Omicidio di Pamela, la difesa:
«C’è da capire chi frequentava la casa»

ORRORE A MACERATA - I legali dei due nigeriani fermati ieri sono in attesa della fissazione dell'udienza di convalida. L'avvocato Lupi, che assiste Lucky Awelima: «Il mio cliente è impaurito»

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Lucky Awelima all’uscita dalla caserma

 

«Secondo i testimoni tanta gente è passata nella casa in cui vive Innocent Oseghale, bisogna capire chi ci andava sennò si rischia di prendere le persone sbagliate. Inoltre le ferite trovate sul corpo bisogna vedere se sono mortali e se risalgono a prima (come emerge dai primi riscontri dell’autopsia bis, ndr) o dopo la morte. È fondamentale perché se non fossero mortali cambierebbe lo scenario».

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L’avvocato Borgani

Così l’avvocato Gianfranco Borgani che assiste il 22enne Desmond Lucky, uno dei tre nigeriani che sono finiti sotto accusa per omicidio volontario di Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni originaria di Roma che si è allontanata dalla comunità Pars di Corridonia il 29 gennaio scorso e uccisa il giorno successivo. Il legale aggiunge che «le indagini iniziano ora». Sia lui che l’avvocato Giuseppe Lupi, che assiste il secondo nigeriano fermato tra ieri e venerdì dai carabinieri, Lucky Awelima, sono in attesa della fissazione dell’udienza di convalida dei due fermi. «Il mio cliente è impaurito. Parlerà? Tecnicamente sì, ma dobbiamo vedere le carte domani e ci devo parlare» dice l’avvocato Lupi. Awelima da ieri si trova nel carcere di Montacuto ad Ancona dopo il provvedimento di fermo disposto dalla procura di Macerata.

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L’avvocato Giuseppe Lupi

Il 27enne è stato raggiunto dai carabinieri a Milano, venerdì, dove si trovava alla stazione con la moglie pronto a prendere un treno per la Svizzera. Sul conto di Awelima ci sono i dati delle celle telefoniche che lo collocano, il 30 dicembre, nella casa di via Spalato 124, dove vive un altro degli indagati, Innocent Oseghale, 29, e dove Pamela, secondo gli inquirenti, è stata uccisa. Secondo gli investigatori Awelima è rimasto ore in quella abitazione. «Il telefono risulta nella zona, ma di più non so» dice il legale. Awelima ha un passato di piastrellista in Nigeria. In Italia dal 2016, viveva a Montecassiano, all’Hotel Recina. È un richiedente asilo a cui è stato dato il diniego dalla commissione ed è pendente il ricorso.

 

 

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