La stazione di Macerata
di Federica Nardi
Ragazzine straniere che si prostituiscono e italiani che accostano con l’auto e le fanno salire. E poi forse una delle ultime immagini da viva di Pamela Mastropietro, martedì mattina. Pochi giorni dopo Luca Traini che si sporge dal finestrino e spara contro Jennifer Otiotio. E ancora il giro degli spacciatori, che partono o arrivano o semplicemente aspettano qualche cliente. Quella ripresa dalla telecamera della stazione è una Macerata che negli ultimi mesi ha mostrato il suo lato peggiore. L’occhio elettronico però per un periodo non ha proprio funzionato. Ma «da novembre – assicura Mario Iesari, assessore alla Sicurezza – è rientrato pienamente in funzione».
Bruno Mandrelli
Istallata alla fine di viale Don Bosco la telecamera punta sul piazzale e all’ingresso della stazione. Una posizione chiave nel luogo di transito per eccellenza della città e dove il crimine rischierebbe, soprattutto la notte, di restare invisibile. Un rischio soprattutto per i più deboli, come le ragazzine straniere, che sono doppiamente vittime. Costrette a prostituirsi e poi adescate da italiani, incuranti del fatto che le giovani sono evidentemente minorenni. Bruno Mandrelli, consigliere del Pd, lo ha visto con i suoi occhi: «Ho visto i maceratesi fermarsi da ragazzine di colore, di 13 o 14 anni, che si prostituivano alla stazione. Una cosa francamente sconvolgente – ricorda Mandrelli, che a ottobre aveva presentato una mozione per chiedere se quella telecamera puntata sulla stazione era o meno in funzione -. Adesso se ne vedono molte di meno perché c’è più polizia e più controlli dopo quello che è successo. Ma all’epoca era così, la telecamera non funzionava».
Mario Iesari
Sul fatto che ora la telecamera sia pienamente funzionante l’assessore alla Sicurezza Mario Iesari non lascia spazio a dubbi. «Era in funzione da un pezzo – spiega – poi per un periodo è rimasta spenta. Ma l’abbiamo rimessa in funzione nel periodo della mozione, più o meno a novembre». La telecamera cattura immagini sia di notte che di giorno e le conserva per una settimana. Se l’autorità giudiziaria o le forze dell’ordine non ne fanno richiesta, trascorsi 7 giorni, le riprese vengono distrutte. Il piano sicurezza del Comune, a partire dall’anno scorso, ha potenziato la videosorveglianza in diversi punti della città. Anche ai Gardini Diaz, ad esempio, altro luogo di spaccio come la stazione, o al terminal bus. L’archivio delle riprese «è conservato dai vigili», spiega Iesari, che sul fenomeno della prostituzione minorile è informato. «Ne avevamo parlato con le forze dell’ordine – racconta – recentemente non abbiamo più affrontato il tema. Né sappiamo la provenienza di queste ragazzine. So solo, da quello che mi hanno detto, che sono giovani di colore».
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intervento che si commenta da solo….. incredibile..
Amministratori, Sindaco,
FATE ALMENO IL VOSTRO DOVERE.
Basta a fare gli struzzi o a giocare a scarica barile.
Rappresentanti dell’opposizione non mollate costringete gli amministratori a fare almeno il loro dovere.
Prostitute nigeriane minorenni in città, anche nelle vie centrali; accattonaggio scientificamente organizzato e professionalizzato svolto da nigeriani con il cappellino da baseball in mano (che dappertutto hanno scacciato i rom); diverse reti di spaccio cittadine gestite da nigeriani, collegati fra di loro: forse è vero che in città si è costituita, e si è rafforzata negli ultimi anni grazie a continui nuovi arrivi, una struttura malavitosa organizzata di stampo nigeriano.
Giuseppe, ho letto vari articoli con interviste a componenti di spicco della Dia. Il succo è che la mafia nigeriana in Italia è una realta, a macerata non ci sono stati per ora studi e report, che inizieranno dopo i tristi fatti che conisciamo. È pendente in parlamento un’interrogazione in tal senso fatta da due senatori proprio su macerata….. e qui si sottolinea che -vivaddio- una telecamera funziona. È un merito? Posso solo riferire che ho visto spacciare un immigrato im corso cavour in pieno giirno…. cappellino e occhiali da sole, spudoratamente e senza timore. Non è un bel segno.
Quella telecamera non funzionava da anni, piu’ volte segnalato da residenti della zona,cè voluta una mozione del consigliere Mandrelli per farla riattivare assessore alla sicurezza,di chi?di cosa?
A un certo punto ti svegli, apri gli occhi e ti ritrovi tra bambine di 13 anni pronte a vendersi per pochi euro, spacciatori liberi di fare i loro affari, ovunque, nei parchi o davanti alle scuole. Tossici intenti a bucarsi nei vicoli e lungo le vie buie, tra le case, abbandonando le siringhe ai margini della strada, proprio li dove di solito corrono i tuoi figli e giocano a pallone. Non è Lagos e neppure uno dei tanti inferni delle periferie povere di questo sporco mondo. No! È la tua città, la tua piccola isola, la tua illusione di purezza in un abisso di lerciume. Qualcuno sapeva e ha taciuto. Qualcuno aveva visto le bambine prostituirsi e gli adulti comprarle. Qualcuno a Macerata ha preferito non guardare e ha scelto di tacere. Ora, tutta la merda nascosta per anni sotto il tappeto buono, ammorba e toglie il fiato e cancella ogni sogno e ogni illusione. Benvenuti a Macerata signore e signori. Benvenuti sull’isola che non c’è.
Le videocamere, signori cari, non servono a reprimere i reati ma semmai a riprenderli quando ormai è troppo tardi ad intervenire. Magari servono a ricostruire, ma non ad evitare qualsiasi delitto anche il più efferato;come non avete mai fatto niente per evitare nessun atto malavitoso a Macerata, dai Giardini Diaz alla stazione. Per favore, non ciurlate nel manico dietro scuse risibili. Non è proprio il caso.
@Tamara Moroni, è vero che le telecamere non reprimono i reati, ma sicuramente possono essere viste come deterrente al pari degli autovelox o delle porte blindate dei nostri appartamenti. Il punto è che NON si spendono soldi, ancor peggio pubblici miei e tuoi, per poi NON utilizzare la cosa. Quanti totem/autovelox nella ns. provincia sono finti? Soldi dei cittadini spesi a c…o. Come la porta blindata io o tu spendiamo soldi per tenerla aperta? Così le telecamere acquistate coi soldi nostri e poi spente!! Salvo tenere ben accesa quella degli accessi in Centro….ops! già quelle fanno business!!!
Bruno Mandrelli che si preoccupa per quanto avviene alla stazione e che invece non si preoccupa minimamente per le sorti degli Studenti terremotati del Convitto sfollati nello Studentato Inail di Via Piani, appare quanto meno contraddittorio oltreche’ penoso
Finalmente! Ci sono voluti 2 tragici eventi per parlare della necessità di telecamere. Ho il dovere di ricordare che sono state installate nel 2007 dopo una battaglia furiosa in Giunta di cui facevo parte. Nel corso delle riunioni del Comitato per la sicurezza in Prefettura avevamo concordato di avviare un piano per l’installazione delle telecamere e il potenziamento dell’illuminazione. Delle 14 telecamere che ritenevo indispensabili nei punti sensibili della città ne sono state concesse ( bontà loro) solo 7 che hanno funzionato per un breve periodo e poi spente. Oggi sappiamo che sono state riattivate lo scorso Novembre 10 anni dopo. E l’illuminazione ? Anche in questo caso nonostante le segnalazioni e le sollecitazioni in alcuni punti rimane un problema ancora da risolvere nonostante alcuni interventi completamente inefficaci ( vedi il viale della stazione e i quartieri limitrofi ). Proprio in quei luoghi dove oggi ci accorgiamo della prostituzione minorile e del traffico di stupefacenti. Sarei tentato di pretendere le scuse da quanti all’epoca mi hanno etichettato come allarmista e di attentare alla privacy dei cittadini. Ma oggi è solo il tempo del dolore e della riflessione. Telecamere e illuminazione non sono la risoluzione ma sono dei deterrenti che aiutano sia nella prevenzione sia nella repressione. Non c’è più tempo. Occorre un piano efficace e definitivo, una costante collaborazione con le Istituzioni e la consapevolezza che i problemi di questo o quel quartiere non sono dei soli residenti ma riguardano tutta la città. Le ferite rimarranno ancora per molto tempo e per farle rimarginare c’è bisogno di un comune e nuovo atteggiamento. Non ci chiudiamo come in passato. Alziamo la testa e andiamo fino in fondo. Sono convinto che questa è l’unica soluzione per ridare orgoglio e credibilità a questa nostra comunità.
In alcuni casi le telecamere sono state installate per finta (erano cioè inattive), in altri casi erano vere, ma non c’era il personale che ne esaminasse i nastri.
La storia che ricorda Giovanni Di Geronimo, assessore nel quinquennio 2005/2010, racconta di una sottovalutazione del problema sicurezza che viene da lontano, della spocchia di qualche amministratore che lo fece passare per reazionario, dell’insensibilità più totale rispetto alle esigenze dei cittadini che, in alcuni casi, a forza di negare la realtà o di sottovalutarla, si sono trovati a vivere in zone di fatto in mano a gruppi criminali pericolosi, arroganti e impuniti.
Multate gli automobilisti per divieto di fermata!!! Anche le mogli potrebbero vedere la multa e rimediare di persona.
Così veniamo a scoprire che delle telecamere presenti sul territorio molte non sono funzionanti e alcune sono finte. Bel modo di preoccuparsi della sicurezza dei cittadini da parte di questa amministrazione di sinistra di cui Mandrelli fa parte. Poi fa lo gnorri e ora vuole arrogarsi pure il merito di averle fatte riattivare? È proprio meschino! Per chi ci ha preso?
“In ogni sbarco c’è sempre un nutrito gruppo di ragazze nigeriane, moltissime delle quali minorenni – dice un componente di Medici senza frontiere – le riconosci subito perché stanno sempre insieme e sono molto guardinghe. Quando le separi dagli altri migranti, pian piano riesci a parlare con loro e raccontano tutte storie di inaudita violenza, stupri di gruppo sotto la minaccia delle armi. Ho visto molte di loro con lesioni serie, alcune permanenti, moltissime sono incinte a seguito di queste violenze e infatti la prima cosa che fanno è chiedere un test di gravidanza, ma poi sono pochissime quelle che si affidano a noi e chiedono di abortire. La maggior parte, appena mette piede a terra, cambia subito atteggiamento: tengono gli occhi bassi, non rispondono più neanche ad una domanda, sono terrorizzate, sanno che c’è chi le attende e che se non obbediranno agli ordini i riti voodoo a cui sono state sottoposte prima della partenza porteranno il male nelle loro famiglie”.
Ci si scandalizza giustamente dei clienti delle baby prostitute, ma del racket che c’è dietro non ci si preoccupa granché, sarebbe troppo disturbo fare attività investigativa su queste ragazzine per risalire agli sfruttatori?
Pavoni, quello che chiedi è troppo logico. L’uomo è ancora alle prese col suo lungo tragitto verso non so dove. Non è ancora pronto per le decisioni più semplici. Si sta ancora chiedendo da dove viene, chi è e come già detto dove va. Per me è bello che arrivato, anzi è ora che riparte pure.
Allora in caso c’e’ una all che si scarica, “YOUPOL” scatti la foto e la spari alla polizia.o video o che,e va be,pero’ tanto e’ ladro chi ruba quanto chi tiene il sacco:se vendono , se si prostituiscono,cosa vorra’ dire? Che: c’e’ uno che si spinella o sniffa, o si buca ,o nel secondo caso “la tromba”.
Cio’ deve essere punito in tutti 2 i casi.Sia chi da’ e chi riceve,tutti e due ricavano , il primo ricava sballo, il secondo gnocca.Tutti e due da punire.PUNTO.Se non ci fossero gli acquirenti..gli “spaccia”non batterebbero un chihodo,e le vacche neppure.Le leggi sono da rivedere radicalmente, non vedo altro IO,ma adesso che ho fatto il giornalista , qui,saro’ un puntino come altri giornalisti la’.