Delitto di Pamela e raid di Traini,
il comune di Macerata sarà parte civile

LA GIUNTA ha deciso di costituirsi nei futuri processi penali sui due fatti che hanno sconvolto la città. L'opposizione (escluso il M5s): «Avevamo presentato una mozione con lo stesso obiettivo ma non ci hanno informato di nulla. Così calpestano l'assise»

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Il sindaco Romano Carancini

 

Il comune di Macerata si costituirà parte civile nei futuri processi penali a carico di Luca Traini e per l’omicidio di Pamela Mastropietro. La decisione della giunta, datata 23 marzo, è emersa solo oggi.

«I fatti delittuosi – dice la giunta nel provvedimento – per le modalità con cui sono stati perpetrati e il contesto in cui sono stati inquadrati hanno avuto notevole impatto emotivo sulla cittadinanza locale suscitando un considerevole e giustificato allarme sociale, minando una pacifica convivenza civile». Inoltre, aggiunge la giunta, «le condotte criminali tenute dai soggetti suddetti hanno avuto vasta eco in ambito nazionale ed extranazionale, contribuendo inevitabilmente a creare una visione negativa della città di Macerata con conseguente danno all’immagine per la comunità locale e per l’amministrazione comunale stessa». Insomma, un danno di immagine ormai evidente per Macerata e una comunità ancora turbata sono le ragioni principali che hanno spinto l’amministrazione guidata dal sindaco Romano Carancini ha votare in questa direzione. Anche diversi consiglieri di opposizione avevano presentato una mozione, il 9 marzo, per ottenere lo stesso risultato. Ma la giunta ha preceduto, e di molto, la discussione (che si sarebbe svolta la prossima settimana), tenendo all’oscuro il Consiglio e le conferenze dei capigruppo (l’ultima si è svolta il 9 aprile) della decisione presa. L’incarico a un legale che rappresenti il Comune nei due processi sarà affidato successivamente.
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I banchi dell’opposizione in assise

L’opposizione non l’ha presa bene. I gruppi consiliari Forza Italia, Fratelli d’Italia, Città Viva, Idea Macerata e Comitato Anna Menghi (insomma, tutta l’opposizione tranne il Movimento 5 stelle, che comunque aveva firmato la mozione), ha firmato una nota congiunta che ribadisce la posizione della minoranza da due mesi a questa parte. «Non senza ironia – dicono i consiglieri – prendiamo atto come la giunta ormai, del tutto distaccata dalla realtà, stia finalmente dando seguito ad atti di indirizzo dell’opposizione, legittimando e giustificando una volta di più le nostre richieste di dimissioni».

Sul provvedimento di cui erano all’oscuro: «Si tratta di un atteggiamento gravissimo e che non trova alcuna giustificazione, dal momento che nella stessa deliberazione di giunta non viene conferito alcun incarico legale diretto alla costituzione di parte civile visto che ci si limita ad affermare che le relativa verrà presa con successiva deliberazione della giunta stessa. In altri termini, la giunta impegna se stessa a far sì che, quando verranno esercitate le azioni penali, verrà conferito il relativo incarico. Appare evidente che l’iniziativa della minoranza di imprimere un indirizzo politico alla giunta ha raggiunto il proprio scopo ancor prima di essere discussa in assise. Tuttavia, tale modo di operare da parte dell’amministrazione non può passare inosservato in quanto lede pesantemente le prerogative dell’assemblea cittadina, la quale vede così mortificata e calpestata la propria funzione. Ormai – concludono – non vi è chi non veda un imbarazzante smarrimento da parte dell’amministrazione, che sta adottando iniziative a singhiozzo, spesso su impulso della minoranza, così come avvenuto per la riduzione del numero degli immigrati da accogliere o per la rivisitazione del piano di mobilità e di accesso al centro storico, tentando di farle apparire come coerenti con il proprio programma».

(Servizio aggiornato alle 18,19)



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