ben accolto dalla comunità cristiana con lui suicida, ma che disse in quel suo scritto una cosa importante e vera: ogni volta che si bestemmi è come infliggere nuovamente dei colpi di chiodi alle mani e ai piedi di Gesù Crocefisso. Quindi basta. Veramente basta. Seppelliamo Pamela , e basta con ogni prova scientifica. Quel che è fatto è fatto, doveva ormai essere tutto fatto.
pace per la piccola Pamela…e facciamo parlare tutti i bastardi
Veramente ormai il caso Pamela è diventato un esempio del rapporto tra opinione pubblica e istituzioni e detentori del potere d’informazione. Per esempio all’inizio i campioni del politicamente corretto da Selvaggia Lucarelli ad Adriano Sofri si sono scagliati sull’automobilista di Mogliano che aveva approfittato di Pamela sciaguratamente su una squallida coperta di uno squallido garage, ignobile bianco responsabile prima dei neri. Adesso vien fuori un secondo bianco tassista italiano che ha lasciato tracce biologiche sul corpo di Pamela e su questo sconosciuto né Lucarelli né Sofri hanno potuto scrivere nulla perché non informati. Allora viene da chiedersi perché si è scelto di esporre il moglianese e di coprire il tassista e a chi ha giovato questa scelta. Resta sempre l’impressione che l’opinione pubblica debba essere tenuta all’oscuro della completa verità cioè che dire la verità sia un’opzione facoltativa molto esangue.
A me criticano! Ma chi sono, che vogliono!! Ussa via. Piuttosto parliamo di cose serie, le mie dimissioni. Se mi dimetto possono pensare che mi sento colpevole per quello che è successo. Se dico che mi dimetto perché stanco di essere continuamente incolpato senza che abbia mai commesso niente di cui dovrei vergognarmi e che l’ospitalità data ai profughi è semplicemente atto di pietà e di generosità non solo mia ma di tutti quelli che si riconoscono in un Italia antifascista, democratica e solidale. Belle parole pero’ stavolta magari qualche pomodoro marcio me lo tirano se non peggio, è un pezzo che cerco di sfuggire con Macerata Libera e Bella Ciao. Qui, Macerata la vogliono libera da me. Devo pensarci bene. Ecco, non mi dimetto perché il topo lascia la nave quando affonda, io sono il capitano, quindi rimango a bordo e se devo affondare lo faccio con tutta la maggioranza che mi è sempre stata vicina ed ha appoggiato le mie scelte. Però, così dovrei spiegare anche perché. Lasciamo da parte la Lube che volevano pure casa nuova. Per fortuna c’era quel furbone de Silenzi che è stato pure mandato a casa insieme a quell’altro palazzinaro. Giulio ha perso e io sto ancora qui e le piscine a Fontescodella ( ma perché non la chiamano Fonte Amara, così ci giriamo un film, ahahahahha eheheheh, troppo forte io, e troppo polli i miei animaletti da cortile. Pio pio, pio pio, eccoli che arrivano tutti pronti a beccare, ihihihihihi) che si capiva che era solo una promessa elettorale e ha fatto la fine che meritava. Chissà poi che altro avevo promesso, magari anche il reddito di cittadinanza per tutti i maceratesi ahahahahahah uhuhuhuhhhuhu, ma quando sono beccaccioni questi miei elettori. C’è il ParKSì dove tutti d’accordo abbiamo acquistato con i soldi dei maceratesi una cosa che era già loro e chissà con questa superba operazione finanziaria quanti dubbi, per giunta pure velenosi e offensivi nei miei riguardi e chissà quali turpitudini mi avranno appioppato. Ma io sono forte i cittadini mi hanno votato e quindi mi vogliono. Forse sarebbe il caso di dire che mi avevano votato, fosse stato adesso nemmeno l’uomo delle pulizie facevo in comune. Potrei dire, a distanza di tempo che è stato a forza di spingere sull’offerta che alla fine sono riuscito ad acquistarlo perché se lo volevano tenere ben stretto nonostante non mi ricordo quando ci rimettevano ogni anno. Ricordo il Dom Perignon che hanno stappato all’atto della stipula, tutti con le lacrime agli occhi per la felicità di avermi reso un favore a me e a tutti i miei compaesani. Piano piano mi avvicino. Rileggo , per vedere se sto sulla strada giusta. Il problema non si risolve, mi dimetto o no? E se invece di dimettermi non dico niente a nessuno e sparisco per un mese, così salvo capra e cavolo, quando ritorno posso dire qualsiasi cosa: che sono diventato matto, ho riflettuto sul Monte Aramis, sono andato in America a prendere le misure per farmi scolpire sul Mount Rushmore accanto a George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln o magari che sono andato al Miramonti di Cortina a spese del Gus …. Oppure come Renzi, mi dimetto ma non mi dimetto subito ma solo alla fine del mio mandato e poi vado a fare il consigliere di minoranza perché è una cosa che mi ha sempre affascinato. Magari quello ha già cambiato idea e fa sbagliare pure me. Facciamo così, oggi è Domenica, esco, vado nei bar, mi faccio vedere, vedo come mi guardano, scambio qualche parola, insomma ,sondo, scavo,scannarizzo e poi stanotte ci torno sopra che porta “consiglio “, magari di minoranza, AHAHAHAH, Ma come mi vengono queste battute? Ma dove lo trovano un altro sindaco come me? Sotto casa a suonarmi una serenata a sera se mi rivolete per altri cinque anni altro che dimettermi!!!