Da sinistra: Marco Valerio Verni, Alessandra Verni, Stefano Mastropietro
«Occorreva attendere il massacro di una diciottenne prima di agire?». E’ l’interrogativo che pone la famiglia di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa a inizio anno a Macerata, nel commentare l’imponente operazione messa a segno da polizia e carabinieri e grazie alla quale è stata smantellata una rete di spaccio. Ventisette gli arresti, per lo più di nigeriani, con oltre 4mila cessioni di eroina accertate a Macerata e in alcuni centri vicini. «Non possiamo che prendere atto delle dichiarazioni apparse sulla stampa da parte di chi, a vario titolo, ha ricondotto gli arresti di questi giorni alla tragica e drammatica vicenda di Pamela e, per quel che conta, accoglierle di buon grado – continua la famiglia della 18enne – Il suo martirio vuol dire che è servito a qualcosa. Ma, ci chiediamo: occorreva attendere il massacro di una diciottenne prima di agire? Qui stanno venendo fuori situazioni che sembrano radicate da tempo ed anche ben organizzate, essendo esse articolate non solo a Macerata (divisa addirittura in zone), ma tra diverse città, con dei capi e delle strutture: elementi che, a dispetto di chi dica il contrario o faccia finta di nulla, indicano la possibile presenza di associazioni o organizzazioni criminali definite. Ora sta agli investigatori impostare le indagini nel giusto senso». Ma gli interrogativi restano.
Pamela Mastropietro
«Cosa si è fatto prima? – aggiunge la famiglia di Pamela – E perché alcuni dei catturandi non si trovano? Magari si potevano prendere prima? Tutti a complimentarsi gli uni con gli altri- e ci può anche stare, ci mancherebbe – ma vogliamo che venga fuori tutto. Non scordiamoci che, a monte, c’è una ragazzina depezzata chirurgicamente, scuoiata, disarticolata, scarnificata, esanguata, lavata con la candeggina, messa in due trolley ed abbandonata sul ciglio di una strada. E tante altre vittime, evidentemente, di questa intensa attività di spaccio, tra cui diverse morti (comprese, a quanto pare, due persone che avevano collaborato alle indagini stesse: possibile?)». Quindi la conclusione, con la speranza che finalmente si mettano insieme tutti i pezzi del puzzle. «Alcune carte del fascicolo di Pamela parlano chiaro – continua la famiglia – e denunciano la mafia nigeriana nelle Marche. Devono essere attentamente vagliate ed inserite nel puzzle che, anche in questi giorni, si va componendo ed ingrandendo. Noi non possiamo che rinnovare la nostra fiducia negli organi competenti: per quanto ci riguarda, di sicuro andremo fino in fondo, usando tutti i mezzi e gli strumenti previsti dal nostro ordinamento. Costi quello che costi. Tanta gente sta con noi, perché, al di là della preziosa ed importantissima vicinanza umana per la nostra tragedia, ha compreso che qui c’è qualcosa che va oltre, e che riguarda la sicurezza di tutti».
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…chissà se il sindaco Carancini saprà dare delle risposte a questi signori, chissà!! gv
Per Vallesi. Il sindaco non è responsabile principale perché un sindaco è responsabile solo là dove non c’è la questura. Mi azzardo poi a dire che il fatto che la sicurezza dei cittadini è basata non su una, ma su due realtà, Polizia e Carabinieri, rappresenta una situazione non ottimale perché vengono meno le economie di scala. Si riuscirà un giorno ad avere in Italia un unico corpo addetto alla sicurezza dei cittadini, così come è la Polizei tedesca?
Egregio signor Iacobini, è sicuro, ma proprio sicuro, di quel che sostiene!? Mah!! gv
Per carità l’atroce fine di Pamela merita il massimo dell’attenzione.
Chi si è macchiato di un così atroce delitto va punito duramente, senza se e senza ma.
Però leggo sempre di lamentele, proteste, critiche e accuse da parte della famiglia della povera Pamela e del loro avvocato, e mai un minimo accenno di autocritica, un pò mi lascia perplesso.
Può succedere a tutti, ci mancherebbe, ma io fossi la madre, il padre, lo zio ecc. di questa povera ragazza, un minimo di rimorso e di peso sulla coscienza, comunque, li proverei.
Dunque: ammesso che le colpe della pericolosa deriva che aveva preso la povera Pamela, possano ricadere anche sulla famiglia, anche se Vi garantisco che se deve accadere (cioè un familiare in quello stato), accade anche nelle famiglie che più sono attente, decise e presenti nelle vite dei propri figli; ma che cavolo c’entrano, nei discorsi e negli sfoghi della famiglia, sicuramente distrutta da questo atroce omicidio, i rimorsi, l’autocritica od altro (come scrive qualcuno), sul fatto che Macerata è diventata un covo di spacciatori nigeriani capaci di qualsiasi atrocità, e che ci voleva questa vicenda, seguita dagli spari di Traini, per far venir fuori una abominevole verità che era sotto gli occhi di tutti, o perlomeno di coloro che non hanno mai accettato di portare paraocchi di convenienza, di fronte ad una realtà molto pericolosa per tutti. Non ho più parole, veramente, da dire a chi cerca in modi assurdi di difendere l’assurdo. gv
Non so dove vive lei Sig. Giusepe ma sicuramente non nella Macerata dove vivo io.
Da quello che scrive,credo in un posto molto più triste.
Per Vallesi. Effettivamente ero rimasto indietro.
Cito da Wikidot:
”
L’art. 6 del D.L. 92/2008, modificando l’art. 54 del D.Lgs 267/2000 (TUEL – Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) ha ampliato le attribuzioni del sindaco nelle funzioni di competenza statale.
Al riguardo, il sindaco mantiene la competenza (sovrintende) relativamente alle seguenti attività:
a) emanazione di atti in materia di ordine e sicurezza pubblica;
b) svolgimento di funzioni in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria;
c) vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone il prefetto.
Conserva altresì compiti in materia elettorale, di stato civile, di leva militare, di statistica.
Quando è anche Autorità Locale di P.S. (perché manca nel comune il commissariato distaccato di p.s.), deve informare il questore di eventuali pubbliche riunioni non preavvisate provvedendo, in caso di urgenza, ad impedire che la riunione abbia luogo o a vigilarne lo svolgimento (art. 28 Reg. Tulps).
Oltre a ciò, l’art. 54 TUEL attribuisce ora nuove potestà al sindaco–ufficiale del governo che adotta provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica (come in precedenza) oppure la sicurezza urbana (innovazione).
Come si vede, l’aspetto più rilevante della modifica normativa è costituito dall’estensione del potere di ordinanza, che ora può essere adottata dal sindaco anche in materia di sicurezza urbana.
“
Egregio signor Ponzelli, mi perdoni, ma molto più triste mi sembra proprio Lei. Ossequi. gv
Egregio signor Iacobini, oltre a quel che Lei ha citato, io mi riferivo soprattutto, per quanto riguarda il sindaco di Macerata, ad altri tipi di responsabilità per quando concerne quel che è accaduto e quel che accade a Macerata, sia prima che dopo i tragici fatti; credo che Lei mi possa capire benissimo. Cordiali saluti. gv
Per Vallesi. Art. 6 del D.L. n. 92/2008. E’ tutto lì.
Sig. Giuseppe la mettiamo sul personale? Lasciamo stare, tanto dove va a parare qualsiasi sia l’argomento ormai lo sappiamo tutti.
Sig. Giuseppe la buttiamo sul personale? Non fa niente tanto qualsiasi sia l’argomento ormai lo sappiamo tutti dove va a parare. Sarei tanto curioso di sapere che le avrà mai fatto so “Sindacaccio”.
Egregio signor Ponzelli, se c’è qualcuno che ha iniziato, e poi continuato, a “buttarla sul personale”, mi sembra che questo sia stato proprio Lei; per quanto riguarda invece dove Lei convintamente crede, scrivendolo, che io vada sempre a parare, be’, detto da Lei, che da quel che scrive dovrebbe essere solo in grado di “parare” ben altre cose, trova il tempo che trova. La saluto. gv
Egregio signor Iacobini, non comprendo ancora cosa Lei voglia veramente dirmi; l’articolo l’ho letto, ed è tutto come Lei scrive, tuttavia con il mio discorso c’entra poco, dato che le responsabilità di cui parlavo, riferite al sindaco, erano di ben altra natura. Cordialmente. gv
Sig. Giuseppe, la scarsa capacità che dimostra di comprendere i contenuti spiega perchè si offende tanto facilmente.
Io ho parlato della Macerata dove vivo non di lei.
La presunzione di avere sempre ragione denota una scarsa propensione al confronto.
A questo punto Sig. Iacobini provi con uno schemino.
Per Ponzelli, la ringrazio per la fiducia che lei mi accorda, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
ed a Macerata di sordi e di ciechi son piene le strade ed i banchi della maggioranza…
Ma state parlando di Carancini? Vallesi, lascia perdere, non continuare a parlare con nessuno, continua tranquillamente a pensarla come la pensi e chiudi subito inutili e faziose e per un verso sempre pedanti e pesanti con il solito troll ( definizione che gli ho dato tempo fa ). Se gli dai spago continuerà a blaterare fino a che non lo affondi in maniera che nemmeno con un aerostato riesce a venire a galla. Io lo salto a piè pari ogni volta che posso. Pensa che l’altro giorno pur chiedendo scusa probabilmente stropicciandosi le mani sudate e con lo sguardo soddisfatto per forse AVERNE ACCHIAPPATA UNA che t’ha fatto un osservazione talmente inutile che avrebbe autoannientato chiunque ma non lui, perfido e gentile come una zanzara mentre cerca di entrarti nell’orecchio quando stai per addormentarti. Ha criticato un commentatore sul uso a sua detta, ma chi se ne fregava talaltro, di aver usato l’ablativo in maniera scorretta o giù di li. Io ogni volta prima di passare, devo essere sdoganato, e quest’essere irritante, maleducato anche se lui finge di non accorgersene, ogni sciocchezza che scrive gli viene pubblicata. E poi sempre a dire e a correggere secondo lui, per questo ogni tanto riceve qualche craccata scrivendo, Per… Per….Per…. Per….. Ma per favore.
Per me la famiglia di Pamela, che disconosce tanto Traini prendendone le distanze, non l’avrei proprio più trattata se non solo per diritto di cronaca, senza commenti od altro.
Egregio signor Micucci, seguirò alla lettera il suo consiglio, con certe persone neanche gli schemini con dei pupazzetti servirebbero a farli scendere dal loro autoincensato piedistallo; tuttavia un po’ mi meraviglia l’ultima frase a me rivolta dal signor Iacobini, che, se volesse spiegarmela meglio, dato che non sono così intelligente come altri commentatori, non sarebbe proprio una cattiva idea. Ossequi. gv