(foto di Andrea Petinari)
Tre striscioni per terra, qualche borsa per simboleggiare i due trolley e una decina di persone arrivate in piazza della Libertà per un sit in dedicato a Pamela Mastropietro, per chiedere giustizia e verità sulla sua morte. Oggi pomeriggio a Macerata si sono incontrati i portavoce delle associazioni Noi siamo qui Marche e, dal Veneto, Scintille per la giustizia e la verità. Tra i presenti, anche la professoressa dell’Università di Macerata, Clara Ferranti. “Nessuno sconto di pena, 41 bis per gli assassini” e “Per lo stupro la massima pena” sono tra le scritte che campeggiano sugli striscioni portati in piazza. «Siamo voluti venire qui, anche perché il discorso è ancora più grande della vicenda di Pamela – sottolinea Gaetano Ferrieri, arrivato dal Veneto -. La mafia nigeriana è in collusione con massoneria e mafia italiana, ed è legata a delitti più grandi». Stasera, alle 21, al teatro della Filarmonica di Macerata, lo zio della 18enne morta tragicamente il 30 gennaio scorso, Marco Valerio Verni, sarà presente all’incontro dell’associazione Insieme in sicurezza dal titolo “Droga. Fra politiche di prevenzione e strategie di repressione e recupero”.
(Leo. Gi.)
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si chiama masso mafia.
Adesso spegniamo i riflettori su Macerata, lasciamo in pace x sempre Pamela.
Qui non si spegne nulla, altrimenti dimostriamo che per fare giustizia ha ragione Traini… Gli assassini – o l’assassino – per dimostrare ai cittadini onesti e pacifici che giustizia vera e concreta significa un trattamento uguale a quello riservato a Pamela, dovrebbe essere contemplata l’uccisione pubblica con squartamento e con i pezzi appesi sulla forca… Come avvenne, ad esempio, all’epoca della giustizia temporale dello Stato pontificio, per un orrendo delitto in cui un padre assassinò il proprio figlio bambino per compiacere la sua amante.
Del delitto di Pamela si sta parlando ancora e rimarrà impresso nell’inconscio dei Maceratesi come il risultato di una politica buonista e molto “interessata” di accoglienza basata sulla falsità della fuga dei clandestini da guerre e carestie.
Si sta ipotizzando ancora sul perché il corpo squartato della povera Pamela sia stato abbandonato in due trolley in un luogo dove forse qualcuno lo avrebbe dovuto poi trovare. Doveva essere fatto poi scomparire nel pozzo degli orrori dell’Hotel House di Porto Recanati?