Un’altra traccia di dna e non appartiene a nessuno dei quattro indagati. E’ uno degli elementi in mano ai Ris di Roma ed è stato trovato sul corpo di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio scorso. Il procuratore Giovanni Giorgio su queste pagine qualche settimana fa, aveva chiarito che si sarebbero dovuti svolgere ulteriori accertamenti per cercare di individuare un’altra persona (leggi l’articolo). Per l’omicidio della ragazza, il cui cadavere è stato trovato in due trolley abbandonati a Casette Verdini, sono in carcere Innocent Oseghale, 29 anni, Desmond Lucky, 22 anni e Lucky Awelima, 29 anni. Mentre un quarto indagato è a piede libero. L’ultimo profilo di dna trovato non appartiene a nessuno di loro, gli altri due trovati sempre sul corpo della giovane sono di Oseghale e di un tassista con cui la 18enne aveva trascorso qualche ora, prima di finire nell’appartamento al civico 124 di via Spalato. «Devono ancora essere effettuati degli accertamenti per quanto concerne l’individuazione di una persona che risulta essere stata in contatto con Pamela», aveva spiegato il procuratore Giorgio. Intanto è stato dato il nulla osta alla sepoltura della giovane, ma ancora non c’è una data per il funerale. Mentre il comune di Macerata ha annunciato che si costituirà parte civile nel futuro processo, lo stesso farà anche per quanto riguarda il raid razzista di Luca Traini.
Pamela, indagine su traccia Dna: «Dobbiamo stabilire a chi appartiene, nessun deposito dei Ris»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati