Anche l’orrore di un omicidio
è merce da campagna elettorale

MACERATA - Da Salvini che chiede espulsioni alla Ricciatti pronta a invocare silenzio e rispetto: quando un efferato delitto di provincia entra nel grande circo della politica nazionale. E nel capoluogo la Pantana attacca: «Città fuori controllo, chiederemo il conto al sindaco»

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Rilievi nell’appartamento di via Spalato

 

di Giovanni De Franceschi

Eccola qui, puntuale come una sorta di balzello sociale da pagare a tutti i costi, la ridda di commenti dei politici. E così anche il brutale omicidio di una ragazza di 18 anni, fatta a pezzi, rinchiusa in una valigia e gettata ai bordi della strada diventa un argomento da campagna elettorale. La provincia che è entra nel grande circo della politica nazionale dalla porta delle frasi fatte, dei luoghi comuni.

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Matteo Salvini

Le indagini sull’assassinio di Pamela Mastropietro sono tutt’altre che concluse, anzi di interrogativi ne restano ancora molti. Due le certezze al momento: il macabro ritrovamento del cadavere, il fermo di un nigeriano di 29 anni. Ma tanto basta, le sentenze sono servite. Come se l’orrore fosse ascrivibile a una nazionalità, a una bandiera, o peggio, a un categoria precisa di persone. Come se gli assassinii fossero diretta conseguenza di un unico problema facilmente individuabile. Come se bastasse cambiare casacca a un governo per far sì che simili tragedie non si ripetano. Che il teatrino abbia inizio allora. «Immigrato nigeriano, permesso di soggiorno scaduto, spacciatore di droga – ha commentato su Facebook il leader della Lega Nord Matteo Salvini – . È questa la “risorsa” fermata per l’omicidio di una povera ragazza di 18 anni, tagliata a pezzi e abbandonata per strada. Cosa ci faceva ancora in Italia questo verme? Non scappava dalla guerra, la guerra ce l’ha portata in Italia. La sinistra ha le mani sporche di sangue. Espulsioni, espulsioni, controlli e ancora espulsioni. La Boldrini mi accuserà di razzismo? La razzista (con gli italiani) è lei». Veloci, quasi istantanee le repliche. «Anche in questa occasione Salvini ha perso un’occasione per tacere e per rispettare il dolore di una famiglia distrutta dalla morte di una ragazza – ci ha tenuto a precisare Lara Ricciatti di Articolo Uno Mdp -Leu – Non accetteremo e non scenderemo mai al livello di sciacallaggio del leader della Lega Nord, che cavalca la morte pur di racimolare qualche voto in più. Non una parola sul dolore e sulla disperazione dei genitori e sulla morte di una ragazza che aveva ancora tutta la vita davanti. La giustizia farà il suo corso e noi ci schiereremo sempre e comunque dalla parte delle vittime, a prescindere dal colore della pelle o della nazionalità. Da parte nostra silenzio ed un abbraccio alla famiglia». E ancora: «Salvini è un razzista e umanamente analfabeta. Predicare odio e non fermarsi neanche davanti alla tragedia di una ragazza che ha perso la vita può fargli raccattare qualche voto ma è chiaro ormai non potrebbe essere in grado di governare un Paese». Così, sempre su Facebook, il capogruppo di Mdp a Montecitorio ed esponente di Liberi e Uguali, Francesco Laforgia.

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Carlo Ciccioli

Finito? Macché. Anzi, la Lega rincara la dose.  «Innocent Osenghale (il 29enne fermato, ndr), oltre ad essere una bestia, è solo uno delle centinaia di migliaia di irregolari presenti sul territorio che il nostro governo non intende assolutamente rintracciare ed espellere dal Paese –  ha aggiunto il senatore Paolo Arrigoni, citando ancora una volta le “risorse” –  A riprova di questo, quando lo scorso anno discutemmo in Senato del decreto Minniti sull’immigrazione, la Lega presentò un ordine del giorno per aumentare gli sforzi sul controllo degli irregolari che fu bocciato dal Pd e dal governo. Queste tragedie, che sempre più spesso vedono come vittima giovani donne italiane, sono il frutto più drammatico di una gestione dell’immigrazione totalmente fuori controllo. Non possiamo dimenticare che proprio nelle Marche, a Fermo, un anno e mezzo fa la presidente della Camera Laura Boldrini e l’ex ministro Cecile Kyenge parteciparono con grande enfasi al funerale di Emmanuel Chidi Nhamdi, accusando la comunità fermana di razzismo. Da parte loro mi aspetto la stessa considerazione per dire addio alla giovane Pamela e soprattutto solidarietà e vicinanza alla famiglia Mastropietro».

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Deborah Pantana

E Carlo Ciccioli, portavoce di Fratelli d’Italia, che termine usa? Il solito: “risorse”. «Sono le risorse del, per fortuna ormai ex, presidente della Camera Laura Boldrini – dice Ciccioli – Non si tratta di essere xenofobi, ma insieme a brave persone arriva una quantità inaccettabile di potenziali criminali. L’immigrazione deve essere filtrata e contingentata. Ormai intere aree della nostra Italia sono dominate da personaggi di questo tipo, provenienti dall’Africa, dall’Asia o dall’Europa dell’Est. Lo Stato li accoglie e li paga pure, mentre non dà i soldi per sopravvivere agli italiani poveri o in disagio lavorativo. Le organizzazioni cosiddette umanitarie mantengono le loro strutture e il personale attraverso queste attività. Occorre spazzare via questo sistema. Così è a Macerata città, all’Hotel House di Porto Recanati, al quartiere Piano San Lazzaro ad Ancona e in tanti altri luoghi della regione». Poi ci sono i politici “nostrani”, che parlano sì di problemi reali che le amministrazioni locali dovrebbero affrontare, ma il cui tempismo lascia a desiderare. Proprio oggi, mentre alcuni suoi colleghi di centrodestra avevano già da tempo sollevato la questione dell’accoglienza, Deborah Pantana, consigliere comunale di Forza Italia, ha scritto una lettera al sindaco Carancini e ai vertici delle forze dell’ordine per chiedere una verifica su quante persone vivono, oppure «occupano» per usare le sue parole, gli appartamenti gestiti dalle associazioni che accolgono rifugiati e migranti. Già ieri sera aveva scritto scritto un post su facebook: «A Macerata c’è stato un grave omicidio.. un angelo di 18 anni è salito al cielo, un animale fuori da ogni grazia di Dio ha massacrato una piccola fanciulla. Viviamo in una città fuori controllo, il Sindaco non sa chi vive da noi! Stavolta no! Chiederemo il conto! Non viene fatto un consiglio comunale aperto sul l’immigrazione perché nessuno convince la Prefettura a venire da noi per fornirci i dati».



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