Omicidio di Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale ha chiesto di essere interrogato. Il 29enne nigeriano, assistito dagli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, dopo la chiusura delle indagini ha deciso di chiedere l’interrogatorio (altra opzione in questi casi è di presentare una memoria difensiva). Il nigeriano, accusato dell’omicidio di Pamela Mastropietro, e che sin qui ha sempre negato di avere ucciso la 18enne romana, ha deciso di dare la propria versione dei fatti. Di versioni sin qui Oseghale ne ha già fornite 3: l’ultima è che aveva lasciato Pamela da sola in casa con Desmond Lucky (ora non più indagato per l’omicidio) e di essere tornato trovando la ragazza fatta a pezzi e messa in due trolley. Oseghale deve rispondere anche di violenza sessuale, vilipendio, distruzione, occultamento di cadavere. L’interrogatorio si svolgerà in carcere la prossima settimana, probabilmente il 20 luglio.
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Quali altre cavolate si saranno inventati da dire lui e i suoi avvocati?
Tanto paghiamo noi!
..poverino..tutti ce l’hanno con lui perché è piccolo e nero, è un’ingiustizia però..!! Giuseppe.
ma lo fate parlare pure a questo insetto?
30 anni in miniera a Sulcis.
Era ora, meno male!
il problema purtroppo è che la costituzione attribuisce al carcere un valore “educativo” anziché “punitivo” e quindi, personaggi come sto assassino, sguazzano in un sistema come il nostro. quindi assistiamo a situazioni in cui questo assassino (perchè è lui che l’ha ammazzata e fatta a pezzi!!!) si permette ancora di parlare e prendere in giro giudici e, soprattutto, la famiglia della povera Pamela… assistiamo a situazioni in cui membri della famigerata banda “uno bianca” (che ricordo hanno ammazzato 24 persone!!!!!!) dopo una ventina di anni sono liberi…. questo sistema garantista non va bene!!!!!! è troppo molle nei casi in cui, come quelli citati, dovrebbe essere rigido come un blocco di cemento armato!
Probabilmente i suoi avvocati, che a mio avviso punteranno sull’esclusione dell’omicidio volontario e sulla sussistenza invece della morte avvenuta a causa di altro reato (lo spaccio), intendono contestare in lungo e in largo la perizia effettuata su richiesta della Procura di Macerata, sia in ordine alla lesività delle ferite da taglio sia in ordine alla sussistenza della overdose.
In questa ottica, portare Oseghale ad assumersi alcune ormai indubbie responsabilità e ricostruire con maggiore serietà gli avvenimenti di quel giorno maledetto può essere una mossa difensiva che ha una sua logica e potrebbe avere una sua utilità.
Chiederà il patteggiamento? d’altra parte, se secondo la Procura ha agito sotto l’effetto dell’eroina, non può essere accusato d’omicidio volontario.
Potrebbe coinvolgere gli altri (due?) quanto meno per alleggerire la sua posizione.