Sciapichetti, allarme infiltrazioni mafiose
Sul biogas: “Si usi il pugno di ferro”

A margine della presentazione della legge regionale per la promozione della cultura della legalità, durissimo il commento del consigliere Pd sulle ultime vicende giudiziarie. "La magistratura vada dritta fino in fondo, non ci sia reticenza su eventuali responsabilità politiche." Allarme reati nel 2013, in provincia oltre 11mila denunce. "Preoccupanti il racket, il traffico di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione e l'usura legata al gioco d'azzardo." Dalla Regione a disposizione 200 mila euro all'anno

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Angelo Sciapichetti, consigliere regionale del Pd

Angelo Sciapichetti, consigliere regionale del Pd

di Marco Ricci

Come aveva dichiarato il procuratore generale Vincenzo Macrì, durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, anche dal punto di vista della criminalità le Marche non sono più un’isola felice, con preoccupanti infiltrazioni nel territorio di gruppi organizzati attratti, in particolare, dai cantieri dell’A14 e da quelli della Quadrilatero. Un allarme che oggi il consigliere regionale Pd, Angelo Sciapichetti, ha ripreso durante la presentazione della legge, recentemente approvata dalla Regione, per la promozione della cultura della legalità. Una legge approvata quasi all’unanimità e che ricade su una comunità scossa dal brutale assassinio del commerciante di pesce Pietro Sarchié, una comunità che, oltre ai preoccupanti numeri dei reati finanziari e societari, ha visto ipotizzare dalla magistratura pesanti ipotesi di reato sia in merito alle vicende Banca Marche sia a quelle legate alle centrali a biogas, argomento su cui, durante la conferenza stampa di oggi, non poteva non ricadere il discorso.

Il giudizio di Sciapichetti sulla vicenda biogas è stato lapidario. “Si usi il pugno di ferro per colpire i responsabili – ha dichiarato il consigliere regionale del Pd – La magistratura vada dritta fino in fondo e se ci sono responsabilità, anche politiche, emergano con chiarezza e senza reticenze. Chi sa parli nelle sedi opportune e la Regione valuti se costituirsi parte civile, sia per rispetto degli interessi dei cittadini che degli amministratori onesti.” Dopo aver spiegato come  la logica degli incentivi abbia prodotto per il biogas, così come in precedenza per il fotovoltaico, “logiche speculative che hanno inquinato il percorso”, Sciapichetti non si è sottratto all’appunto di come molti allarmi sulle procedure autorizzative per gli impianti a biogas, piuttosto che dalla Regione, sia venuta dalle piccole amministrazioni. “I piccoli comuni sono stati assolutamente lasciati soli, con i sindaci che non avevano neppure a disposizione gli strumenti adeguati per difendersi nelle sedi competenti. E’ fuori discussione – ha concluso il passaggio – che i primi a sollevare l’intera questione siano stati proprio gli amministratori locali e i cittadini”.

Prima di entrare nel merito della legge regionale di cui Sciapichetti, insieme al capogruppo Pd in Regione Mirco Ricci, è primo firmatario, il consigliere ha illustrato i pesanti numeri delle denunce presentate nel maceratese all’autorità giudiziaria, numeri che la Prefettura di Macerata ha prodotto per il 2013 e per i primi sei mesi del 2014. Nel 2013 ci sono state in Provincia più di 11.000 denunce, tra le quali spiccano i reati contro il patrimonio (5371 furti, 64 rapine, 1295 danneggiamenti) ma anche i reati legati alla droga (322), allo sfruttamento della prostituzione (13) e quelli contro le persone. Il 2013 ha visto nel maceratese due attentati, un omicidio, due tentati omicidi,  320 case di lesioni dolose, 420 minacce, 15 casi di violenza sessuale e 9 sequestri di persona, di cui uno a scopo di estorsione. E se il basso numero di denunce per usura (3) risente probabilmente dalla scarsa propensione delle vittime a rivolgersi ai magistrati, 6 sono stati i casi di associazione a delinquere, 3 di riciclaggio, 32 di incendio doloso, 682 le frodi e le truffe informatiche a cui si aggiungono, sempre per il 2013, ulteriori 54 delitti informatici. I numeri relativi ai primi sei mesi del 2014, come detto, ricalcano in proporzione quelli del 2013. A fine giugno le denunce all’autorità giudiziaria sono già quasi 4800 denunce.

Appalti, racket sulla costa maceratese, traffico di droga e prostituzione, cementificazione selvaggia, lo “spaventoso” fenomeno del riciclaggio legato al fenomeno delle sale slot, queste secondo Angelo Sciapichetti le situazioni più allarmanti che illustrano come “in provincia di Macerata e in tutta la Regione sia necessario alzare la guardia anche contro la criminalità organizzata”. E se la Regione non ha deleghe sull’organizzazione e sui compiti di polizia, con il testo di legge approvato le Marche stanzieranno annualmente 200.000 euro per le politiche di prevenzione e di diffusione della legalità. “Siamo tra le prime Regioni ad avere approvato un testo di legge di questo genere, ha affermato Sciapichetti, un’iniziativa che oltre a mettere in atto politiche a sostegno delle vittime vedrà il coinvolgimento delle scuole, delle università e il riconoscimento del terzo settore, con le associazioni sia laiche che cattoliche che si battono per la legalità, a cominciare da Libera di don Ciotti”. La nuova legge regionale prevede più mezzi per utilizzare a scopo pubblico e sociale i beni confiscati alle mafie che, nelle Marche, sono nel complesso ventiquattro, con solo due casi che hanno visto la riconversione delle proprietà. Mi auguro adesso – ha concluso Sciapichetti – che la Regione approvi presto il testo di legge contro l’usura di cui sono stato uno dei promotori.”

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INFILTRAZIONI MAFIOSE NEL MACERATESE – Dieci giorni fa l’analisi dell’avvocato Giuseppe Bommarito: dal racket lungo la costa ai soggetti collegati a cosche catanesi, in particolare al clan Santapaola, che vivono nell’entroterra. La presenza sempre più invasiva della criminalità organizzata nel nostro territorio. (Leggi l’articolo).

 



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