La centrale a biogas di Pezze (Matelica)
Dal gruppo Donne di Matelica riceviamo quanto segue sui temi Biogas e Cosmari:
«Nella campagna elettorale della lista “Per Matelica” -che ha vinto le elezioni – si proponeva “Un’amministrazione fatta per e con le persone”, come recitava la faccia sorridente di Alessandro Del Priori sulla copertina del libretto con il programma elettorale. E i candidati puntavano tutti sul territorio e la sua vocazione, sull’ecosostenibilità, sulla massima limitazione del piano di emissione della centrale a biogas. Sempre DelPriori sulla quarta di copertina, seduto tra libri, diceva che, “I matelicesi hanno bisogno di nuove certezze e non di vecchie abitudini”. Ma le “vecchie abitudini” evidentemente sono assai dure a morire e questa maggioranza ci sembra la solita minestra riscaldata. Le solite stantie promesse elettorali, specchietti per allodole, da irretire per riempire le urne e poi accontentarle con l’eco albero di Natale che funziona a pedalate o con l’entusiasmo per il ritorno delle luminarie, eccezionale esempio di disinteressato spirito di unione tra commercianti, artigiani e Amministrazione comunale. Roba di poco interesse, se poi sulle decisioni che contano davvero la continuità con la politica precedente è talmente palese che solo una totale chiusura mentale può impedire di vederla.
Lavora tanto, questa Amministrazione, nel pieno rispetto delle vecchie regole, quelle che tutto il gregge segue il pastore – perché ci sarà un pastore, e anche un cane pastore – e tutti ad alzare le mani compatti, perché la ragion di stato prevale sempre su ogni altra cosa. Bisogna restare nel sistema, guai ad avanzare obiezioni, a uscire fuori dal coro. Ci sono degli interessi qui da difendere, politici, di prestigio, personali, o altri, non ci interessa, ma tutti da velare, più o meno consapevolmente, con l’alibi del bene comune e con l’ostracismo di chi non ha santi da incensare.
La vicenda del biogas di Matelica e quella recente riguardante il Cosmari, sono emblematici di come si stia conducendo la partita. E’ incredibile che possa insistere sul territorio un impianto privo di autorizzazione, o meglio autorizzato illegalmente, che produce come scarto, il digestato, che è un rifiuto. Però ci hanno assicurato che l’ambiente e la salute dei cittadini sta loro a cuore e qualcuno si è anche spinto a dire che il biogas non lo vorrebbe proprio. Ci sorge un dubbio: ma la digestione anaerobica dei rifiuti organici “non è biogas?”. Quindi il Comune si impegna a esplicitare per iscritto nello statuto del Cosmari che per la “valorizzazione energetica” dei rifiuti, ci si dovrà limitare a impiantare un’altra centrale a biogas. Che fortuna. Vi ringraziamo di averci salvato dall’inceneritore».
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ma chi è le “Donne di Matelica”? chi parla deve metterci una faccia, se ce l’ha… chi è? chi scrive? siamo alle solite vigliaccate tipo tiro il sasso e nascondo la mano? Chi ha scritto quell’articolo appartiene alla vecchia politica, quella solo partitica e antidemocratica, che per dovere di appartenenza e ubbidienza deve speculare e dare contro senza neanche sapere di che parla. Poi c’è un filone sociale che è quello della buona educazione, del saper vivere e convivere, che ovviamente non appartiene a queste entità astratte che, vili e codarde, scrivono senza un nome e cognome, solo per avere un palchetto da cui urlare senza sapere cosa. Ma sopratutto ho una domanda: dove erano queste persone 5 anni fa, quando si progettava e autorizzava biogas marche e progetti di inceneritori, dove erano ai tempi della precedente amministrazione durante la quale si è deciso quello che oggi si combatte con le armi spuntate? dove erano quando si dimostrava fuori della regione, quando firmavamo denunce e ricorsi? adesso sono tutti ambientalisti, ma quando c’erano altri ad amministrare, quando si sono decise le sorti di questi argomenti, dove’erano queste persone? L’abitudine a non comparire mi sembra originale e perseguita… Un articolo si firma e si mette il comitato per cui si scrive (…se è un comitato ufficiale…): tutto il resto è vigliaccheria e speculazione sull’ignoranza.
Ho letto il commento dell’assessore Roberto Potentini, enologo esperto e pioniere nella difesa delle vocazionalità territoriali. Per quanto riguarda il contenuto dell’articolo, da ex membro della minoranza che sconfisse il pericolo RIR, NON CONSENTO A NESSUNO, tantomeno ad un anonimo gruppo dove le persone in carne ed ossa non emergono, DI ASSIMILARMI AI PRECEDENTI AMMINISTRATORI DI MAGGIORANZA (la banale immagine della “minestra riscaldata”). Leggo solo odio nei confronti dei nuovi amministratori, e basta. Restano però i fatti e le battaglie vinte su dati concreti. Oggi qualcuno sta cercando di riproporre quelle vecchie battaglie contro chi le promosse, su argomenti similari; con la differenza che oggi i pericoli sono ipotetici e la nuova amministrazione è pronta a battersi qualora si concretizzassero. La Democrazia consente a chiunque di scrivere sui social network e sulla stampa; quella stessa Democrazia che però non consente ad altri di ottenere consenso popolare e tutto ciò fa rabbia. Il rimedio è insinuare dubbi ed allarmismi nei lettori, che però sanno fortunatamente interpretare i dati. Come amministratore di maggioranza assicuro che la Giunta ha adottato ogni strumento DI PROPRIA COMPETENZA e stimolato altri enti ad intervenire SECONDO LE PROPRIE. Come Presidente del Consiglio comunale assicuro invece la massima trasparenza nel dibattito consiliare e la possibilità di esprimersi per tutti i membri, essendo quella la vera arena nella quale gli argomenti vanno discussi. Pertanto chi è curioso abbandoni un preoccupante metodo da stadio (la politica non è tifo, ma discussione!), nell’affrontare i fatti della P.A., e si accosti al Comune, che è di tutti ed è il luogo dove gli amministratori – me compreso – possono ricevere le persone e fornire risposte.