Pacchi di droga arrivati sulle nostre coste
«Prima albanesi, poi pakistani. Ora i nigeriani combattono per impossessarsene». A parlare è Salvatore Giancane, direttore del Sert di Bologna, e si riferisce al mercato di eroina. Nel suo libro “Il mercato globale dell’eroina dall’Afghanistan all’Adriatico” si spiega come lo spaccio di cocaina, prospero e ricco, è controllato dagli italiani, mentre quello dell’eroina da mafie straniere. E il fulcro sarebbe proprio la costa Adriatica, compresa la nostra provincia. Proprio oggi la notizia dell’arresto di quattro narcotrafficanti albanesi, dopo lo sbarco a giungo di 9 quintali di marijuana sulle coste di Porto Recanati (leggi l’articolo). E’ un passaggio di quanto scritto da L’Espresso sul caso di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi, il cui cadavere è stato trovato il 31 gennaio ai bordi della strada che sale da Casette Verdini verso Pollenza. Per cercare di dare un senso a quella orribile morte, si parte dall’analisi del mercato della droga.
Nel pezzo vengono ascoltati tre esperti, compreso l’avvocato Giuseppe Bommarito, che già nel 2016 affrontò la questione su Cronache Maceratesi con con un articolo dal titolo “Maceratistan: sono pakistani i signori della spaccio di eroina”. «Lungo l’Adriatico, e nelle Marche in particolare, l’indice di mortalità per droga è di 15 volte superiore alla media», ha spiegato Giancane, direttore del Sert di Bologna. Proprio l’eroina è la droga che Pamela stava cercando e che avrebbe trovato grazie a uno dei tre nigeriani arrestati con l’accusa di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. «L’immagine della città tranquilla dove si compie un dramma imprevedibile è falsa – dice sempre all’Espresso Gaetano Angeletti, presidente della associazione La Rondinella, pure lui, come Bommarito, un figlio morto per overdose – Ci sono zone e orari in cui non si può camminare senza timore. Nessuno ce l’ha con gli immigrati, anche loro sono oppressi dalla mafia della droga che agisce indisturbata». E tra il raid a colpi di Glock del neonazista Luca Traini, il ruolo della comunità, Pars in primis, da dove Pamela era scappata e l’assenza di una risposta forte e decisa delle istituzioni a questa piaga, viene citato anche un dossier (sulla cui attendibilità non ci sarebbero riscontri), secondo cui Macerata sarebbe un punto strategico dello spaccio di eroina, ragazzine delle famiglie bene pronte a prostituirsi per una dose.
In ogni caso, dopo queste due settimane Macerata è diventato un simbolo nazionale. Non è un caso infatti, se in un articolo del Messaggero, alcuni residenti di Roma, parlando del quartiere che va dalla stazione Termini ai Fori, sono arrivati a dire «Qui rischiamo di diventare come Macerata». Riferendosi a una massiccia presenza di stranieri, a episodi di spaccio e di violenza.
Di seguito il link dell’articolo dell’Espresso oggi online:
Gommone con 9 quintali di droga, trafficanti incastrati da taniche e cellulari
Maceratistan: sono pakistani i signori dello spaccio di eroina
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quindi Macerata, dall’esterno appare perbene, mentre all’interno l’hanno resa marcia?
Macerata e’ una città come le altre.
O maceratesi,
per quanto ancora volete rimanere stolti voi stolti?
per quanto tempo ancora i dileggiatori vorranno dileggiare?
gran parte dei maceratesi e’ stufa di questa situazione e di questa politica che guarda solo al proprio tornaconto ed e’ sorda alle necessita’ dei cittadini.e’ ora di dire basta anche qui!!! peraltro il carancini si dovrebbe ricordare di essere riuscito a vincere le ele<zioni per se non ricordo male,appena 30 voti quindi e' un sindaco zoppo,peraltro;lui che si appoggia ad un partito teoricamente di sinitra ha vinto grazie ai voti di cl e della chiesa…ovvero il catto-comunismo il virus piu0 letale mai riscontrato!
Il problema è sempre sul binomio domanda-offerta.. se nn ci fosse questo tipo di domanda tutta questa m… nn vi sarebbe…