Si è svolta questa mattina a San Girio di Potenza Picena la manifestazione pubblica denominata “Salviamo l’acquedotto – Contro la centrale a biogas di contrada Marolino”. Organizzata dal Pd locale ha visto la partecipazione dei comitati vallivi anti biogas, dell’associazione “Città Prestata”, del gruppo consiliare del centrodestra e dell’amministrazione comunale. Il corteo partito dall’incrocio della strada Regina ha percorso un paio di chilometri prima di arrivare nella piazzetta di San Girio dove si sono succeduti gli interventi del segretario potentino del Pd Enrico Garofolo, del consigliere comunale di “Fratelli d’Italia” Mirko Braconi, dei rappresentanti dei comitati Alessandra Franchini e Tina Giorgetti, del coordinatore di “Città Prestata” Edoardo Marabini, del senatore Mario Morgoni e del sindaco Sergio Paolucci. Si è ribadita la netta contrarietà alla decisione della regione Marche di autorizzare la centrale a biogas di contrada Marolino, maturata con un iter discutibile sotto il piano sia formale che procedurale e che è ora oggetto di ricorso al Tar e di un’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Ancona. Sottolineata la buona sinergia intervenuta tra cittadini ed amministratori pubblici, indipendentemente dal colore politico, per il bene comune e che ha portato ad una situazione che fa ben sperare per una conclusione che potrebbe vedere l’annullamento dell’autorizzazione alla costruzione alla centrale di quasi un mega watt. In quest’ottica il Senatore Mario Morgoni, componente della commissione parlamentare Ambiente e Territorio, ha annunciato di presentare entro questa settimana in Senato una specifica interrogazione a risposta scritta per far ulteriore chiarezza sull’inidoneità di quel sito inserito in un’area a rischio esondazione del fiume Potenza e per giunta prospiciente le falde di captazione dell’acquedotto comunale. Erano anche presenti il consigliere regionale Francesco Acquaroli, l’assessore provinciale all’ambiente Alessandro Biagiola, e i consiglieri provinciali Massimo Vesprini (Presidente Commissione Territorio) e Noemi Tartabini.
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Bello il senatore in tenuta da campagna, si nota la giacca portata sulla spalla come nel celebre quadro “Il Quarto Stato” del Pellizza da Volpedo (1901). Nella prima foto si vede bene che lo striscione viene trasportato di sbieco, a significare la trasversalità del corteo.
Chissà che sudata con questo primo caldo!
Per Massimo Giorgi
Ironie a parte (e di ciò ho peccato anche io nei giorni scorsi a proposito di questa manifestazione), è anche vero che dovremmo rallegrarci se alcune componenti del PD che operano nel territorio sentano, alla fine, il bisogno di prendere le distanze dalla sciagurata politica del PD regionale in materia di energie alternative, trasformate “sic et simpliciter” in energie puramente speculative e truffaldine.
@ Giuseppe Bommarito:
Ah, non sapevo che esistesse anche il peccato di ironia, si vede che ai miei tempi il catechismo era più scarno.
A questo proposito: può essere un attenuante se io – come appresi dal mio maestro Socrate – rivolgo l’ironia sempre prima di tutto verso me stesso, oppure ciò viene considerato, dalla dottrina attualmente vigente, un po’ come farsi le pippe?
Infine, per chi, in politica, si accontenta di certe prese di distanza, credo che valga il detto “Chi si accontenta gode”, una regola della quale – però nella sfera della vita privata – anch’io amo avvalermi spesso.
A Massimo Giorgi vorrei dire che io non mi ispiro al motto ” chi si accontenta gode ” ma piuttosto a quello che Moro riteneva dovesse ispirare chi fa politica, e cioe’ il principio di ” non appagamento “. E’ per questo che sono pronto a prendere posizioni apertamente critiche anche nei confronti del mio Partito e dei suoi amministratori quando ritengo che assumano decisioni sbagliate o dannose per l’ interesse generale. In tempi nei quali in un movimento ” rivoluzionario ” come 5stelle, chi osa criticare il capo o il suo guru viene messo alla porta, se non mi accontento, almeno non mi dispero.
@ mario morgoni:
E’ ovvio che il motto “Chi si accontenta gode” attualmente non può riguardare, né in politica né nella vita privata, chi è stato eletto senatore.
Per quanto riguarda Aldo Moro, io, perlomeno in prima battuta, lascerei perdere.
Per Mario Morgoni
Ma Lei, nella Sua fresca qualità di Senatore della Repubblica Italiana, sta criticando il Suo partito, cioè il PD regionale (inteso come forza politica e come rappresentanza istituzionale in seno al Consiglio ed alla Giunta Regionale) limitatamente all’impianto a biogas destinato a sorgere in quel di Potenza Picena, oppure per l’intera gestione della vicenda delle energie rinnovabili, allo stato ritenuta – dai cittadini interessati, ma anche dalla magistratura – speculativa e truffaldina? In altri termini, sin dove arriva in questa storiaccia il principio di “non appagamento”?
APPAGAMENTO TIBETANO
si prendono 2 mattoni e, con gesto repentino, si sollevano con entrambi le mani per poi calarli verso il basso, fino a colpire violentemente gli zebedei: quando non ci si prende ci si sente molto appagati
APPAGAMENTO CINESE (solo per esperti)
Inserire delicatamente zebedei nello stipite della porta, contare fino a 3 e poi chiudere violentemente la porta: dopo 1 unico tentativo andato a buon fine si è sicuramente appagati soddisfatti
I Comitati cittadini sbeffeggiati, ignorati e a volte strumentalizzati rappresentano un’anomalia del sistema politico e amministrativo.
Quando l’offesa alla civiltà e alla dignità diventano prassi inaccettabile i cittadini si trovano costretti a sottrarre parte del proprio tempo e dei propri soldi per risolvere questioni demandate invece alla pubblica amministrazione.
L’avversità verso i partiti politici è giustificata proprio dal fatto che spesso ci si deve difendere da chi è preposto alla nostra difesa dietro compensi d’oro, aggiungendo un ulteriore onere a chi a fatica deve districarsi nella vita quotidiana.
La manifestazione organizzata dal PD ha pagato lo scotto delle impurità del sistema dei partiti e per questo sentiamo la necessità di spiegare a tutti indistintamente il messaggio da cogliere.
Diffondere e denunciare le anomalie del sistema è un’ occasione di giustizia collettiva e pertanto deve essere apprezzata e condivisa sempre e da chiunque, ma è chiaro che non basta in quanto alle parole devono precedere e seguire i fatti.
Mentre c’è chi si nasconde dietro un simbolo per fare i propri interessi o non fare nulla, piegandosi ai meccanismi servili del potere, c’è invece chi utilizza il simbolo per aumentare la risonanza della protesta individuale.
Il Comitato San Girio appoggiando la manifestazione ha colto nelle persone e nelle Autorità promotrici e presenti , prima ancora che nel simbolo, l’importanza del loro sostegno, visibile e condiviso nella sostanza.
A Potenza Picena la collaborazione tra maggioranza, opposizione, associazioni e comitati ha portato buoni frutti, ma se la centrale di Marolino è stata autorizzata come affronto alla decenza e se l’iter procedurale della centrale di Torrenova si è concluso in modo non trasparente, significa che non è stato fatto abbastanza.
Per questo il Comitato continuerà l’opera di coinvolgimento e sensibilizzazione sulla comunità coinvolgendo anche il movimento 5 Stelle (nato da un mese) sulla questione e chiunque voglia dare un apporto a questa battaglia.
Da ultimo poiché un componente del Comitato San Girio ha subito il lutto dei tre suicidi di Civitanova, ricordando anche tutti gli altri decessi silenziosi provocati dalla crisi economica , riteniamo opportuno che la vetrina dei funerali delle Autorità presenti, quali il Pres. Spacca, L’Ass.re Regionale Giannini e la Pres. Boldrini porti ad una riflessione sul perché le istituzioni siano così inutili.
Non sono tollerabili 6000 euro al giorno per i titolari di impianti a biogas che attraverso le centrali creano profitto e non posti di lavoro.
Non sono tollerabili reti di interessi sommersi mentre i piccoli imprenditori ed i loro dipendenti lottano per uno stipendio non più dignitoso, per una pensione da fame e per la cassa integrazione in esaurimento.
Attendiamo un seguito di azioni concrete del Presidente Spacca e della Presidente Boldrini, sulla scia del Senatore Morgoni, di portare a livello nazionale il fallimento di una Regione, di porre rimedio a risorse e incentivi mal gestiti, di porre rimedio alla poca competenza ed alla poca volontà di assessori e funzionari spesso più pericolose della disonestà, di dare una motivazione ai costi esorbitanti della macchina politica e amministrativa che non fornisce prova di competenza e creatività e costringe i cittadini ad autodifendersi versando alla controparte il vitalizio per difendersi meglio.
FRANCHINI ALESSANDRA
Appaghiamoci signori miei, perché se, nel democraticissimo PD, per criticare apertamente un singolo impianto a biogas bisogna prima diventare senatori, mi sa che, per prendersela contro l’intero sistema regionale delle energie rinnovabili, bisogna prima diventare, se tanto mi da tanto, Presidenti della Repubblica.
I miei complimenti ai comitati ma anche al senatore Morgoni che è sempre aperto al confronto a differenza di molti esponenti politici maceratesi che con i loro “complessi di superiorità” si sono dimenticati da tempo che un dovere di chi fa politica è quello di stare tra la gente. Mi unisco alla domanda posta da Giuseppe Bommarito: come giudica l’intera vicenda regionale del biogas? Nei prossimi giorni la redazione la contatterà per affrontare questo tema.
Anche io che ho votato Bersani sono curioso di sapere che cosa ne pensa Morgoni a proposito del quesito posto da Bommarito, che chiaramente ha colto al volo questa ghiotta occasione.
Detto questo non riesco proprio a comprendere come mai le tecnologie per l’energia da fonti rinnovabili continuino ad essere oggetto di cosi tanta attenzione, e in questa maniera cosi sensazionale.
E’ chiaro che la centrale a carbone di Brindisi ci è sufficientemente lontana, come quelle nucleari in dismissione nel Lazio, ma non riesco proprio ad immaginare quello che potrebbe succedere se in prossimità della nostra costa iniziassero le trivellazioni di petrolio, in quel caso solo i grandi imprenditori entrebbero in gioco e quindi non saremo in grado di fare i conti in tasca come stiamo facendo peraltro indicando solo i ricavi e mai i costi.
Immaginate le fuoriuscite di petrolio, chi le fermerebbero le compagnie petrolifere come hanno fatto nel Golfo del Messico con un disastro ambientale senza precedenti?
Forse pensiamo che l’inquinamento atmosferico prodotto proprio principalmente dalle centrali elettriche passi distante dal nostro territorio cosi bello squadrato con colori innaturali prodotti da pesticidi e fertilizzanti che da soli hanno causato danni irreparabili ai nostri territori?
Insomma sarà forse il caso di allargare un pò lo sguardo prima di mettersi a fare i moderni Don Chisciotte contro tutto e tutti e cercare le soluzioni più sostenibili? e magari proprio per tutti non pensare prima ai propri interessi tra cui quelli elettoralistici?
A noi non interessa che Scaroni, presidente dell’ENI, si porti a casa € 6.400.000, peraltro con le quotazioni in forte ribasso da tempo e con discutibillisime relazioni industriali in giro per il Mondo, chissenefrega sta a Roma!!!
l’energia è una cosa seria!!!
A Giiuseppe Bommarito ( ma anche a Matteo Zallocco con il quale approfondirò con piacere il tema ) dico che la mia critica e’ rivolta indubbiamente all’ impianto “Marolino ” di Potenza Picena la cui autorizzazione risulta , nel merito e nella procedura, francamente scandalosa .Ma la gestione dell’ intera vicenda delle rinnovabili da parte della Regione Marche merita una severa censura per le troppe ambiguità, le ombre e le incomprensibili tortuosità dei procedimenti. E spero che le indagini in corso non evidenzino verità ancora più amare. Ritengo comunque che la politica e le Istituzioni, specie nelle scelte più delicate e strategiche, debbano ripartire dal confronto con i cittadini e le comunita’ locali, sula base della chiarezza degli obiettivi e della lealtà dei comportamenti. Inoltre ritengo indispensabile che la politica assuma pienamente su di se’ la responsabilità e la guida di quelle stesse scelte, senza facili e improprie deleghe a dirigenti e tecnici. A Massimo Giorgi vorrei dire infine che la libertà di rivolgere critiche al mio Partito e l’ abitudine ad esercitare l’ attività politica in piena autonomia ho cominciato a praticarle quando portavo i calzoni corti.Se ha la pazienza di documentarsi ne può agevolmente trovare qualche testimonianza.
Toccato dall’arma retorica del “fin da quando portavo i pantaloni corti” – che fa sempre tanto effetto su noi immaturi pierini che spesso (clima permettendo) i pantaloni corti li portiamo ancora – ho dato inizio ad una paziente ricerca di testimonianze sulla Sue passate prove di orgogliosa indipendenza di pensiero, quella che, non ne dubito, l’ha infine premiata – via Porcellum – con il seggio a Palazzo Madama.
Ho pensato di iniziare da quel monumento alla dissidenza che è Arcipelago Gulag di Aleksandr Solženicyn, ma, nell’indice dei nomi, non ho ritrovato il Suo, potrebbe darmi qualche indicazione più precisa sulle fonti di testimonianze alle quali abbeverarmi?
@ Lauro:
Grazie per averci ricordato che l’energia è una cosa seria, anche se ciò non si direbbe alla luce di come la pratica delle energie rinnovabili viene gestita nel nostro Paese. Comunque il tuo competente contributo è sempre prezioso, ne rimane una testimonianza memorabile quella concezione che ci hai esposto giorni fa circa la competenza territoriale delle Procure della Repubblica.
Per Mario Morgoni
La ringrazio per la tempestività e per il contenuto della Sua risposta. Però, sempre approfittando della Sua disponibilità e dell’occasione unica che questa giornale dà di poter dialogare con i nostri rappresentanti nelle istituzioni, Le chiedo: in cosa si tradurrà nei prossimi giorni la Sua severa critica verso il PD regionale per quella che Lei stesso ha definito come l’ambigua (eufemisticamente parlando) gestione in sede regionale delle energie rinnovabili? Si limiterà a porre il problema nelle sedi competenti di partito e a marcare il Suo dissenso? Oppure chiederà, anzi, pretenderà le dovute spiegazioni da parte dei Suoi colleghi di partito Sara Giannini e Paolo Petrini per il modo, in cui, da assessori, insieme al Presidente Spacca, hanno apertamente favorito le cordate imprenditoriali e professionali che hanno imbastito la sfacciata speculazione che è sotto gli occhi di tutti ai danni di migliaia di cittadini sparsi in tutte le Marche? Chiederà conto di quanto avvenuto al Segretario Reg.le del PD Palmiro Ucchielli per il suo implicito appoggio ai biospeculatori?
Mi permetto di farLe queste domande perché sarebbe troppo comodo fare il dissidente in quel di Potenza Picena e poi, di fatto, non combattere, salvo qualche comunicato che lascerebbe il tempo che trova, la vera battaglia contro i responsabili di tanto scempio nelle sedi istituzionali e di partito ove tutto è stato deciso e concertato. Converrà peraltro con me, anche per l’osservatorio privilegiato di cui dispone, che in questo momento storico, politico ed economico, i cittadini non ne possono più delle solite sceneggiate e pretendono impegni precisi e fatti reali.
Egregio Giorgi, il mio seggio a palazzo Madama, più che per il ” Porcellum” e’ passato per le primarie , Il che,vorrà convenire, non e’ un particolare trascurabile. Per il resto non si affanni a cercare testimonianze della mia indipendenza di giudizio perché dovrebbe abbassarsi al mio livello, troppo infimo per la sua statura. Provo io a ricordarle due vicende che mi hanno visto controcorrente, dentro e fuori del PD : la discarica di Potenza Picena e la vicenda dell’ abolizione delle Province. Per Lei certamente poca cosa, ma comunque , da qui in avanti, posso sempre sperare di farLe cambiare idea.
@ Mario Morgoni:
Alle ore 01.49 di stanotte, la ricerca delle testimonianze sulla Sua indipendenza di giudizio, Lei me descriveva come un’impresa che riteneva “agevolmente” alla mia portata (vedi commento n. 12), una mezz’ora fa, invece, Lei me l’ha sconsigliata in quanto la riterrebbe cosa per me “affannosa” (vedi commento n. 15).
Evidentemente, perlomeno per ora, devo essere stato io a far cambiare idea a Lei, e non il contrario.
Ecco quali sono i veri rischi derivanti dalla produzione dell’energia, il resto solo facili speculazioni giornalistiche e politiche, giochetti per piccoli imprenditori e politicanti disonesti.
Sento tanto provincialismo da questa discussione e voglia di primeggiare senza avere coscenza di quali siano le vere problematiche che possono essere fatali per l’Umanità.
http://qualenergia.it/articoli/20130416-il-futuro-del-carbone-e-quello-del-clima
Per Massimo Giorgi : Ritenevo che per Lei fosse agevole. Ho constatato che non e’ così e da qui il mio invito a non affannarsi .Comunque non si preoccupi, cambiare idea e’ un’ opportunità e non un problema
@ Mario Morgoni:
Bene, allora colgo l’occasione per augurare a Lei ed a tutti i Suoi colleghi parlamentari del PD (o di tutti vari PD attualmente in circolazione) di saper sfruttare al meglio l’opportunità di cambiare idea, nell’occasione, imminente e da considerarsi ormai decisiva per le sorti del nostro Paese, dell’elezione del nuovo (o della nuova) Presidente della Repubblica.
Sennò allora sì che l’opportunità diventerà problema, e grosso, e per tutti.
@ lauro:
Scusami per il mio provincialismo e per la mia mancanza di ”coscenza” (quella poca che possiedo, tra l’altro, è tutta con la i), ma tanto, a tenerci informati sulle fatalità che sovrastano l’Umanità tutta intera, qui su CM ci pensi tu, no?!
Mi scuso per la “i”, al contempo devo chiarire che io non sto scrivendo di “fatalità” come scrive Giorgi e quindi di eventi ineluttabili, ma di eventi che non devono assolutamente avvenire e questo può accadere se i Governi Mondiali si accordano verso la riduzione od eliminazione delle emissioni climaalteranti.
Visto che il carbone è tra i maggiori responsabili e visto che abbiamo bisogno di energia ricavata proprio da questo fossile è necessario sviluppare altre tecnologie alternative, le quali possono tutte o quasi presentare contro-indicazioni, non per ultima sversare o inquinare sull’acquedotto.
Per Giuseppe Bommarito. La ringrazio degli stimoli e delle sollecitazioni che specie in un momento come questo sono indispensabili alla politica. Il mio impegno e’ quello di produrre idee, critiche e iniziative, senza riserve ne’ sudditanze nei confronti di alcuno, in tutte le sedi dove posso esprimermi, con l’ obiettivo di concorrere ad indicare le scelte giuste da fare piuttosto che limitarmi a stigmatizzare quelle sbagliate . Comunque , nel giudizio sull’ operato della Regione Marche in materia, non si può non tenere conto che esistono stringenti normative europee e nazionali che non lasciano ampi spazi di discrezionalità . L’ Italia deve raggiungere entro il 2020 il 17% di energie da fonti rinnovabili. Il Decreto Sviluppo del marzo 2012 varato dal Governo Italiano, suddivide l’ obiettivo nazionale tra le Regioni. Le Marche debbono raggiungere il 15.4% ( sempre per il 2020) e nel 2009 eravamo al 2.6%. Se la Regione Marche non rispetterà le tappe previste, dal 2015 si avvierebbe la procedura di commissariamento delle politiche energetiche. Questo vuol dire che non si può non fare nulla e dobbiamo anche fare in fretta. Il problema e’ che siamo partiti male , quindi bisogna correggere la rotta e proprio per questo occorre una forte capacita’ di decisione e di guida da parte della politica, insieme a trasparenza , linearità e garanzia di partecipazione e coinvolgimento dei territori.Come al solito l’ Italia arriva tardi ad appuntamenti che hanno anche valore di civilta’ , e ,a prescindere dai colori politici, spesso cerchiamo soluzioni pasticciate e confuse. E’ un problema che riguarda la politica e le Istituzioni, ma anche un paese dove prevale la cultura del menefreghismo, con una debole idea di se’ e una troppo scarsa consapevolezza di compiti e responsabilità alle quali nessun cittadino e nessuna comunità civile puo’ sfuggire.
@Morgoni
I consumi energetici nella Regione Marche vengono soddisfatti solo per il 45% da produzione interna, classificandosi penultima in termini % e solo prima del Veneto http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=%2fQMhW%2b34I20%3d&tabid=418&mid=2501 pag. 10 e 11.
La produzione da fonti rinnovabili oltre ad essere un obbligo è una grande opportunità.