«Pamela grida giustizia e noi siamo la sua voce». Questo uno degli striscioni comparsi questa mattina davanti al tribunale di Ancona per chiedere giustizia per l’omicidio della 18enne. La mamma Alessandra Verni, lo zio Marco Valerio Verni, e gli amici di Pamela Mastropietro hanno esposto striscioni in occasione dell’udienza con cui la procura chiede la misura cautelare in carcere per Innocent Oseghale, uno dei tre nigeriani accusati dell’omicidio della ragazza, anche per la violenza sessuale (in precedenza il gip del tribunale di Macerata aveva respinto la richiesta). «Oggi non possiamo essere in aula e allora stiamo qui fuori – ha detto lo zio di Pamela –. Noi in linea di massima speriamo che le indagini stiano riempiendo quei buchi neri che in un caso complesso come questo ci possono stare. Siamo qui con mia sorella e gli amici di Pamela perché ci auguriamo che la giustizia vada fino in fondo, a 360 gradi, cercando di far luce non solo sul tragico e barbaro omicidio perpetrato su una ragazzina di 18 anni, ma anche sui fatti che lo hanno preceduto. Tra cui allontanamento dalla comunità. Ritengo doveroso estendere il paniere investigativo a tutte le situazioni che hanno caratterizzato questo fatto di cronaca molto brutto». «Pena dura e certa per chi violenta, uccide, massacra la vita degli altri» si legge in una altro degli striscioni.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati