Sequestro centrale biogas a Matelica,
soddisfatti sindaco e residenti

LE REAZIONI - "Quanto accaduto è di primaria importanza per i cittadini, la procura ha preso atto di una situazione che segnalavamo da tempo" dice il primo cittadino, Del Priori. Commenti positivi anche dei comitati che da tempo si battevano contro la centrale

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Sigilli alla centrale a biogas di Matelica

Sigilli alla centrale a biogas di Matelica

di Monia Orazi

Mette tutti d’accordo la decisione della procura di Macerata di sequestrare la centrale a biogas in località Pezze, a Matelica (leggi l’articolo). Le prime ad esprimere la loro soddisfazione per quanto avvenuto sono state le sostenitrici del comitato Donne di Matelica che tanto si erano battute in manifestazioni pubbliche, contro la possibilità di insediamento di industrie insalubri a rischio di incidente rilevante e con la richiesta di controlli e tutele per la centrale a biogas, esprimendo forti preoccupazioni per l’impatto sull’ambiente e la salute dei cittadini. Alcune esponenti esprimono felicità per quanto accaduto, auspicando una chiusura definitiva dell’impianto.

“Quanto accaduto stamane – dice il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori – è di primaria importanza per la tutela dei cittadini di Matelica. La procura ha finalmente preso atto di una situazione che la giunta ha costantemente posto all’attenzione delle autorità competenti, sia politiche che giudiziarie. E’ la conferma che ogni passo da noi compiuto fin qui per risolvere questa complicata problematica sia stato giusto e, soprattutto, rispettoso del ruolo istituzionale e politico che ci compete. Bisogna guardare con cautela agli sviluppi che seguiranno. Il futuro dell’impianto è ora in mano all’autorità giudiziaria, ma noi saremo, come abbiamo fatto fino adesso, costantemente presenti nell’ottica di tutelare la salute dei matelicesi”.

Il sequestro

Il sequestro

Il sindaco Alessandro Del Priori

Il sindaco Alessandro Del Priori

L’amministrazione comunale di Matelica in una nota ha voluto precisare la posizione dell’ente: “Due le motivazioni che hanno indotto la procura a prendere la decisione: lo sforamento dei livelli consentiti dalla legge per l’emissione in atmosfera di Carbonio organico totale e la non ottemperanza delle prescrizioni regionali in merito alla costruzione dell’impianto, in particolare relative alla necessaria installazione di un postcombustore, avente proprio lo scopo di abbattere la concentrazione di Cot nei gas di scarico prima dell’emissione in atmosfera”. Nella nota viene precisato che la centrale non sarà immediatamente spenta: “Tuttavia la procura ha richiesto all’azienda titolare di presentare, entro un termine temporale congruo ma breve, un cronoprogramma per la corretta procedura di spegnimento”. Stamattina all’atto dell’apposizione dei sigilli erano presenti anche alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle di Matelica. Un esponente del Movimento, soltanto pochi giorni fa, aveva presentato un esposto in procura sullo sforamento delle emissioni della centrale. Soddisfazione è stata espressa dai componenti presenti, “se questo è accaduto è un po’ anche merito nostro”, hanno detto. Esultano anche i componenti del comitato di cittadini che avevano presentato il ricorso al Tar contro la centrale, bocciato per decorrenza dei termini di presentazione. Soddisfazione la esprimono anche Ennio Donati, ex dipendente Eni, e Gessica Menichelli del Pli di Matelica, che si erano battuti pubblicamente per i valori fuori norma nelle emissioni della centrale.

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