Domani Pamela torna a Roma. Nel modo più triste che ci sia. Ma per chi vorrà sarà possibile renderle un saluto alla 18enne uccisa lo scorso 30 gennaio prima che il feretro sia trasportato a Roma per il funerale che si celebrerà sabato. La mamma di Pamela chiede a chi vuole di andare domani per fare un ultimo saluto alla figlia. Domani ci sarà, alle 10, anche la benedizione del vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi. Alessandra Verni, insieme alla nonna di Pamela e allo zio Marco Valerio Verni oggi hanno raggiunto Macerata per sbrigare le ultime pratiche per riportare a Roma Pamela. E’ stata anche occasione per chiedere un incontro con il procuratore Giovanni Giorgio.
Incontro che si è svolto questa mattina a margine della conferenza stampa con cui il procuratore ha deciso di fare il punto delle indagini sull’uccisione della 18enne e sulla nuova misura cautelare, per omicidio, disposta per Innocent Oseghale (domani l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Ascoli). Nel corso del colloquio la famiglia di Pamela ha chiesto al procuratore che venga fatta piena giustizia e che le indagini non si concludano prima che si sia fatta luce su tutti gli aspetti della vicenda. L’incontro si è svolto nella caserma dei carabinieri di Macerata dove i famigliari di Pamela hanno incontrato anche il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dell’Arma. Poi sono usciti a bordo di un’auto senza rilasciare dichiarazioni. Domani sera a Roma è prevista una veglia per Pamela a casa dei nonni. Poi sabato il funerale nella chiesa della parrocchia di Ognissanti alle 11. In occasione del funerale di Pamela il comune di Camerino invita i cittadini ad un minuto di silenzio. La proposta è stata avanzata dal sindaco Gianluca Pasqui in giunta oggi pomeriggio e accolta all’unanimità da tutti i componenti. Il minuto di silenzio dovrà essere osservato sabato alle 11 quando a Roma sarà in corso il funerale. «La morte di Pamela è questione che riguarda tutto il territorio maceratese e quindi anche Camerino e la sua gente. Gente che ha seguito con apprensione i fatti, immedesimandosi nel grande dolore della famiglia e che oggi sente il dovere di esprimere vicinanza anche nel giorno dell’ultimo saluto alla ragazza», ha detto il sindaco Pasqui. Anche il comune di Macerata ha già annunciato che avrebbe osservato un minuto di silenzio.
(Gian. Gin.)
(Foto di Fabio Falcioni)
Nuova misura per Oseghale, ora è in cella per omicidio «Pamela è stata violentata»
Ci sarò
Buon viaggio Pamela
Pamela.R.I.P. le Marche ti ama
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Riposa in Pace.
Cronache, per favore, informateci dell’orario in cui si può andare visto che chi lavora non è libero alle 10. Grazie
Questa vicenda non avrà mai una pietra tombale sopra Macerata. Rimarrà viva la memoria dei fatti… L’assassinio di Pamela è stato causato da una politica multiculturale cialtrona, che fa entrare tutti con le bugie di africani e musulmani, che fuggono da guerre e carestie, grassi come maiali. La tragedia di Pamela ha scoperchiato il verminaio di una situazione maceratese e italiana che prima non si conosceva. Se Pamela ora riposa in pace, noi non riposiamo in pace, in quanto la politica cialtrona dell’invasione clandestina incontrollata, pure di criminali comuni, verrà pagata duramente in futuro da tutti noi. I responsabili si conoscono e devono essere cacciati dalla politica.
Se questo è il desiderio ultimo della mamma di Pamela, che chi vuole, di Macerata o non Macerata, della sua provincia o altre province delle Marche, chiunque, ha detto, possa andare a rendere l’estremo saluto a sua figlia – ormai nel dolore e la ferita aperta come fosse nostra figlia- ci sarò anch’io, perchè questa bruttissima storia ha lasciato il segno in tutti noi che fino a quel 31 gennaio, mai, immaginavamo potessimo diventare scenario di un così orribile delitto. Le dobbiamo questa vicinanza. Glielo dobbiamo. Come maceratesi, come marchigiani. E mi scuso con la mamma, la sua famiglia, i suoi amici e amiche, se leggono, per questo mio accostamento che di favola non ha assolutamente niente, ma anzi, tutti i tratti della peggiore e cruda realtà. Ma quando penso a Pamela, a quella giovane vita finita per sempre, violata da viva e vilipesa da morta, e la immagino smarrita appena scappata dalla comunità, mi torna alla mente la favola di Pinocchio che, disattendendo- non dico disobbediendo, perché si sa che i giovani amino disobbedire per poter fare le loro esperienze- le raccomandazioni di babbo Geppetto, i buoni consigli del Grillo parlante e della Fata turchina , i quali, tutti quanti ,lo avevano avvertito che chi non va a scuola, non studia, non fa il suo dovere, prima o poi finisce in prigione o all’ospedale. E questa è la morale della favola di Collodi. Che però, perchè si avveri , abbisogna che Pinocchio , ingenuo e avventuroso nel suo giovane , spavaldo e curioso spirito, si imbattesse nei più delinquenti possibili come Il Gatto e la Volpe, Mangiafuoco ( che pure , burattinaio senza pietà per alcuno, commosso dalla storia di Pinocchio, gli lesina qualche bottone in argento della sua giubba), l’Oste del Gambero Rosso, e infine Lucignolo, la cattiva compagnia che lo porterà nell’illusorio paese dei balocchi, da dove tornerà ciuchino. Ecco. Sullo stesso piano, Pamela, lo stesso giovane e sprovveduta, ingenua e avventurosa come il protagonista della favola di Collodi, appena uscita dal guscio della comunità di recupero, chi ti incontra in una piccola città di appena 43.000 anime come Macerata, che appena appena è un terzo di un quartiere di una qualsiasi città metropolitana? Solo ladri, approfittatori, stupratori, spacciatori e assassini della peggiore specie, da cui purtroppo, a differenza di Pinocchio, però non tornerà più indietro, fra noi.
La porterò sempre con me ❤.