Biogas: il Consiglio regionale
chiede di fermarsi

Votata oggi una mozione per la "sospensione degli atti autorizzativi per la realizzazione degli impianti quale forma di autotutela amministrativa". Paola Giorgi invita l'assessore Donati a prenderne atto

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CONSIGLIO-REGIONALE

 

Non dovrebbero essere prossime nuove autorizzazioni dalla Regione per centrali biogas. E’ stata infatti approvata oggi in Consiglio regionale una nuova mozione che chiede  la “sospensione degli atti autorizzativi per la realizzazione degli impianti quale forma di autotutela amministrativa”. Tra i voti  favorevoli all’atto presentato da Moreno Pieroni del Psi quello della vicepresidente dell’assemblea Paola Giorgi che proprio ieri si era espressa duramente contro l’assessore del suo partito Donati (leggi l’articolo): “L’assessore all’Ambiente se ne faccia carico e non mortifichi ancora – ribadisce in una nota l’esponente dell’Idv –  l’espressione dell’aula e le richieste dei cittadini. Perchè, al contrario di quanto afferma l’assessore, che si rifugia dietro i tecnici, la questione è meramente politica. I pronunciamenti dell’ Assemblea Legislativa sono indirizzi politici che l’assessore non può disattendere, sono indirizzi che, con la struttura tecnica a disposizione, deve interpretare.

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Paola Giorgi

 

Vieppiù alla luce della spada di Damocle della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale sulla VIA (Valutazione impatto ambientale).  Anche oggi in aula l’assessore ha ripetuto il ritornello del burder sharing, ma gli obiettivi si raggiungono con politiche mirate, condivise, non con l’arroganza. Si al biogas, ma a piccole centrali, che utilizzano veramente gli scarti di produzione, che utilizzano liquami di allevamenti a filiera cortissima. Centrali di piccola taglia che possono dare luogo anche a soluzioni cogenerative e teleriscaldamento, che può essere attivato già a 100Kwe di potenza. Così si aiuta realmente l’agricoltura e si ottimizza un intero ciclo produttivo. Un Governo regionale che si contraddistingue su molti settori: una riforma sanitaria necessaria e coraggiosa che ci ha portati in una posizione di forza al tavolo delle trattative con il Governo, una politica di internazionalizzazione che supporta positivamente le nostre imprese all’ estero, la capacità di essere protagonisti nei finanziamenti europei con i progetti sulla longevità e la strategia della MacroRegione.

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L’assessore Sandro Donati

 

 

 

Ma nella vicenda delle centrali biogas ho visto solo mediocrità ed arroganza e il rischio, reale, che nessuna di queste centrali, vedrà infine luce, per la difficoltà di reperire materie prime e per i numerosissimi contenziosi aperti sul territorio e le richieste di sospensiva avanzate al TAR. E allora il ritornello del burder sharing suonerà vuoto e vano e i nostri obiettivi da raggiungere, in materia di energie rinnovabili, saranno sempre più lontani. Grazie alla superficialità e all’ arroganza di chi non ha svolto il suo ruolo”.

 

 

In mattinata prima della seduta assembleare c’era stato un incontro tra il Presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi, i rappresentanti dei comitati “no al biogas” e i Capigruppo. “Premesso che il tema dell’energia è un tema dal quale non ci possiamo sottrarre e che al contempo non si possono non tenere in considerazione  le istanze dei cittadini – ha detto Solazzi-  e dei Comuni nelle valutazioni per il rilascio delle autorizzazioni, ritengo che non si debba creare la cultura del ripudio delle energie rinnovabili, perché le alternative, come ad esempio il nucleare, sarebbero soluzioni peggiori”.  L’audizione era stata richiesta da otto comitati: Comitato tutela salute e ambiente Vallesina, No Biogas Monsano, No Biogas Castelbellino, Camerata “Ambiente e territorio” Camerata Picena, Cittadini di Torre San Patrizio, No centrale biogas Tombaccia Metaurilia Fano, Montegranaro in salute e Comitato Loro Piceno.   Nel corso dell’incontro sono intervenuti come portavoce dei comitati Fabrizio Quercetti e Massimo Gianangeli che hanno sottolineato “il cortocircuito che si sta creando nei rapporti tra cittadini e istituzioni e tra i diversi livelli istituzionali, soprattutto Comuni e Regione”

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Il comitato Petriolo per il territorio in Regione



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