Da sinistra il medico legale Cacaci e l’avvocato Simone Matraxia insieme ai carabinieri prima dell’esame in obitorio
Nuovo esame in obitorio sul corpo di Pamela Mastropietro la 18enne uccisa lo scorso 30 gennaio in una casa di via Spalato 124, a Macerata. A svolgerlo il medico legale Claudio Cacaci, consulente nominato dai difensori di Innocent Oseghale, uno dei tre nigeriani fermati per l’omicidio della ragazza. In particolare ha controllato le ferite a testa e fegato e i tagli per fare a pezzi il corpo della 18enne.
Presente anche il medico legale Mariano Cingolani che si è occupato di svolgere l’autopsia su incarico della procura e che si è preso altri 15 giorni per depositare gli esiti dell’esame. Insieme ai medici legali anche gli avvocati Simone Matraxia (che assiste Oseghale insieme al collega Umberto Gramenzi) e Gianfranco Borgani (che tutela Desmond Lucky, anche lui in cella per il delitto della 18enne). L’esame in obitorio è durato circa un’ora. Altro accertamento oggi pomeriggio anche nella casa dell’omicidio. In quel caso l’accertamento riguardava le piastrelle dell’abitazione che dovevano essere misurate. Presente un geometra nominato dalla procura come consulente. La misurazione serve per comparare le piastrelle che si notano in una fotografia trovata sul cellulare di Lucky Awelima (pure lui indagato per l’omicidio della 18enne) in cui si vede un bilancino con sopra un etto di eroina. Ad Awelima e Oseghale, in base a quella foto, viene contestata l’accusa di spaccio di stupefacenti. Ci sarà però da chiarire dove e da chi sia stata scattata la foto e se non sia stata scaricata da internet, ipotesi avanzata dal legale di Awelima, l’avvocato Giuseppe Lupi. Intanto giovedì l’avvocato Gramenzi incontrerà Oseghale in carcere con l’assistenza di un interprete per fare il punto sulle indagini e spiegargli la situazione.
(Gian. Gin.)
(foto di Fabio Falcioni)
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Che sia necessario misurare le piastrelle per contestare a Oseghale l’accusa di spaccio è un po’ surreale…
E ditelo prima no!! Da una settimana non dormo cercando di capire come misurando le piastrelle potevano risolvere il caso. Eppure non era difficile. Probabilmente non avevo collegato la foto con la droga e il bilancino con le piastrelle che necessariamente non solo devono essere perfettamente uguali ma messe nella stessa posizione cercando poi di individuare piccoli segni di riconoscimento dovuti alla caduta di un piatto o un bicchiere. A questo punto per evitare altre crisi isteriche nel corso di notti insonni, pregherei di fare un riassunto di tutte le notizie conosciute ed attinenti al caso ,
senza trascurare particolari importanti e mettendo anche in risalto le personalità dei soggetti indagati per poter avere un quadro più ampio. I Ris romani hanno mandato tutte le risposte? Perché si dice sempre che sono quelle che bisogna aspettare e poi conoscere il parere del perito di parte chissà quale buio ” squarcerà”?
Ma qui tutto è surreale, Franco. Basti il solo fatto, che da due mesi quel povero corpo così già martoriato stia ancora sotto esame, perchè nessuno sa costringerli a parlare i quanti sono malviventi. E’ rabbrividente.