di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
«Dicevate sempre che andava tutto bene, ora andatelo a spiegare ai maceratesi», accusa Riccardo Sacchi. «Le dimissioni? Dovevano essere automatiche, non avete saputo prevenire», rincara Roberto Cherubini. «Lei mi dovrà dire chi porta la droga a Macerata e ci deve dire perché Pamela è morta così», urla Deborah Pantana. È un coro di accuse quello che si leva oggi in assise contro l’amministrazione e il sindaco Romano Carancini.
Da sinistra in alto Gabriele Mincio e Paolo Renna. In basso da sinistra Francesco Luciani, Andrea Marchiori, Riccardo Sacchi e Deborah Pantana
La mozione di censura firmata da 7 consiglieri del centro destra, discussa senza streaming per non violare la par condicio (dato che Pantana è candidata), è contro il sindaco. Ma sul tavolo degli accusati della politica, tra la destra che chiede le dimissioni della giunta e la maggioranza che fa muro fotografando un sistema Paese molto più grande di Macerata, c’è anche il grande interrogativo sul ruolo della Prefettura. «Quello che è successo in via Spalato – dice Ivano Tacconi (Udc) – non è colpa dell’amministrazione. C’è anche un prefetto, perché si permette che uno già arrestato per droga vada in giro libero».
Roberto Cherubini
Sette consiglieri hanno chiesto di fermare i nuovi arrivi (si parla di 400 persone a Macerata, 900 in provincia) e al sindaco di dimettersi. Sono Riccardo Sacchi, Maurizio Mosca, Andrea Marchiori, Paolo Renna, Deborah Pantana, Francesco Luciani e Gabriele Mincio. A loro oggi si aggiungono i tre consiglieri del Movimento 5 stelle. «Siete la causa di un degrado profondo – dice Cherubini -. Osservate con distacco dalle vostre posizioni di privilegio. Solo degli stolti possono continuare così dopo una serie di insuccessi epocali su ogni fronte che dovrebbero indurvi a dimettervi. Noi chiediamo ora le dimissioni, non prima. Perché pensavamo fossero automatiche. Accogliere è un nostro assoluto dovere ma questa non è accoglienza. È mercificazione delle persone, come ha detto la Gabanelli. Il prefetto nazionale Morcone dice che per una buona tenuta sociale il giusto numero per l’accoglienza a Macerata sarebbe di 139 persone. Sono almeno il quadruplo. Anziché sfilare per cose che non esistono, sfilate per chiedere al governo un’accoglienza seria. Altrimenti siete complici. Se Macerata adesso la raccontano così è anche colpa sua che non ha mai sbattuto i pugni in prefettura e questura per chiedere un controllo del territorio, che si è visto solo in queste ultime settimane. Ora sembra stare nella peggiore periferia di una metropoli».
Riccardo Sacchi
«Macerata in un anno e mezzo ha subito un degrado evidente a causa dell’aumento del fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti – dice Sacchi presentando la mozione di censura -. Pamela non a caso è andata a Macerata perché evidentemente sapeva che era facile trovare la droga. Una città di 42mila abitanti che ha visto negli ultimi 6 mesi 50 arresti per droga. E parlo per difetto. Io qualche preoccupazione me la porrei. E noi l’abbiamo fatto, sempre inascoltati. Neanche a farlo apposta la nostra mozione sul Gus è stata bocciata perché era “tutto chiaro e trasparente”. Guarda un po’ c’era l’indagine della Guardia di finanza. Quindi qualcosa che non funziona c’è, altro che visionari».
Maurizio Mosca
Accuse a pioggia anche da Città viva. «Tu Romano lo sapevi che spacciavano – accusa Mosca -. Ma non avete fatto niente per cambiare le cose. La città non è pronta per nuovi arrivi, si è stancata ed è ora di finirla. Hai fatto delle cavolate. Non ti sei saputo imporre, perché sono state scelte imposte dalla maggioranza. La tua vice sindaco va a sfilate dove tu dici che non bisogna andare perché, nei fatti, non conti niente. Stai toppando e credo che un maceratese nei momenti in cui toppa debba dire: grazie, arrivederci». Gabriele Mincio chiede «la morte di Pamela si poteva evitare? Secondo me ci si deve interrogare. E poi la manifestazione “Macerata libera”, ma da cosa? Sono 15 anni che governate voi. Non ho più fiducia politica».
Ninfa Contigiani
L’assise è spaccata in due. Al centro il silenzio del sindaco, che risponderà domani in Consiglio. Vengono ripescati il Parksì, le piscine. Pantana accusa anche il Consiglio delle donne di non aver speso una parola per Pamela. Ninfa Contigiani replica che «la causa della morte di Pamela è la droga, non è un femminicidio. Il fenomeno dell’immigrazione è sproporzionatamente aumentato negli ultimi anni. Ma noi ci troviamo ad affrontarlo con una legge che si chiama Bossi-Fini». Anche Caterina Rogante parla di «vicenda montata per mera speculazione elettorale. Non perché i fatti non siano gravi ma perché se si vuol bene alla città si lavora insieme. In questi casi rispetto alla droga e alla criminalità nessuno è esonerato da responsabilità. Le famiglie per prime devono promuovere in casa propria legalità, rispetto e convivenza». Idem Enrico Marcolini che difende il sindaco e parla di «responsabilità di tutti».
Ivano Tacconi
E tra i “tutti” c’è anche la Prefettura. Chiamata in causa anche nei mesi scorsi e oggi nominata chiaramente sia da Ivano Tacconi, dai banchi della maggioranza, sia da Anna Menghi dal lato opposto dell’aula consiliare. «Oseghale ce lo siamo ritrovato in un attico – ricorda Menghi . I delinquenti sono tutti delinquenti. Ma se ci fosse stato il Consiglio comunale aperto sull’immigrazione forse le cose sarebbero andate diversamente. Il presidente dell’assise ci aveva detto che il prefetto non avrebbe partecipato. Si doveva fare lo stesso, poi avrei detto al prefetto quello che pensavo della sua assenza. Sindaco, ci sono responsabilità e responsabilità. Ora vanno messe in fila. Certamente la sua amministrazione ne ha». Tacconi ricorda che «andare contro la maggioranza ci si ripercuote addosso. La situazione è drammatica. Via Spalato però non è certamente colpa dell’amministrazione».
La discussione prosegue domani pomeriggio. In apertura dell’assise oggi un minuto di silenzio, invocato dal presidente Pantanetti per la morte di Pamela e i feriti da Luca Traini e un altro minuto di silenzio chiesto da Paolo Renna per le vittime delle Foibe. Prima ancora tre interrogazioni. Una, a firma di Andrea Marchiori, sulla permanenza di Oseghale a Macerata nei circa due anni in cui è stato ospite del Gus.
Oseghale, la relazione del Gus: «Scarsa adesione alle regole e poco interesse alle attività»
Da sinistra Federica Curzi, Narciso Ricotta e Romano Carancini
Luciano Pantanetti
Enrico Marcolini
Paolo Manzi
Gabriele Mincio
Deborah Pantana
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Non credo che qualcuno avrebbe trovato da ridire se il Consiglio delle donne avesse speso una parola di solidarietà per Pamela, anche se non vittima di un femminicidio, e la sua famiglia.
Femminicidio? ma non facciamo ridere i polli con le vostre invenzioni ! ma che si distingue in questo un delitto di una ragazza appena diciottenne così brutalmentee massacrata? Ma si vergogni la Ninfa Contigiani e chi ce l’ha messa lì! Solo un attimo per pensare ai quei poveri genitori che ancora debbono seppellire la loro figlia, mutilata, violata…ma rivergognati Ninfa Contigiani! Apprezzamento invece per Maurizio Mosca, le cui parole giungono vere e sincere. Come sempre da parte sua.
Non ci posso pensare che le parole pronunciate in assise, nel comune di Macerata, al centro dell’occhio del ciclone nazionale e internazionale, da quella Ninfa lì, possano fare il giro del mondo ! e cioè secondo lei, Pamela sarebbe stata vittima della droga e non di quei bastardi che l’hanno uccisa? Ma io mi dissocio da questi da marchigiana: niente proprio a che spartire con essi! che poi sia stata femmina o maschio, ma che differenza fa ? Solo nelle loro menti bacate, la può fare.
Vanno chiariti i rapporti dell’Amministrazione Comunale con il GUS, sia riguardo gli arrivi degli immigrati che le indagini della Guardia di Finanza. Il sindaco e la Monteverde hanno sempre lodato l’operato del GUS. A me sembra che comunque delle responsabilità politiche ci siano e, se fossero confermate, le dimissioni della Giunta è la logica conseguenza.
Finalmente anche a Macerata scoperta l’acqua calda. Ora non resta che aspettare che arrivi ad ebollizione e poi si butta giù la pasta, pardon tutti i finora indistricabili nodi che da un bel pezzo rimbalzano sui commenti dei cittadini prima come un rivolo d’acqua trasformatosi gradualmente in un torrente e alla fine in un fiume in piena di responsabilità oserei dire quasi certificate. Manca solo il bollo di accettazione da tutti i su nominati artefici della trasformazione dell’Ateneo della cultura all’Ateneo dello spaccio e della truffa allo stato e al cittadino che paga le tasse e di cui una parte viene investita nel mercato dell’immigrazione sostenibile. Veramente sarebbe insostenibile, ma questa innocua parola messa dietro a eco, energia, spesa ecc diventa un obbrobrio di cui poi, di che cosa significhi io non l’ho ancora capito. Farò una ricerca, la farò insieme alla legge Bossi/Fini a cui tutti danno la colpa di questo enorme afflusso di arrivanti. Conoscendo, soprattutto, la vecchia politica del Bossi che non era tanto discorde sul fatto di bombardare in mare navi e barconi prima che raggiungessero le italiche coste, sentire dire che è tutta colpa sua, ma non solo qui, mi lascia perplesso, vedrò di approfondire. Non c’è bisogno di fare tanta strada per capire che finalmente nel pentolone ” bollente ” si fanno nomi e cognomi e indirizzi, in special modo quest’ultimi che facevano fatica ad uscire dalla voce dei consiglieri comunali. Quindi non solo Gus, Acsim ecc., ma tutta la rete della mercificazione come dice la Gabanelli, l’ho letto sopra e mi sembra che abbia usato un termine molto appropriato. Finalmente è uscito un quadro completo della situazione maceratese, i suoi 50/60 arresti per droga, frotte di ragazzini, ragazzi, grandicelli e su su fino al più insospettabile dei drogati, si riforniscono in un mercato che non ha orario, con ogni ben o mal di mercanzia, al minuto e come leggevo ieri, se vero anche all’ingrosso, perché acquistare ai Giardini Diaz un ” panetto” di 87 grammi di fumo, ne fanno indubbiamente una piazza molto ambita. Il controllo c’era, ma reso inutile e dalla mancanza di spedire subito a casa propria gli aventi diritto senza nemmeno farli passare a prendere lo spazzolino da denti e oramai dal dolce tran tran a cui alla fine ci si abitua e quando gli effetti di super controlli, alla fine hanno come risultato una cinquantina di multe fatte ad automobilisti non drogati, non spacciatori , ben poco risolvono certe situazioni. Mi è capitato qualche volta di essere incappato in posti di blocco perché cercavano qualcosa o qualcuno e visto che probabilmente non ero l’oggetto della ricerca, un veloce sguardo ai documenti e via anche se ad essere puntigliosi una multarella ci poteva scappare, ma nel frattempo poteva scappare anche qualcos’altro. Ma adesso parliamo di cose più frivole. Qui non dobbiamo, anzi non dovete fare un processo per cui al terzo grado si sa se si è colpevoli o innocenti o mezzi e mezzi. È stato tirato fuori il PakSì, di per sé sufficiente a chiedere dimissioni e inchieste anche a investigatori privati, ( ne conosco uno che è un fenomeno ). Fu vero colpo di genio, acquistare a suon di milioni una cosa che già appartiene? E tante altre lamentose operazioni fatte e non fatte? E non dico da Carancini, da solo, seppur sindaco non è che può decidere per tutti, quindi diciamo insieme alla giunta, ma sempre avallati dai consiglieri di maggioranza. E fino qui va male però il peggio doveva arrivare ed è arrivato, sotto la forma più orribile che poteva esserci e che passera sicuramente alla storia italiana della criminalità. In questo consiglio, la minoranza, illustra benissimo tutti i motivi per cui la giunta Carancini dovrebbe dimettersi, come ho già detto prima niente processi, solo sane, ponderate conclusioni. Ed il fatto che la maggioranza faccia quadrato attorno al sindaco dà un immagine perfetta di come il degrado non parti dai Giardini Diaz , ma prima molto prima.. Domani o oggi Carancini risponderà, l’ha già fatto ieri o l’altro ieri ripetendo le cose per cui è sotto pressione dai cittadini e dalla minoranza e giustificandole ( Gus, ospitalità e ho gia detto tutto ). Farà lo stesso, perderà altro tempo nella speranza di convincere chissà chi, sarà nuovamente attaccato da tutti e questa storia fino a quando dovrà durare? Dopo l’acquisizione del ParkSì, bisognava prendergli la poltrona e piazzargliela in mezzo alla Piazza . Sarebbe stato poco cortese? Come poco cortese e stato , lo sappiamo …ecc.
Basta così, potrei continuare per ore senza annoiarmi, io. Un ‘ultima riflessione, non si tratta di un femminicidio, perché questo tipo di reato deve essere consumato da filarini, fidanzati, mariti, stupratori, ( e qui potrebbe anche rientrarci )? Beh, la risposta non mi interessa, ma se Carancini decide di mollare lo faccia sotto braccetto con questa signora la cui risposta dovrebbe entrare negli annali delle più grandi idiozie mai dette e su quello delle scuse più assurde e impossibili da credere.
Un Sindaco inadeguato e balbettante (così qualche giorno fa Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera), che ha contribuito ampiamente a creare la situazione di eccessiva presenza di persone extracomunitarie prive di lavoro, di casa, di reddito, abbandonate a se stesse e lasciate di fatto nelle mani della criminalità organizzata.
Un Sindaco che ha fatto ciò per darsi l’aria di un amministratore avanzato e progressista, ma che in realtà ha solo subìto l’influenza politica e gli strumentali interessi del GUS e delle altre associazioni della cosiddetta accoglienza cinicamente a termine (presso le quali – va detto anche questo – lavorano molti esponenti legati all’attuale maggioranza), ai danni dell’intera collettività maceratese.
Un Sindaco che, nella fase di emergenza, non ha speso una parola per Pamela e l’emergenza droga e che ha assurdamente invitato la collettività al silenzio, quando invece avrebbe dovuto essere il primo ad urlare contro la droga, il razzismo e il fascismo.
Un Sindaco che si è fatto scippare la manifestazione di due settimane fa dai centri sociali, quando invece avrebbe organizzarla proprio lui e chiamare a manifestare in strada tutti i maceratesi, senza distinzione di opinioni politiche.
Un Sindaco che insulta e toglie il saluto a chi motivatamente lo critica, senza rispondere nel merito delle critiche ricevute.
Un Sindaco che ha alle spalle le vicende vergognose del Park Sì, delle nuove piscine di Fontescodella (grande inciucio tuttora in corso), del centro storico massacrato e di via Trento (milioni che il Comune di Macerata dovrà pagare a causa delle antipatie personali dello stesso Carancini).
Un Sindaco che tuttavia non si dimetterà, forte dell’atteggiamento servile e omertoso della sua maggioranza.
Tutti sapevano da tantissimo tempo di questo degrado a Macerata, nessuno ha fatto niente, solo una persona è stata sostituita, ultima persona arrivata a Macera, e sapete tutti a chi. le Forze di Polizia, Carabinieri hanno dato e ancora oggi sono sempre loro in prima linea, ma le istituzioni devo fare in modo che il lavoro di queste persone che rischiano la vita giorno per giorno non sia sprecato.
Credo che sia arrivata l’ora di farla finita a farvi guerra tra di voi per il potere di comandare, ma unirsi e combattere il fenomeno della droga, delinguenza, ecc. ecc, se voltere una Macerata come tanti anni fa, io la chiamavo ” l’isola felice”
Un monumentale Giuseppe Bommarito. Sinceramente ho paura e vergogna di esser governato da un sindaco ed una giunta di tal specie. Parlano di trasparenza e sono opachi su tutto.
Per me riecheggia sempre, in queste vicende, la faccenda tragica, ancora aperta, di Mafia Capitale. Eco da valutare, il precedente può aiutare. Secondo me chi non è coinvolto ha il dovere civico di testimoniare per aiutare a scoprire la verità.
La differenziazione in punta di diritto, si fa per dire, tra il fatto che sia sia trattato o meno di un femminicidio, fatto dalla Prof.ssa Ninfa Contigiani la trovo davvero inacettabile e pelosa. Soprattutto in considerazione del fatto che io credo che il femminicidio sia una categoria giuridica ridicola, tuttavia tirata in ballo dai radical chic quando fa comodo. Per il resto, concordo totalmente, sul punto ( ma su tutto) con Giuseppe Bommarito.