di Gianluca Ginella
Pamela, ciò che resta del giallo sono alcuni misteri e interrogativi che ancora non sono stati chiariti. Le indagini sulla morte della 18enne fin qui hanno detto molto e sono in corso in questa settimana ulteriori investigazioni che sarebbero utili per definire meglio la posizione degli indagati e affermarne con ulteriore certezza le responsabilità. Ma restano aperti degli interrogativi. Ad esempio solo la ricostruzione con i risultati dei Ris potrà stabilire per quale motivo la 18enne sia stata uccisa e se ci sia stata una violenza sessuale di gruppo, come ipotizzava il gip nell’ordinanza che dispone la detenzione in carcere per Desmond Lucky e Lucky Awelima, accusati di omicidio in concorso con Innocent Oseghale. Inoltre i Ris potranno stabilire anche se fossero tutti e tre presenti gli indagati all’interno della casa di via Spalato 124, a Macerata, come fanno supporre i dati delle celle telefoniche. Il movente è dunque uno dei nodi da sciogliere perché sin qui non è emerso e gli indagati negano tutti di aver ucciso la ragazza. Di certo al momento c’è che Pamela aveva incontrato Oseghale ai Giardini Diaz di Macerata perché voleva comprare eroina. Lui però le aveva detto di non spacciare quella sostanza e l’aveva messa in contatto con Desmond Lucky. Cosa sia successo dopo, nella casa di via Spalato, al momento non è stato stabilito.
Di certo c’è, e lo dicono le copiose tracce ematiche, che la ragazza è stata uccisa in quella casa e lì il corpo è stato sezionato per poi essere messo all’interno di due valigie. E qui altri due aspetti. Il primo: se come dice il medico legale Mariano Cingolani chi ha operato lo ha fatto possedendo notevoli conoscenze, allora chi dei tre indagati le possiede? Oppure, e rientra tra le ipotesi investigative: può darsi invece che in alcuni centri della Nigeria i corpi dei morti vengano sezionati in quel modo e tale pratica sia una conoscenza comune? E poi: la casa è stata pulita da qualcuno che sapeva bene cosa stava facendo, sapeva che prodotti utilizzare per far sparire le tracce. Di nuovo ecco l’ombra di qualcuno esperto: capace di fare a pezzi un corpo e poi cancellare le prove.
Dunque qualcuno che ha agito in maniera perfetta, e allora perché l’errore dei trolley? Perché Oseghale si è fatto venire a prendere a casa da un camerunense, dunque un testimone scomodo, per farsi accompagnare a Casette Verdini di Pollenza dove poi ha gettato i trolley vicino all’ingresso di una abitazione dove era facile notarli per chi passava? Perché non gettarli in mezzo alla campagna, perché non seppellirli? Possibile che chi ha sezionato il corpo, ha cancellato le tracce commetta poi errori così grossolani? E se invece ci fosse stata una quarta fase del piano che però è andata a monte? Forse le valigie, ma siamo nel capo delle ipotesi, non dovevano rimanere lì.
Ci sono poi le ultime ore di Pamela: la procura ha individuato il taxista nella cui casa la ragazza ha dormito la notte del 29 gennaio, giorno precedente l’omicidio. Sulle sue dichiarazioni è stato chiesto il massimo riserbo. Idem sui risultati che sono attesi dai Ris. Lo ha detto ieri il procuratore Giovanni Giorgio che ha detto che sia la testimonianza che le risultanze dei Ris sono coperte da segreto istruttorio per non compromettere le ulteriori indagini. Il procuratore ha poi espresso «il mio più vivo rammarico per le gravi offese, che sarebbero state arrecate ai difensori degli indagati. Gli avvocati, invero, svolgendo l’essenziale funzione garantistica, loro attribuita dalla vigente Costituzione, meritano il massimo rispetto da parte di tutti».
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La cosa si fa sempre più oscura. Gli interrogativi che sono scritti su CM ce li siamo già fatti in molti. Il luogo ove hanno lasciato le valigie, così in vista e con un chauffeur come testimone, fa pensare: o siamo in presenza di imbecilli, oppure ciò fa parte di un piano.
Io spero che si trovino prove inoppugnabili, affinché possano essere incriminati senza discutere. Perché, se non parlano e le prove non esistono, quelli ritornano liberi… E potrebbero scatenare altri dieci, cento Traini, che si muoverebbero in una forma meno appariscente e plateale, ad esempio, di notte. Dio non voglia ciò. Perché, al di là delle sceneggiate con marcia antirazzista e antifascista, nei bar e nei negozi lo dicono a mezza bocca, ma il gesto di Traini viene giustificato e apprezzato. Vi è chiaro, signori politici?
Sotto torchio quelli non parlano. Non sono bianchi occidentali, che crollano. Quelli hanno una resistenza primitiva, selvaggia… Sono diversi da noi, con una mente più complessa… Perché non fate venire un poliziotto nigeriano che “sa” come fare per sciogliere le lingue serrate ai torchiatori occidentali?
Di certo c’è non che sia stata uccisa, ma che sia morta, in quella cosa
Iacobini: tu c’eri, per poter affermare con certezza quanto accaduto lì in Via Spalato 124 nella casa di Oseghale? Ma statte zitto và! per pudore, e anche per favore.
Ma fateli parlare con ogni mezzo i 3 o 4 indagati! Mica è stato commesso a casa mia il delitto di Pamela,ma al n.124 di via Spalato dove è stata vista entrare e non più uscire se non da due trolley per mezzo di un tassista chiamato e che ha accompagnato Oseghale fino al luogo del deposito e ritrovamento, e con tanto di foto stradali che lo ritraggono in auto! ma che stiamo giocando oh?
Caro dott.Giorgio, per me, il massimo rispetto da parte di tutti, lo merita innanzitutto Pamela Mastropietro insieme ai suoi poveri genitori, e basta. Poi, vengono tutti gli avvocati penalisti al seguito, così belli, comodi e caldi nell’esercizio della loro professione che nessuno scalfirà mai: ma chi li tocca e toccherà mai?
Ciò detto, sempre che Lei permetta.
Per Moroni. In altri termini. E’ certo che Pamela sia morta in quella casa, ma non è certo come sia morta, cioè se uccisa oppure morta per overdose.
Morta per overdose sembra proprio di no, visto il suo orrore per le siringhe. Ma poi cosa cambia? Lì è morta e lì è stata fatta spezzatino, in quel terrazzo…non farmici pensare, và!
Mah! a me sembra piuttosto palese che si abbia a che fare con degli stupidi, abili con le mani per loro cultura africana , nigeriana, tra coltello e mannaia, ma deficìenti e criminali totali quanto al resto, o non avrebbe portato Oseghale fuori da casa sua le due valigie con dentro Pamela fino a Casette Verdini con l’aiuto di un autista, testimone scomode il giorno dopo, e che se non fossero stati così stupidi,si sarebbero sbarazzati dei due trolley, dopo tanta fatica a ridurre a pezzi Pamela , nel porla accanto ad un cassonetto, una vicina discarica o altro luogo poco frequentato a Macerata alle 10 di sera, Tanto, voglio dire, dopo quello che le hanno fatto…scempio più scempio meno…e invece no, perchè sono dei delinquenti , dei criminali qualunque, e stupidi al massimo grado. Questo è quanto da me detto e scritto già 20 giorni fa, e confermo : tanto criminali quanto stupidi. Abbiamo a che fare con delle bestie senza ragione.
L’ho ridò ancora il metodo Sherlock Holmes: riunire tutto ciò che partecipa dell’indagine, quando si pensa che tutto sia stato raccolto, ci si sieda in poltrona, si accenda la pipa e poi si deduca. Il risultato del processo investigativo, non presenterà dubbi di sorta sui come, i perché e dei chi. Poi l’amministrazione giudiziaria, deciderà in base al paese e alle sue leggi. Per maggiori informazioni si può scrivere direttamente all’indirizzo : S. H. Private Investigations, 221B Baker Street, London
Il dott. Watson risponderà a tutti per quesiti ed appuntamnenti.
Veramente c’è anche il mistero di come abbiano fatto gli inquirenti ad arrivare subito in via Spalato 124: la prima spiegazione che attribuiva tutto il merito all’eroico tassista abusivo camerunese, rappresentante dei neri perbene, si è rivelata una grande bufala perché il camerunese aveva sì scoperto tutto, aprendo addirittura i trolley, ma anziché denunciare il delitto, come suo dovere, se n’era scappato a Roma, tornando solo dopo l’arresto di Oseghale. E’ un mistero il perché sia stata data questa versione fatalmente destinata a cadere. Anche la testimonianza del farmacista non è per niente decisiva perché ha potuto riconoscere Pamela ma dall’interno della farmacia nulla poteva sapere dell’appartamento di Via Spalato 124. Allora come hanno fatto?
Perché non lo si dice?
Per Iacobini. Rileggiti tutti gli articoli sul caso e ti renderai conto (spero) che stai dicendo delle cavolate.
Per Iacobini. Rileggi https://www.cronachemaceratesi.it/2018/02/15/pamela-ecco-lordinanza-del-giudice-autopsia-telefoni-e-contraddizioni-i-cardini-della-custodia-in-carcere/1067788/
Per Moroni. Orrore per le siringhe? Mica è detto che si sia trattato di un gesto volontario, potrebbe aver ‘subìto’ l’iniezione di uno stupefacente, magari a dosaggio ‘eccessivo’, tale da causare il decesso. Dopodiché coloro che erano con lei hanno dovuto gestire il malore e il conseguente decesso: un cerino acceso in mano, una patata bollente. Se così fosse (e mi auguro veramente che lo sia) la tragedia sarebbe ovviamente un po’ più accettata dai suoi poveri genitori.
Poi, per carità, si può sempre fantasticare sui riti Vudù (comoda alternativa, per qualcuno, all’esame dei candidati per le elezioni prossime).
ma stiamo scherzando ancora non si sa come è morta ?? ma ci vuole tanto a prenderli a schiaffi fino a quando non parlano questi ….
Per Moscati. Ha ragione, anzi non si perda tempo col processo: forca sùbito, in piazza.
Iacobini, penso ti sia perso qualche passaggio. La coltellata alla testa e le due al fegato, che pare siano queste ultime causa della sua morte. E in ogni caso, se fosse morta diversamente, perché accoltellarla anche ? dicci tu.
Per Tamara. Hai ragione, non ci avevo pensato.
Chiedo scusa a tutti coloro i quali intervenendo non si informano in modo il più esaustivo possibile.
1)l’8/2 nell’articolo di CM (https://www.cronachemaceratesi.it/2018/02/07/delitto-di-pamela-il-procuratore-nessun-rischio-di-scarcerazione/1064057/#comments) in un mio post rilevavo alcune certezze della prima autopsia.
2)Il procuratore Giorgio nell’invitare ad avere “il massimo rispetto da parte di tutti” per gli avvocati difensori, questo invito va rivolto anche ai professionisti coinvolti i quali, oltre che essere pagati dal cittadino che garantiscono il gratuito patrocinio, NON possono permettersi nelle loro funzioni rilasciare “battute” del tipo “nella casa impronte di Salvini e Meloni” (avv. G.Borgani art. CM del 7/2/2018) ne quando s’afferma ancor prima della fine delle indagini, ancorchè la si faccia passare per detta dell’imputato, che Lucky Awelima in via Spalato 124 non c’è mai stato (avv. G.Lupi art. CM del 19/02/2018).
Infine è EVIDENTE che il nostro ordinamento legislativo/giudiziario è, come in questo caso, alquanto carente. Un paragone su tanti. Negli USA dopo la strage in Florida l’imputato è comparso LA MATTINA SUCCESSIVA e non come da noi dopo giorni per la convalida dell’arresto in TUTA ARANCIONE CATENA in girovita/caviglie e MANETTE ai polsi (si vedano foto relative).
Non credo che almeno due usciranno presto. Purtroppo non possiamo farli “cantare” con i sistemi di un tempo, quando i criminali restii a parlare venivano presi a schiaffi. Oggi si rischia la denuncia. E poi, chi vuole sentirla la Boldrini farci sopra un peana?
Questa vicenda di Pamela ha scoperchiato il vaso di Pandora: Macerata la “colta”, Macerata la “pia”, Macerata la “sonnolenta” ha mostrato il verminaio che è in lei: una delle capitali dello spaccio consentito da una politica garantista del crimine…
Adesso trovi poliziotti e carabinieri a pattugliare i punti nevralgici. Adesso metteranno le telecamere ai Giardini Diaz, luogo notissimo di spaccio… E sai che gliene frega? Cambieranno zona.
Tenetevi i vostri fuggitivi da guerre e carestie, che sono bugiardi come certi politici che li accolgono.
Noi, a Corridonia, non li abbiamo voluti. Avranno forse tentato di impiantare un business sui migranti, ma non ci sono riusciti. Noi di Corridonia non li vogliamo, perché non sono nostri fratelli. Abbiamo già molti fratelli bianchi che stanno ai limiti della sopravvivenza e della sopportazione: ci bastano questi. E non facciamoli incazzare, per favore.
I Neri che vivono da noi si sono dimostrati brave persone integrate, positive, stimate e benvolute. Abbiamo la comunità pakistana (un tempo ci chiamavano “Pakistonia”), che si sta comportando bene, salvo qualche piccolo attrito.
Anche la nostra amministrazione comunale a maggioranza PD ha capito che a Corridonia non c’è trippa per gatti. Infatti, il sindaco Cartechini ha snobbato le due manifestazioni antifasciste e antirazziste, fatte a Macerata per buttare fumo negli occhi e per coprire la sporcizia che sta probabilmente dietro l’accoglienza solidale di questi africani opportunisti, tra i quali ci sono parecchi delinquenti comuni, che fanno qui ciò che nei loro Paesi di origine costerebbe loro la vita.
Per Rapanelli. Povero Cesare Beccaria, evidentemente si è sgolato invano. Ai suoi ingrati posteri probabilmente augurerà una vita tra le tribù africane più retrive, tra guidrigildi, leggi del taglione, faide, dente per dente e contrappassi.
Veramente Beccaria pensava che i lavori forzati a vita magari molto crudeli e spietati fossero un deterrente più efficace della pena di morte, poi si sa nei lustri a seguire gli interpreti sono stati sempre più sbadati e svagati…
mi spiace davvero ma in questa circostanza non riesco ad essere nè democratico nè garantista…. parliamo ancora di soggetti che vivono da irregolare, spacciando marjuana ed eroina a tutti e che, in un modo o in un altro, hanno ammazzato e fatto scempio del corpo di una ragazza di 18 anni. conoscono il linguaggio della violenza e con gli interrogatori ai quali vengono sottoposti non diranno mai una verità… si ci vuole la legge del taglione!!! occhio per occhio dente per dente…. solo in questo modo parleranno immediamtamente “cantando” la verità, anche se, a mio avviso, la verità la sappiamo già tutti quanti senza dover attendere chissà quale confessione. Ricordo anche che il giorno dell’uccisione, prima ancora che candeggina, il caro innocent ed il suo amichetto volevano acquistare dell’acido…..
Sarà il primo caso al mondo a impantanarsi per eccesso di prove.
Quale può essere il movente di questo delitto tra sconosciuti, incontratisi per caso pochi momenti prima? probabilmente il loro incontro, lo scopo del loro incontro. Perché Osenghale ha invitato nel proprio appartamento Pamela? Perché ha invitato i suoi due amici? probabilmente per vanità virile, per esibire a se stesso e agli amici la propria potenza virile, possedendo e sottomettendo una ragazza bianca. Perché Pamela ha accettato di entrare in quell’appartamento? probabilmente per lo stesso motivo per cui voleva diventare criminologa, perché affascinata dall’idea della trasgressione.
Ma nella cultura africana la donna troppo libera e ribelle attenta alla virilità del maschio, lo ridicolizza, lo femminilizza. Forse Oseghale, così gentile così educato a detta dei vicini, ha ucciso per una specie di moralismo fascistoide, per punire la femmina disobbediente che non accetta la propria naturale inferiorità, per difendere la tradizione dei padri. Poi se l’africano è meno razionale dell’uomo bianco in compenso ha molta più fantasia, vede e sente molte più cose di noi, vede spiriti dappertutto, non vede solo un corpo morto vede anche lo spirito di quel corpo e decide di farlo a pezzi per indebolirne lo spirito, per intimidirlo, dopo di che per correttezza, per una specie di generosità da gentiluomo, porta i pezzi davanti a una villa dove lo spirito potrà stare serenamente tra gli alberi e gli uccellini.
Per Pavoni. E’ vero. Tuttavia Beccaria si pronunciò contro la pena di morte nel diciottesimo secolo, quando mastro Titta da Senigallia, ‘er boia de Roma’, non era ancora nato. E d’altra parte nel 2018 c’è gente che invece è a favore della reintroduzione nel codice penale della pena capitale.