Fatti di Macerata, Fdi attacca:
«Il prefetto deve andarsene»

FRATELLI D'ITALIA ritorna sulla morte di Pamela Mastropietro e sul raid di Luca Traini. Carlo Ciccioli, candidato al Senato: «Si vedono razzismo e fascismo anche dove non ci sono, mentre passa in secondo piano l'orrore di una ragazza fatta a pezzi»

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Carlo-Ciccioli

Carlo Ciccioli

 

«Visto quello che ha combinato chiediamo al prefetto Roberta Preziotti di andarsene, anzi vorremmo fosse lei a chiedere di andare via da Macerata». Sono le parole di Carlo Ciccioli, capolista per il Senato di Fratelli d’Italia, che a tre settimane dai tragici fatti che hanno sconvolto Macerata è tornato ad affrontare l’argomento. Con lui Elena Leonardi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, e Paolo Renna, consigliere comunale sempre di Fdi. Con loro anche tre testimoni diretti di episodi di violenza: Andrea Masini, figlio di una delle persone massacrate a picconate da Kabobo a Milano; Fabiola Bacci, madre di Jennifer Starlacchini, ragazza uccisa dal fidanzato con 17 coltellate a Pescara; Francesco Siciliano, che ha ucciso con un colpo di pistola uno dei tre ladri che gli erano piombati in casa a Milano: le accuse per lui sono state archiviate, ma la sua famiglia continua a vivere nel terrore. «Siamo qui a tre settimane dalla morte di Pamela Mastropietro e dal ritrovamento del suo cadavere fatto a pezzi – ha detto Ciccioli – per proporre una riflessione a freddo, non condizionata dall’emozione e dallo choc». E la riflessione parte dal fatto che per Fdi «in questa Italia c’è qualcosa che non va». E cosa c’è che non va? «A Macerata – ha spiegato Ciccioli – sono venute 20mila persone a protestare non per un crimine selvaggio e per la morte di una povera ragazza, ma perché un pazzoide (Luca Traini, ndr) ha fatto un gesto sconsiderato. L’atteggiamento di questa gente, compreso il sindaco che una settimana dopo ha riproposto in maniera meno grossolana una manifestazione simile, è sconsiderato. Si è perso il senso della realtà e di critica, si vedono razzismo e fascismo anche dove non ci sono, e passa in secondo piano l’orrore di una ragazza fatta pezzi». Quindi l’affondo sul prefetto Preziotti e sulle politiche dell’accoglienza. «Visto quello che ha combinato – ha continuato Ciccioli – chiediamo al prefetto di andarsene prima possibile, anzi che sia lei possibilmente a chiedere di andarsene. I danni derivano soprattutto da un’accoglienza indiscriminata, migliaia di persone che arrivano, non hanno un lavoro e finiscono in mano alla criminalità. La gente ha paura, anche solo di parlare, per le rappresaglie che potrebbe subire. Siamo indignati».



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