Biogas e Via postuma, Pd in rivolta
Morgoni: “Non avallo le speculazioni”

Il Partito Democratico provinciale si schiera contro la norma presente nel decreto ambiente-agricoltura. Se è durissimo l'intervento del senatore renziano, la Lambertucci scrive a Comi, ai rappresentanti in Regione e ai parlamentari: "Il decreto va modificato". Il consigliere regionale Sciapichetti resta alla posizione contraria presa in assemblea. L'onorevole Manzi: "Massima attenzione quando il testo giungerà alla Camera"

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no biogas

 

di Marco Ricci

Il contestato articolo 15, introdotto dal governo nel decreto legge 91/2014 agricoltura e ambiente in fase di conversione dai due rami del parlamento e che introduce una valutazione di impatto ambientale postuma in grado di fatto di sanare quelle centrali a biogas dichiarate illegittime dai tribunali amministrativi (leggi l’articolo), ha scatenato la reazione del Pd, con i renziani del maceratese – forse i primi a sentirsi in difficoltà dopo le passate prese di posizione del partito provinciale – che hanno aperto un vero e proprio fuoco di fila contro il provvedimento in questione, a partire dal senatore Mario Morgoni e dalla segretaria provinciale, Teresa Lambertucci. Morgoni, che aveva già tentato di adopersarsi nei confronti del Ministero dell’Ambiente quando avevamo anticipato come la via postuma comparisse nelle bozze del decreto ancora non approvato dal Governo (leggi l’articolo), è intervenuto oggi parlando non solo di una vera e propria “sanatoria ex-post”, ma aggiungendo al suo impegno a intervenire, nei limiti che gli sono concessi, un giudizio politico molto pesante sull’intera vicenda.  Il senatore ha infatti espressamente parlato di procedure né lineari nè trasparenti tenute dalla Regione Marche, definendo infine la Via postuma come “un avvallo di atti illegittimi e politiche di tipo puramente speculativo”.

Il senatore Pd Mario Morgoni

Il senatore Pd Mario Morgoni

“E’ iniziato in questi giorni nelle commissioni competenti del Senato, tra cui la commissione ambiente di cui faccio parte – ha dichiarato Morgoni – l’ esame del decreto recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. In tale provvedimento è compresa la disposizione che consente il proseguimento dell’ attività e una verifica di assoggettabilità postuma per vari impianti tra cui quelli a biogas, anche quelli la cui autorizzazione è stata annullata in sede giurisdizionale. Questa normativa sarebbe una sorta di sanatoria ex post di tutte le situazioni della nostra Regione dove sono stati autorizzati, ed in qualche caso attivati, impianti a seguito di procedure non lineari né trasparenti e tanto meno partecipate. In effetti, i pronunciamenti in merito della giustizia amministrativa, le indagini della giustizia penale e le stesse severe conclusioni della commissione d’inchiesta appositamente istituita in Regione parlano chiaro. Per queste ragioni – ha concluso – mi sento impegnato, per quanto nelle mie possibilità, ad evitare che tale previsione normativa venga confermata nella conversione in legge, avallando in modo inaccettabile atti illegittimi e con essi politiche di tipo puramente speculativo sulle energie rinnovabili.

Se Morgoni è conscio delle difficoltà agendo come singolo parlamentare nel modificare il decreto durante il suo passaggio al Senato, questo anche per le pressioni esercitate anche da diverse altre Regioni che si trovano in una situazione simile a quella delle Marche, Teresa Lambertucci ha chiamato a raccolta contro la Via ex-post tutta la politica provinciale e regionale. Questa mattina hanno infatti ricevuto una lunga lettera della segretaria provinciale del Partito Democratico il segretario regionale Pd, Francesco Comi, i due parlamentari maceratesi, Irene Manzi e Mario Morgoni, il consigliere regionale Schiapichetti, gli assessore regionali Sara Gianni e Pietro Marcolini, oltre all’assessore provinciale Alessandro Biagiola. La stessa comunicazione, per conoscenza, è stata ricevuta anche dagli altri quattro segretari provinciali del Pd marchigiano.

Teresa Lambertucci, segretario provinciale del Partito Democratico

Teresa Lambertucci, segretario provinciale del Partito Democratico

“Come è noto a tutti voi – ha scritto Teresa Lambertucci – la direzione  provinciale del Pd di Macerata, allargata alla partecipazione dei Sindaci e dei Comuni sedi di impianti (alcuni dei quali ancora in carica), si era già espressa sull’inopportunità politica della VIA postuma inserita in una proposta di legge regionale (leggi l’articolo). Grazie a questa presa di posizione, nonchè al successivo impegno dei consiglieri regionali della provincia di Macerata, la proposta regionale aveva subito uno stop in Assemblea Legislativa delle Marche.  L’obiettivo era quello di tutelare un principio di certezza del diritto, rinvenibile nella illegittimità della Via postuma, più volte dichiarata dal Consiglio di Stato, nonché un principio di prevenzione ambientale. La VIA, infatti, deve valutare la compatibilità della realizzazione di un’opera partendo dalla situazione ex ante, prima che la realizzazione costituisca mutamenti sostanziali all’ambiente. La Via infatti potrebbe indicare migliori localizzazioni dell’impianto, nonchè prescrivere opere e tecniche particolari cui uniformarsi durante la realizzazione dell’opera; il tutto a tutela e protezione dell’ambiente e dei cittadini. Chiaramente, tale valutazione, se effettuata in via postuma, non consente tutto ciò: le valutazioni sull’inopportunità politica che esprimemmo riguardo alla proposta di legge regionale non possono che essere ripetute oggi, quando la VIA postuma diventa materia di decreto legge e rappresenta, indubbiamente, un cambiare le regole in corsa a detrimento dei piani di spegnimento delle centrali non più autorizzate approvati dalla regione e riguardanti anche impianti siti nella Provincia di Macerata.”

Dopo aver insomma rivendicato l’opposizione del Partito Democratico maceratese nella vicenda, la Lambertucci, oltre a stimolare gli altri segretari provinciali marchigiani chiedendo di valutare se estendere il suo appello ai loro rappresentanti nelle istituzioni, ha invitato i destinatari ad “attivare tutte le azioni in vostro potere” per correggere il decreto. “Chiedo a tutti voi, per quanto di vostra competenza – – si conclude la lettera – di attivare tutte le azioni in vostro potere per apportare correttivi e modifiche al decreto, durante la fase di conversione, in commissione e in aula, sostenendo politicamente anche la diffida sottoscritta dai Comuni sedi di impianti e indirizzata al Capo dello Stato, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministri e ad altre autorità.”

L'Onorevole Irene Manzi

L’Onorevole Irene Manzi

Sulla linea di Teresa Lambertucci anche il consigliere regionale Pd, Angelo Sciapichetti. “Avevamo preso una posizione nel Pd provinciale e resto a quella posizione di contrarietà che uscì da un’assemblea in cui erano coinvolti i sindaci e i rappresentanti del territorio. I fatti nuovi verranno valutati – ci ha dichiarato – ma noi eravamo contrari.” Anche la parlamentare maceratese, Irene Manzi, ha dichiarato che insieme agli altri colleghi marchigiani seguirà con particolare attenzione l’iter del provvedimento che, al momento, non è ancora arrivato alla Camera dei Deputati. “E’ ovvio che la questione è delicata e molto sentita – ha detto – ma per un’analisi più approfondita e per intervenire non posso che attendere che la proposta di conversione in legge giunga alla Camera”.

 

 

 

 

 

 

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