di Gianluca Ginella
Orrore in via Spalato, sentito per diverse ore il camerunense (una sorta di taxista) che ha accompagnato Innocent Oseghale sul luogo dove ha poi lasciato le valigie con dentro il corpo fatto a pezzi di Pamela Mastropietro la 18enne di Roma che era ospite della comunità Pars di Corridonia. Da quanto emerge, agli inquirenti interessava definire alcuni aspetti e anche l’orario (circa le 22,30) quando ha accompagnato il nigeriano.
Il camerunense, una volta venuto a conoscenza dai media di cosa c’era nei trolley che Oseghale aveva caricato sulla sua auto era subito andato in questura per raccontare l’episodio della sera di martedì. In seguito l’uomo è stato sentito dai carabinieri. Oggi i militari lo hanno sentito per alcune ore fino al pomeriggio quando l’uomo ha lasciato la caserma dei carabinieri.
Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Macerata intanto proseguono. Da quanto emerge gli inquirenti starebbero cercando di capire se il nigeriano abbia avuto dei complici o se comunque qualcuno lo ha aiutato.
Intanto è stata fissata per domani mattina la convalida del nigeriano, si svolgerà al tribunale di Macerata davanti al giudice Giovanni Manzoni. L’uomo da ieri si trova nel carcere di Montacuto, ad Ancona. Il suo legale, Monia Fabiani: «Il mio cliente smentisce tutte le contestazioni». Nella casa dell’uomo, in via Spalato 124, a Macerata, sono stati però trovati i vestiti sporchi di sangue di Pamela, una mannaia e un coltellaccio sui quali sono stati trovate tracce ematiche. Inoltre sono state trovate altre tracce di sangue all’interno della casa e sul balcone. Oseghale, venuto in Italia come richiedente asilo e accolto dal Gus di Macerata.
Questo però circa 3 anni fa, da alcuni mesi si trovava in Italia con un permesso di soggiorno scaduto. Era anche stato arrestato dalla polizia della questura di Macerata nel febbraio del 2017 (leggi l’articolo). L’uomo in quel caso era finito in manette per aver spacciato hashish a uno studente. Nella sua casa (all’epoca viveva in via Roma, sempre a Macerata) la polizia aveva inoltre rinvenuto un’altra ventina di grammi di hashish. L’uomo era poi tornato libero dopo l’udienza di convalida dell’arresto. Al processo per direttissima, su cui pende appello, era stato condannato a 4 mesi. La madre di Pamela, che ieri era stata a Macerata per il riconoscimento del corpo della giovane, oggi è tornata a scrivere su Facebook: «Concentratevi ora a capire questo delitto efferato su una ragazza che poteva essere chiunque. Cercate di capire chi è la bestia che me l’ha fatta a pezzi».
Oggi la comunità Pars, dove ieri Cronache Maceratesi ha realizzato un servizio, è intervenuta sulla morte della ragazza con un comunicato.
«Comprendiamo e condividiamo appieno i sentimenti di dolore della mamma e la sua ricerca di chiarezza e giustizia – dice la Pars –. Abbiamo dato a lei ed agli inquirenti ampia disponibilità a chiarire tutti i fatti accaduti. Precisiamo innanzitutto che la nostra struttura non ha carattere di contenimento coatto e non può impedire con la forza la permanenza dell’ospite che vuole abbandonarla. L’allontanamento volontario della ragazza è stato prontamente rilevato dai nostri operatori, uno dei quali ha seguito a piedi la ragazza ed ha cercato in tutti i modi di dissuaderla dal suo intento di allontanarsi, offrendole anche di parlare con la famiglia e, in extremis, di accompagnarla alla stazione. Visto che la ragazza continuava ad allontanarsi, ferma nell’idea di non tornare indietro, l’operatrice si è recata rapidamente a recuperare un’auto per cercare di farla salire con sé, ritornata sul posto la ragazza era scomparsa, probabilmente avendo recuperato un passaggio da qualche autista. Immediatamente sono stati informati tutti i familiari a noi noti (mamma e nonna), i servizi competenti e i carabinieri di quanto accaduto. Confidiamo pienamente negli organi inquirenti perché facciano rapidamente piena luce sui fatti accaduti».
Faccio notare a chi ha già condannato che non si sa ancora nulla. Se per caso la ragazza fosse morta di overdose, non ci sarebbe nessun imputato per omicidio ad esempio. A questo serve fare indagini e processi, siamo nel 2018 e abbiamo un sistema giudiziario. Lasciate fare
Scusate una semplice domanda, xche' essendo già ststo condannato stava tranquillamente in Italia? Minniti nn ha disposto l'espulsione x costoro?
Il nocciolo della questione nn è fra chi vuole acvogliere e chi vuole respingere, tra buoni e cattivi, ma tra chi fa affari con costoro e chi no! Troppo comodo definire razzisti coloro che chiedono una immigrazione controllata, anche in difesa di tutti quei poveri cristi che "accolti" poi sono lasciati a se stessi, alcuni a mendicare altri a delinquere! Che ipocrisia è questa?
Dato che scrivete che la ragazza si è allontanata a piedi e che un'operatrice la seguiva per poi ritornare indietro per recuperare una macchina e non più trovata, non sarebbe il caso di lanciare un appello a chi passava da quelle parti e ha dato un passaggio alla ragazza? giusto per avere un quadro più chiaro della situazione...
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Qualcosa non torna in questa storia…come ci è arrivata la ragazza fino a Maceratase è fuggita nel pomeriggio e alle 18 già è buio pesto??? Mi sembra d’aver capito che Martedì mattina fosse già a Macerata e dalla Pars a Macerata a piedi non bastano 2o3 ore a piedi con una valigia…strano no che una ragazza cammina al buio con una valigia fino a Macerata no???!! Poi c’è chi dice di aver visto il tizio con le valigie a Casette Verdini mentre il fantomatico tassista dice di averlo accompagnato in auto sul luogo dove ha lasciato le valigie…e anche questo non torna non vi sembra????? Poi il fantomatico tassista lo avrebbe accompagnato sul luogo…ha lasciato le valigie e lo ha riportato a Macerata?? Possibile che non si sia chiesto cosa ci fosse in quelle valigie e perché le avesse lasciate lì in un posto preciso, e anche per pura curiosità non sia tornato a controllare, cosa ci fosse dentro??? Come la spiega questa cosa?? O a meno che non avrebbero cercato un luogo nascosto per scaricare le valigie e appena trovato l’assassino gli dice di fermarsi a scaricare le valigie e in questo caso la curiosità del tassista sarebbe dovuta aumentare anche perché non parliamo di valigie da scuola calcio ma di trolley!!! Mah strano tutto ciò….
Giuste le osservazioni della Signora Maddalena Botticelli. Ma dopo questa terribile mostruosita’ commessa da questa specie di uomo stiamo ancora a farci tante domande ? Secondo il mio modesto pensiero sono due gli argomenti da considerare: !) questa specie di uomo che non merita di essere chiamato neanche per nome (e guarda caso si nomina anche INNOCENT ) era da tempo sotto controllo della Questura e guarda caso aveva il permesso scaduto ! 2) nell’abitazione in cui alloggiava sono state trovate macchie di sangue risalenti alla povera vittima ! Non sono forse sufficienti questi evidenti indizi per mettere in galera a vita questo vigliacco squartatore ? Bisogna fargli anche il processo e perdere ancora tempo ? ! ? !
T A G L I O N E
“Non fare agli “altri” cio’ che non vorresti fosse fatto a te”.