“Le centrali autorizzate dalla Regione Marche senza Via (Valutazione di Impatto Ambientale) violano le norme della Costituzione e dell’Europa”. Lo dichiara il Cooordinamento di Comitati “Terre Nostre Marche” che chiede l’ annullamento delle autorizzazioni rilasciate. “I risultati di queste autorizzazioni rilasciate – si legge nel comunicato – senza i necessari passaggi procedurali a tutela dei cittadini sono già sotto gli occhi di tutti: per gli impianti entrati in funzione sono continue le problematiche legate ad emissioni maleodoranti, insediamenti nei pressi dei corsi acqua e/o di aree protette o vincolate, sversamenti di digestato e/o sostanze cariche di nitrati nei fiumi e nei mari, problemi alla balneazione in piena stagione estiva, ecc… E questo, senza considerare le tonnellate di inquinanti che non si vedono ma che possono ovviamente mettere a rischio la salute dei cittadini, visto che vanno ad aggravare le condizioni ambientali in una Regione come la nostra già messa in mora dalla Comunità Europea per il superamento dei limiti di legge per la qualità dell’aria. Il tutto, permettendo a soggetti privati proponenti gli impianti di percepire una marea di soldi pubblici (ogni impianto da 999 kW può fruttare circa 30 milioni di euro di incentivi, nell’arco di 15 anni !). In un periodo di crisi in cui si tagliano risorse a Sanità, pensioni, Scuola, Lavoro, imprese, ecc… ciò è, a nostro parere, doppiamente inaccettabile. Secondo i Comitati la situazione creatasi nelle Marche è insanabile perchè non sono possibili valutazioni postume e non si deve quindi procedere alla costruzione degli impianti: “ La Regione si è infilata in una situazione che appare senza via d’uscita, come era stata ampliamente avvertita sia dai cittadini, con note e memorie ufficiali e dal Consiglio Regionale, che nel 2012 aveva infatti deliberato ben due volte in favore della sospensione delle autorizzazioni e dell’ installazione degli impianti”. Il Cooordinamento di Comitati “Terre Nostre Marche”invita tutti i cittadini ad aderire alle istanze inviate alla Regione e al Gestore dei Servizi Elettrici. Istanze che chiedono la revoca delle autorizzazioni e degli incentivi pubblici con la restituzione delle somme eventualmente erogate. “Oltrechè una questione ambientale e di Salute, – prosegue la nota – oltreché una questione economica, la vicenda impresentabile delle innumerevoli centrali a biogas che la Regione ha autorizzato nei nostri territori è ormai sempre più una questione di legalità e rispetto delle regole.”
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