«Il mio assistito si dichiara completamente estraneo ai fatti, coopera con gli investigatori per chiarire la sua posizione». Così l’avvocato Paolo Cognini che assiste il quarto nigeriano indagato nell’inchiesta sull’omicidio di Pamela Mastropietro. L’uomo verrebbe chiamato in causa da un sms che gli ha fatto uno dei tre fermati, Innocent Oseghale, che gli chiedeva di raggiungerlo nella casa di via Spalato 124 perché una ragazza stava male. L’uomo però aveva risposto che non poteva andare. Sono però in corso gli accertamenti tecnici per arrivare a chiarire se il cellulare del quarto indagato il 30 gennaio, giorno del delitto, agganciava le celle telefoniche della casa di via Spalato. «La procura legittimamente vaglia tutte le ipotesi – dice l’avvocato Cognini –, ma noi siamo certi della sua estraneità al fatto e il mio cliente sta cooperando».
(Gian. Gin.)
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