Caos biogas in Consiglio regionale. Per il blocco dell’iter dell’impianto a biogas di Corridonia, “Regione Marche e Provincia di Macerata sono state citate in giudizio dalla VBio, srl che chiede un risarcimento danni per 14 milioni 352 mila euro” ha annunciato Enzo Marangoni (Forza Italia). In chiusura dei lavori del Consiglio odierno sono state approvate alla unanimità una serie di mozioni relative alle centrali a biogas e biomasse. La prima quella, a firma Enzo Giancarli e Fabio Badiali, (Pd) Raffaele Bucciarelli, Adriano Cardogna, (Verdi) sulla: “Centrale a biomasse di Poggio San Marcello.” Poi la mozione a firma Moreno Pieroni (Psi) sulla “Revoca delle autorizzazioni oggetto di indagine giudiziaria e della sospensione degli atti autorizzativi in corso, per la realizzazione degli impianti a biogas”, la mozione a firma Elisabetta Foschi (Fi), sul “Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Solenergia a.r.l. per la realizzazione e l’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in comune di Montefelcino.”, sempre della Consigliera Foschi sul: “Diniego proroghe delle autorizzazioni rilasciate alla Soc. Unipersonale Prima Energia s.r.l. per la realizzazione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica a biogas da biomasse in comune di Fano località Caminate e Metaurillia.” e la mozione a firma Francesco Massi sulle: “Autorizzazioni eco – energie.”
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Questa causa, ed altre simili, servono solo a due cose: a) dare l’immagine che le aziende del biogas speculativo e la Giunta Regionale non siano in sintonia (come invece sono, sin da quando hanno preparato insieme l’intero “pacchetto” ai danni dei cittadini marchigiani); b) dare una motivazione “forte” a Spacca per intervenire, come sta già facendo, a livello nazionale e di Unione Europea per modificare la normativa vigente e legittimare così la VIA postuma rispetto agli impianti già costruiti.
come sempre si rasenta l’assurdo in quanto, le aziende coinvolte, spesso e volentieri, non erano in regola con le autorizzazioni, ma hanno ovviamente taciuto facendosi dare l’ok a procedere tramite i “complici” regionali. ora pretendono il risarcimento danni! tra cani non si mordono, ma ora pare proprio di si; comunque Spacca e soci, troveranno l’ennisima soluzione a discapito dei cittadini onesti.
Biogas con spaventapasseri.
Prima conniventi con le amministrazioni pubbliche per fare le cose senza tutti i canoni di legge, adesso verginelle immacolate perché danneggiate a loro dire dalle stesse amministrazioni pubbliche con cui erano conniventi.
Bisogna proprio avere una faccia come il c..o per vestire adesso i panni della parte lesa
Intanto farei pagare i dirigenti delle amministrazioni pubbliche che hanno messo la loro firma su quelle autorizzazioni per compiacere qualche signorotto della politica e spero proprio che prima o poi qualcuno faccia piazza pulita dalla faccia della terra di questa vergognosa classe politica che comunque ci meritiamo
Oggi a te domani a me il favore. Funziona così. Ormai questo modo di fare è come un cancro che si è radicato perfettamente nel tessuto sociale. Solo che prima o poi come succede nella vita reale, questo cancro finirà per portare la società alla sua morte.
Alle prossime elezioni regionali, spero che Spacca e la compagnia cantante del PD locale prenda uno schiaffone di quelli che fanno fischiare l’orecchio.
Vorrei aggiungere che le imprese del biogas speculativo hanno mandato avanti a tutta forza i lavori di costruzione degli impianti ben sapendo che sulla legge regionale n. 3/12 pendeva il ricorso alla Corte Costituzionale, e quindi si sono accollati il rischio di una pronunzia di anticostituzionalità (che poi è arrivata, come, tutto sommato, era anche abbastanza prevedibile) che avrebbe potuto vanificare l’opera e l’investimento necessario.
Nulla comunque ha impedito a tali imprese di sottoporsi spontaneamente all’epoca, anche per cautelarsi dal rischio di anticostituzionalità, alla procedura di VIA. Ma bisognava correre, per mettere le mani sui favolosi incentivi. Oggi non possono quindi scaricare sulla Regione le loro scelte imprudenti, fermo restando che, se la Regione e la Provincia fossero condannate, del danno erariale così prodotto dovrebbero rispondere personalmente Spacca e gli assessori che incautamente ed arrogantemente non hanno sospeso i procedimenti autorizzativi in corso subito dopo l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale, così come formalmente richiesto per ben due volte dallo stesso Consiglio Regionale con maggioranze trasversali..
Spero che nessuno possa veramente credere di far passare una Valutazione di Impatto Ambientale postuma. Sarebbe una duplice follia. Mi chiedo chi mai, sano di mente, potrebbe emettere una valutazione di impatto ambientale negativa su un’opera già realizzata? Andiamo bisogna proprio scomodare l’UE per farci dare ulteriormente dei matti? Hanno voluto forzare la mano, paghino come è giusto che sia, altrimenti continueremo a far passare il messaggio che le cose bene o male in un paese come l’Italia si possono sempre aggiustare. Anche postume.
Chi paga? Una volta si diceva: a noi!……..