Pamela, Oseghale ammette:
«Mi mantenevo con la marijuana»

MACERATA - Interrogatorio di garanzia per il 29enne accusato di omicidio. Il gip infatti ha disposto una nuova ordinanza in cui viene accusato di spaccio insieme a Lucky Awelima e Desmond Lucky, gli altri due fermati sempre per la morte della 18enne romana

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Innocent Oseghale

 

di Giovanni De Franceschi

I soldi della marijuana gli servivano per vivere, pagare le spese e l’affitto. Innocent Oseghale ha ammesso in parte le contestazioni che gli sono state mosse nell’ordinanza del gip Manzoni, con la quale è stata disposta una misura cautelare per spaccio di droga. Il 29enne, assistito dall’avvocato Simone Matraxia, si trova già nel carcere di Marina del Tronto per l’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro. E proprio qui oggi si è svolto l’interrogatorio di garanzia. Oseghale ha risposto alle domande del gip De Angelis, negando di aver mai venduto eroina e ammettendo però di spacciare marijuana, sostanzialmente per mantenersi. In totale sono sette gli episodi di spaccio per cui è stata applicata la misura cautelare, su un totale di 11 contestati. Le accuse si basano sulle testimonianze di clienti e su intercettazioni.

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Lucky Awelima

Ci sono poi indagini patrimoniali dalle quali emerge che Oseghale, pur non avendo mai lavorato, ha inviato in Nigeria 26mila euro fino al 20 maggio 2017. Inoltre Oseghale ha dichiarato di spacciare da solo senza “soci” o “collaboratori”. Secondo il giudice al contrario è associato nello spaccio di eroina con Desmond Lucky e Lucky Awelima, gli altri due nigeriani già in carcere per l’omicidio di Pamela. E questo emergerebbe in particolare da alcune intercettazioni. A questo proposito inquietante una frase di Desmond Lucky che ad Awelima dice di essere stato un Rogged (un ragazzo di strada) definendo i fatti relativi a Pamela «cose da bambini» e specificando di aver già fatto «cose terribili». E poi i due parlano di come a loro avviso Oseghale poteva far sparire il cadavere della 18enne, in maniera raccapricciante. Per quanto riguarda lo spaccio, invece, c’è una conversazione in cui Desmond dice che Oseghale il 30 gennaio 2018 l’aveva chiamato presto per fare le consegne, tanto che lui aveva iniziato a spacciare fino a quando non l’aveva richiamato e gli aveva detto di consegnare una dose ad una persona che non aveva però trovato nel luogo indicato e a quel punto Oseghale aveva detto di riprendere da Awelima la dose destinata alla persona che non era stata trovata.

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Desmond Lucky

Gli interrogatori di Desmond e Awelima, difesi rispettivamente dagli avvocati Gianfranco Borgani e Giuseppe Lupi, si sono svolti ieri a Montacuto davanti al gip Cimini. Awelima ha negato ogni addebito, e ha detto di non conoscere in alcun modo i clienti che lo accusano. Per lui sono cinque o sei gli episodi contestati. Infine per Lucky il legale ha chiesto di conoscere meglio i capi di imputazione e soprattutto se ci sia un vincolo di continuazione con la prima accusa di spaccio della prima ordinanza di custodia cautelare, la dose ceduta a Pamela. Per lui sono tre o quattro gli episodi contestati. «Visto che non abbiamo ancora l’ordinanza – spiega l’avvocato Borgani – vogliamo capire se queste nuove contestazioni di spaccio siano o meno collegabili alla prima, perché in questo caso andrebbe riconosciuto il vincolo di continuazione. Per il il resto confermiamo la massima collaborazione e disponibilità nei confronti dell’accusa».

I risultati dei Ris inchiodano Oseghale Intercettazione choc tra Desmond e Awelima

 



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