Fissato per il 20 luglio l’interrogatorio di Innocent Oseghale. Il nigeriano accusato dell’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro sarà sentito dal giudice nel carcere di Ascoli. E’ possibile che Oseghale intenda dare una sua versione di quanto accaduto (l’ultima volta aveva detto di essere uscito di casa e di avere lasciato la 18enne con Desmond Lucky (altro nigeriano indagato, poi uscito dall’indagine). La decisione di chiedere di essere interrogato rientra nelle possibilità dell’indagato una volta che si sono chiuse le indagini. Altra possibilità è quella di presentare memorie difensive.
Oseghale venerdì della prossima settimana incontrerà il giudice in cella. Saranno presenti anche pm e gli avvocati del nigeriano, i legali Simone Matraxia e Umberto Gramenzi. Gli avvocati del nigeriano hanno fatto sapere che non intendono rilasciare dichiarazioni in merito all’interrogatorio.
Intanto nel caso dell’omicidio di Pamela, si registrano altri episodi incresciosi. E’ lo zio della 18enne, l’avvocato Marco Valerio Verni, a riferire su Facebook che sta preparando denunce verso persone che hanno «offeso vigliaccamente e in maniera abominevole mia nipote, con commenti, qui su Facebook, oltre ogni umana decenza». Lo zio su Facebook sottolinea inoltre che non è contrario all’accoglienza «ma essa va saputa fare».
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..chissà cosa s’inventerà stavolta; certo che la fantasia non gli manca, dopo tutto il resto.. Giuseppe.
Dopo aver studiato a lungo il caso, sottoposto ad un nuovo interrogatorio poi da lui richiesto e questo può significare che finalmente ha deciso di dire la verità, io darei questo semplicissimo racconto, senza grinze e credibilissimo in quanto raccontato come una normale successione di eventi da cui però poi è successo quel che tutti sappiamo. Deposizione: ” Stavo in casa, quando sento suonare la porta, apro e vedo un mio conoscente insieme ad una ragazza che avevo intravisto nel pomeriggio ma che non conoscevo. Gentilmente li faccio entrare e l’amico mi chiede se per qualche ora gli presto l’appartamento. In mano aveva un sacchetto da cui vedo spuntare un rametto di rosmarino, quindi penso che useranno anche la cucina. L’amico mi legge nel pensiero e mi dice di non preoccuparsi, metterà tutto a posto lui. Ci accordiamo per quattro ore, le canoniche quattro ore che fate anche qui in Italia nel pomeriggio quando vi recate al lavoro, penso anche di fermarmi a mangiare in una tavola calda quando esco dal lavoro per dare più tempo al mio amico di sistemare la cucina. Ad una certa ora rientro, vedo che è tutto a posto e sopra il tavolo c’è un biglietto. Lo leggo e c’è scritto che siccome non ha trovato i sacchetti per la raccolta e avendo detto la ragazza che i trolley non gli servivano più perché intenzionata ad acquistare delle valigie nuove, essendo quelle già piuttosto usurate. Infatti così fece, li utilizzo e pensai che sicuramente per portare via i suoi vestiti avesse usato il sacchetto da cui spuntava il rosmarino. Riempì i trolley con gli avanzi del pasto, dandomi i saluti della ragazza che si era recata alla stazione per tornare a casa. Prima di uscire mi consigliò di non gettare i trolley nei soliti punti dove mettiamo i sacchetti della differenziata perché a Macerata c’è sempre qualcuno alla finestra a qualsiasi ora, che ti vede e fa la spia alle guardie che poi ti multano. Mi suggerisce inoltre di prendere un taxi e portare i trolley da un’altra parte. Fino lì, tutto mi portava, solo dover prendere un taxi per gettare ” la spazzatura ” mi sembrava un po’ eccessivo. Ma dato che guadagno molto bene e poi per una volta sola si poteva fare. Anzi la cosa mi divertiva. Io povero nero in canna, partito poverissimo dal mio paese e che ora potevo addirittura prendere un taxi per andare a gettare la spazzatura…. Lo chiamai, arrivato mi carica i bagagli e gli dico di portarmi fuori città. Pensavo che anche i tassisti non autorizzati fossero tenuti al segreto professionale, in Italia ce l’hanno tutti, parlamentari, sindaci, governatori, ladri di qualunque specie, avvocati, dottori ecc. ecc. Così uscii dalla città ed ad un certo punto dissi al tassista di fermarsi perché dovevo gettare i trolley con gli avanzi del pranzo. Tornai a casa e pagai l’abusivo e andai a letto. Il giorno dopo successe il patatrac, e ancora nonostante ne ho sentite di tutte e di più, se qualcuno riesce a spiegarmi in maniera convincette perché mi hanno rinchiuso in prigione, gli regalo un bel tocco di fumo “. “Dì così Innocent, l’avvocato potrà aggiustare qualcosina e dopo un paio d’ore stai fuori con tante scuse e il posto ancora libero ai Giardini Diaz in quanto il permesso non è ancora scaduto “.
Dopo aver studiato a lungo il caso, sottoposto ad un nuovo interrogatorio poi da lui richiesto e questo può significare che finalmente ha deciso di dire la verità, io darei questo semplicissimo racconto, senza grinze e credibilissimo in quanto raccontato come una normale successione di eventi da cui però poi è successo quel che tutti sappiamo. Deposizione: ” Stavo in casa, quando sento suonare la porta, apro e vedo un mio conoscente insieme ad una ragazza che avevo intravisto nel pomeriggio ma che non conoscevo. Gentilmente li faccio entrare e l’amico mi chiede se per qualche ora gli presto l’appartamento. In mano aveva un sacchetto da cui vedo spuntare un rametto di rosmarino, quindi penso che useranno anche la cucina. L’amico mi legge nel pensiero e mi dice di non preoccuparsi, metterà tutto a posto lui. Ci accordiamo per quattro ore, le canoniche quattro ore che fate anche qui in Italia nel pomeriggio quando vi recate al lavoro, penso anche di fermarmi a mangiare in una tavola calda quando esco dal lavoro per dare più tempo al mio amico di sistemare la cucina. Ad una certa ora rientro, vedo che è tutto a posto e sopra il tavolo c’è un biglietto. Lo leggo e c’è scritto che siccome non ha trovato i sacchetti per la raccolta e avendo detto la ragazza che i trolley non gli servivano più perché intenzionata ad acquistare delle valigie nuove, essendo quelle già piuttosto usurate. Infatti così fece, li utilizzo e pensai che sicuramente per portare via i suoi vestiti avesse usato il sacchetto da cui spuntava il rosmarino. Riempì i trolley con gli avanzi del pasto, dandomi i saluti della ragazza che si era recata alla stazione per tornare a casa. Prima di uscire mi consigliò di non gettare i trolley nei soliti punti dove mettiamo i sacchetti della differenziata perché a Macerata c’è sempre qualcuno alla finestra a qualsiasi ora, che ti vede e fa la spia alle guardie che poi ti multano. Mi suggerisce inoltre di prendere un taxi e portare i trolley da un’altra parte. Fino lì, tutto mi portava, solo dover prendere un taxi per gettare ” la spazzatura ” mi sembrava un po’ eccessivo. Ma dato che guadagno molto bene e poi per una volta sola si poteva fare. Anzi la cosa mi divertiva. Io povero nero in canna, partito poverissimo dal mio paese e che ora potevo addirittura prendere un taxi per andare a gettare la spazzatura…. Lo chiamai, arrivato mi carica i bagagli e gli dico di portarmi fuori città. Pensavo che anche i tassisti non autorizzati fossero tenuti al segreto professionale, in Italia ce l’hanno tutti, parlamentari, sindaci, governatori, ladri di qualunque specie, avvocati, dottori ecc. ecc. Così uscii dalla città ed ad un certo punto dissi al tassista di fermarsi perché dovevo gettare i trolley con gli avanzi del pranzo. Tornai a casa e pagai l’abusivo e andai a letto. Il giorno dopo successe il patatrac, e ancora nonostante ne ho sentite di tutte e di più, se qualcuno riesce a spiegarmi in maniera convincette perché mi hanno rinchiuso in prigione, gli regalo un bel tocco di fumo “. “Dì così Innocent, l’avvocato potrà aggiustare qualcosina e dopo un paio d’ore stai fuori con tante scuse e il posto ancora libero ai Giardini Diaz in quanto il permesso non è ancora scaduto “.
http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/pamela-tassista-stazione/
Non è stato il tassista camerunese a dare la dritta ai carabinieri, è stato un tassista sudamericano, non è un dettaglio da poco: il camerunese era terrorizzato e doveva avere i suoi motivi per essere terrorizzato…