di Federica Nardi
«Vogliamo camminare per riappropriarci della città, camminare dentro i tragici fatti delle ultime due settimane per riflettere e interrogarci. “Macerata è libera”. E’ tempo che torni se stessa». Stamattina il sindaco Romano Carancini veste i panni del partigiano.
Romano Carancini
Cita le parole del comandante Augusto Pantanetti, quando il 30 giugno del 1944 la bandiera del gruppo Nicolò sul monumento dei Caduti segnalò che la città era stata liberata dal fascismo. Circondato dagli esponenti della rete antifascista della città, nella sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti presenta la manifestazione di domenica mattina con tutta la determinazione di chi fa un primo passo verso l’obiettivo. «Un’occasione – spiega il sindaco – che tenga insieme non solo la voglia di scendere in piazza, ma anche il desiderio di trovare un momento di ripartenza condiviso». In una frase: «riannodare i legami della comunità». La manifestazione “Macerata è libera” per dire no alla violenza, al razzismo e al fascismo, partirà alle 9,30 da piazza della Libertà, attraverserà il centro, poi via Garibaldi e corso Cavour fino a raggiungere piazza della Vittoria. Proprio lì, due sabati fa, Luca Traini ha terminato il suo raid razzista facendosi trovare in posa con la bandiera italiana sulle spalle. «La sfilata sarà senza bandiere – spiega Carancini – ma arrivati al monumento dei Caduti le srotoleremo tutte e le annoderemo tra di loro, insieme al tricolore. Ci riappropriamo del monumento. Dodici persone diverse leggeranno i 12 articoli della Costituzione, poi alcune brevi letture per ricordare la Resistenza. Chiuderemo con l’inno d’Italia. Un punto di ripartenza per respirare.».
Luca Traini al monumento ai Caduti poco prima dell’arresto
L’invito è esteso alla cittadinanza, parteciperà anche l’Anci regionale insieme ai sindaci del territorio. «Dopo la morte di Pamela e il ferimento dei ragazzi di colore, dobbiamo rispondere a una serie di perché – dice Carancini – ma bisogna entrare nelle coscienze con delicatezza, alcune persone sono smarrite, si sono persi di vista i valori a cui aggrapparsi nei momenti più delicati». Valori che si trovano nella Costituzione. Per questo «vogliamo contraddistinguere il percorso con delle parole chiave allacciate ai 12 principi fondamentali della Costituzione. Il momento della riflessione deve prevalere. Non abbiamo confronti da vincere né fallimenti da evitare – aggiunge, riferendosi alla manifestazione nazionale del 10 febbraio, che il sindaco aveva chiesto non si tenesse -. Non importa quanti saremo. Ci piacerà parlare anche nelle scuole, nelle università, nelle biblioteche, dentro ogni punto di possibile aggregazione. Non è solo una manifestazione, è un percorso impegnativo. Proveremo a coinvolgere anche quel pezzo di comunità che in questo momento si trova più nello smarrimento. Vuole essere la manifestazione di tutti. Ci piacerebbe che ci fossero anche le famiglie, i bambini».
La manifestazione inoltre «non sarà contro nessuno – specifica il sindaco – ma sarà per la vita, per la persona e per la libertà. Contro ogni violenza di genere, di discriminazione, razziale o religiosa e ogni forma di emarginazione. Per la libertà contro le forme inedite dei fascismi e le intolleranze». Nel pomeriggio inoltre ci sarà anche il Carnevale ai Giardini Diaz. «Un segno di ripresa perché la città non deve dimenticare quanto accaduto ma deve tornare a essere se stessa». Dopo il 18 il prossimo appuntamento, nazionale, è il 24 febbraio a Roma. «Stiamo risalendo la corrente come i salmoni – conclude Carancini – fuori dall’acqua per respirare».
La rete antifascista che prenderà parte alla manifestazione è composta oltre che dal Comune anche dalle università di Macerata e di Camerino, l’Accademia di belle arti, Cgil, Cisl e Uil, l’Anpi, l’Arci, l’Isrec, Refugees welcome, la cooperativa Mondo solidale, l’Officina universitaria, Emergency, il Partito democratico, i Giovani democratici e Liberi e Uguali.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ma sei sicuro, proprio sicuro, che il Monumento ai caduti l’abbia infangato Luca Traini? ma guarda solo quanto è sporco nella sua scalinata, il che, inequivocabilmente indica, che ve ne strafregate del suo simbolo, salvo quando vi fa comodo.
Ma non è un sindaco eletto ed in carica? Di che si deve riappropriare? Non è che si cominciano a vedere i fantasmi, no!
In breve, e in una sola parola sottratta al tuo ciarlare, egregio Sindaco : Macerata SARA’libera solo quando si sarà liberata di te e di voi. Sei indifendibile, e lo dimostri con le tue dichiarazioni che leggo sopra, nonostante il richiamo all’amore per la città che in tanti abbiamo e per cui varrebbe la pena ora stringersi attorno a te come emblema di una comunità, ma sei perverso, per cui, date retta maceratesi tutti: dissertate la sua manifestazione strumentale solo a lui e i suoi adepti favoreggianti la sua mala amministrazione. Carancini ha perso l’ennesima occasione per starsene zitto e muto dalla sua parte politica, come lui lontana anni luce dal sentimento attuale dei cittadini che lui amministra da anni e anni. 8, per l’esattezza.
Il sindaco di Macerata, che vuol fare domenica prossima un percorso cittadino lungo i 12 articoli costituzionali: una via crucis, praticamente. Solo, non si capisce bene quanto addebiti a sè in tutto questo le sue responsabilità negli ultimi suoi otto anni di amministrazione, e soprattutto CHI ,di preciso, va al Calvario, secondo lui.
ma ndo jete che pioe?
Ma quel monumento ai Caduti non fu fatto sotto il Fascismo?
Patetici tutti,in testa Carancini.
Di che cosa si debbono riappro-
piare i cittadini?Macerata l’ave-
te distrutta.Ogni giorno arresti di
spacciatori di colore,prima dei
tragici fatti(omicidio di Pamela
e raid di Traini),dove erano gli
spacciatori a spasso per la cit-
ta’?ai giardini a giocare con i
bimbi?Sindaco dimettiti subito
con l’intera giunta, faresti meglio.
Ma certo che sì, Rapanelli! Fu costruito nel 1933 su progetto dell’architetto Cesare Bazzani e dedicato ai caduti di tutte le guerre. Bisogna avvertirli, manco loro lo sanno! anche perché, se lo avessero saputo, oltretutto, c’era da temere anche che già sarebbe stato abbattuto come per ogni traccia , di cui qualcuno in foto sopra ,poco più in là di Carancini, ha voluto e ottenuto per cancellare ogni traccia di storia: vedi le scritte dell’era fascista nella sala consiliare di Montecassiano. Che bravi…complimenti per la loro grande ricchezza storico-culturale. Ma ancor più grave, che non lo sappia il sindaco, al punto da volersene riappropriare, e qui ci scappa veramente una risata; Sindaco di Macerata ,che qui dimostra inoltre nella sua veste , non essere di tutti ma di quanti e di quante sigle di parte e partiti politici sottoscrivono la sua manifestazione che si possono leggere sotto l’articolo! Tanto valeva, allora, che fosse sceso in piazza sabato scorso. Uno sconclusionamento totale e allucinante.
Sarebbe meglio che pensasse a far in modo che il Comune si costituisca parte civile al processo contro le cooperative indagate dalla GF.
Tra i promotori anche Emergency che non piu’ tardi di una settimana fa ha sbertucciato il sindaco togliendogli la patente di antifascista per la sua mancata partecipazione dei cervelli all’ammasso di sabato scorso……il tutto per “riappropriarsi” della citta’!?!?!
Lo potrebbe fare piu’ efficacemente istituendo ronde ai giardini Diaz dopo le 19,00.
Parlavo sempre con il comandante Augusto Pantanetti, con Mario Pianesi, con Florindo Pirani, con Lucio Monachesi ed altri delle Bande Nicolò. Quando temevamo i colpi di stato, erano essi che ci davano coraggio e ci davano le garanzie che ci avrebbero organizzato… Se potessero risorgere dalla tomba scaricherebbero i mitra sui traditori della Resistenza. Non è per questa Italia tradita, vilipesa, venduta, che essi hanno combattuto, sofferto e sono morti fucilati, o combattendo.
Signor sindaco, continui nel suo tran tran quotidiano e ad interessarsi delle grandi opere da compiere, dopo quella grande realizzazione del Parcheggio riscattato.
Avevo invitato il Vescovo a riappropriarsi della città in nome di Maria. Il PD non ha più il diritto di aprire bocca, perché è stato determinante per la sua inadeguatezza a marchiare di marciume questa grande città.
Il monumento lo infanga chi lucra su quelli che scappano dalla guerra.
Non voglio dire no al fascismo, mi avete stufato con questo perbenismo del cavolo.
Il problema dei clandestini va eliminato.
E anche quello delle onlus che lucrano sugli sbarchi.
Ai vostri bella ciao rispondo con seek and destroy dei metallica
I miei discendenti erano fascisti e hanno lottato per la Patria, alla faccia vostra, comunisti
I miei avi vabbè, tanto non fregava giustamente niente a nessuno..
Per Rapanelli. Ma Pianesi non è vivo?