La proposta di legge 384 della giunta regionale, meglio nota come legge sulla Via postuma per gli impianti a biogas, è incappata nella prima sonora bocciatura. Quella del Pd maceratese che ne ha discusso ieri sera durante un lunghissimo direttivo terminato dopo l’una di notte, con la presenza dei sindaci Nelia Calvigioni (Corridonia), Piera Mancini (Petriolo) e Daniele Piatti (Loro Piceno). Alla direzione ha partecipato inoltre l’assessore regionale alle attività produttive Sara Giannini la quale, nel suo intervento, ha illustrato al partito l’iter che ha portato alla proposta di legge da parte della giunta Spacca.
“C’è stato un ampio e partecipato confronto di prospettive e di posizioni . ha esordito Teresa Lambertucci -,arrivando infine alla richiesta unanime ai consiglieri regionali di non votare la legge prima di un confronto con i territori e anche con i comitati”. Detto in parole povere, un no secco a una proposta che tutto ha visto fuorché il confronto con i sindaci e con i territori. La segretaria provinciale del PD – che aveva già espresso le sue critiche alla legge – ha anche puntato il dito verso il Pd regionale, reo di non aver dato vita ad un confronto né con il partito né con i territori.
“Non dico che la nostra sarà la posizione finale del Pd regionale”, ha proseguito ancora la segretaria, “ma è anche vero che questa proposta viene da situazioni che si protraggono da tempo, con un’indagine della magistratura in corso e con una commissione regionale d’indagine aperta”.
“Il ruolo del partito deve esserci – ha chiarito inoltre Teresa Lambertucci rispondendo ad una domanda su come la posizione del Pd maceratese sia in contrasto e in qualche modo sconfessi l’amministrazione regionale – E se i partiti non fanno sentire la loro voce il loro ruolo si ridurrà sempre. Noi la nostra voce l’abbiamo fatta sentire, invitando i consiglieri maceratesi a non votare la proposta di legge. Ora c’è una nuova direzione – ha concluso – che è intenzionata a farsi sentire” (leggi l’articolo).
Angelo Sciapichetti, negli ultimi giorni raggiunto da varie polemiche per non aver espresso la sua opinione sulla proposta Spacca (leggi l’articolo), ha spiegato adesso la sua posizione. “Ora che ho espresso al gruppo consiliare in regione e al direttivo provinciale del Pd quello che penso, posso tranquillamente parlarne sui giornali. Solo per una questione di medoto (come iscritto a un partito ) non mi sono espresso prima pubblicamente. Io ritengo che noi dobbiamo recuperare degli errori del passato e che sia stato un enorme errore rompere il rapporto con i sindaci e con i territori. Una proposta di legge sul biogas – ha proseguito Sciapichetti – deve tenere fermi due punti. Essere concordata con i sindaci e con l’Anci ed essere certi che non abbia né problemi di costituzionalità né che sia passibile di nuovi ricorsi. Lunedì in maggioranza ho chiaramente espresso che non voterò il testo presentato dalla Giunta, indicazione che poi è venuta ieri dal Pd provinciale. Adesso ci vuole un dialogo chiaro e semplice, senza strumentalizzazione con i territori. Gia nel 2012″, ha proseguito, “avevo forti perplessità sulla legge 3 e votai quel testo solo perché il Governatore aveva posto la fiducia”.
Anche il sindaco di Corridonia, Nelia Calvigioni, non è rimasta negli ultimi giorni con le mani in mano. Come aveva anticipato ha inviato una lunga lettera – contenente le osservazione e valutazioni sulla proposta di legge regionale e sull’impianto di biogas di contrada Sarrocciano – tra gli altri al governatore Spacca, al presidente della IV commissione regionale Enzo Giancarli, a tutti i consiglieri regionali, al presidente del Cal Fabrizio Giuliani e a quello dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi. “Le criticità delle risorse paesaggistiche/ambientali emerse sono più gravi del previsto”, è scritto in merito all’impianto di Sarrocciano la cui istruttoria autorizzativa viene definita approssimativa,”e che, si ricorda, non rimangono scritte sulla carta ma sono realtà, destano preoccupazione per le possibili ricadute ambientali che potrebbero generarsi nel territorio; ne è prova i recenti incidenti e sversamenti dei limitrofi impianti di Loro Piceno e di Morrovalle che hanno causato un inquinamento ambientale”.
Oltre a ripercorre tutto il controverso l’iter, Nelia Calvigioni ha puntualizzato sula richiesta risarcitoria da parte della società VBIO1, titolare dell’impianto: “A nulla vale la richiesta di risarcimento danni più volte avanzata dalla Società VBIO1, la quale, ancor prima dell’inizio dei lavori di costruzione dell’impianto, sapeva del ricorso proposto dal Comune di Corridonia, quindi consapevole del rischio di un possibile annullamento dell’atto dall’autorità giudiziaria. Inoltre, valutati i fatti e il comportamento complessivo delle parti, sembra difficile credere che la Società, che si dichiara incolpevole, possa vantare il risarcimento dei danni subiti a causa e a seguito di provvedimenti favorevoli alla Società stessa, che poi si sono rilevati illegittimi”.
Dunque il comune di Corridonia è entrato nel merito della proposta di legge regionale, sottolineandone da una parte i limiti tecnico-amministrativo e i possibili profili di incostituzionalità, dall’altra quelli politici di un testo “fatto passare sopra la testa delle amministrazioni comunali”, senza tener conto né di una valutazione di merito delle singole situazioni né dei rilievi mossi dai singoli comuni. ” I Comuni le Provincie”, prosegue la Calvigioni, non hanno in alcun modo determinato il caos attuale (le responsabilità non sono solo della Regione ma sopratutto delle imprese […], sono anzi stati esclusi dalle decisioni (vedi nostra vicenda e nostro ricorso), in violazione del principio di leale collaborazione fra enti […] hanno, a differenza della Regione, limitatissimi strumenti di intervento (e in pratica sono e saranno costretti a ricorrere contro gli atti regionali e provinciali al solo fine di poter discutere le questioni inerenti la gestione dei propri territori).”
Insomma una nuova levata di scudi contro la proposta di Via postuma per gli impianti a biogas. Con il punto politico importante che lo stesso Partito Democratico, almeno nel Maceratese, prende chiaramente una posizione invitando il Pd regionale a battere un colpo, con l’indicazione ai consiglieri regionali della provincia di non mettere ai voti il testo presentato dalla Giunta.
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Speriamo che i consiglieri PD del maceratese non facciano un passo indietro in fase di voto, spinti dalla richiesta di fiducia da parte di Spacca. Gli atti di forza non servono a nessuno e tanto meno alla vita democratica di questa regione. Gli strumenti per costruire centrali a biogas ci sono, ovvero sottoporre a VIA gli impianti in progettazione e quelli autorizzati. Esistono numerosi casi in regione dove sono state autorizzati impianti a biogas annessi a strutture agro-alimentari esistenti e quindi capaci di utilizzarne gli scarti per produrre energia e calore senza che ci fosse alcuna levata di scudi. Si veda ad esempio la centrale a bigoas di Caldarola, recentemente approvata dalla provincia di Macerata.
Se continueranno con la levata di scudi in difesa della vera democrazia di base, i consiglieri regionali maceratesi del PD e gli amministratori dei Comuni interessati dimostreranno che anche nel PD e nei partiti di governo esiste un desiderio di cambiamento, onde evitare guai peggiori con l’elettorato e con tutti quei cittadini esaperati che potrebbero buttare alle ortiche ogni forma di dialettica democratica e passare per vie più convincenti. In questa maniera alcuni ambienti del PD e le amministrazioni comunali interessate stanno lavorando per un cambiamento veramente democratico del modo di fare politica a livello regionale, senza delegare il Movimento 5 Stelle o le opposizioni di Destra a combattere per il cambiamento.
Se Spacca, la Giannini ed altri reponsabili dell’affaire Biogas dovranno essere buttati a mare, che ciò avvenga per salvare la democrazia di base. La novità è che a buttarceli sono quelli del PD di Macerata e le amministrazioni al partito collegate. Comunque, i comitati contro il Biogas continuino a vigilare e a battersi come hanno egregiamente fatto fino ad oggi. Ad essi va la mia ammirazione e quella di tanti altri cittadini che sono stanchi di essere portati in giro da politici bugiardi.
Complimenti al nuovo corso Renziano Provinciale, finalmente una presa di posizione! stare con il fiato sul collo alla politica regionale come Renzi fa con il governo ci fa capire che l’esempio renziano è vivo e pulsante anche a Macerata.
Sono contento anche per i commenti dei signori Sparapani e Rapanelli che leggo sempre volentieri qui su CM, però volevo fare una constatazione: in alcune realtà del maceratese i vari capi comitato no biogas stanno usando la visibilità datagli dalla triste vicenda del biogas per partecipare alle prox elezioni amministrative come capolista, addirittura vengono coptati dalle varie fazioni politiche. Questo modo di fare fa capire a noi cittadini che hanno fatto tutto, non per il bene della gente, ma per puro scopo elettorale, per raggiungere solo i loro obbiettivi. Questi fatti fanno indebolire i vari comitati, gettano fango addosso a chi ci ha creduto veramente nel bene comune e nel movimento di protesta. Sono stufo di sostenere gente che fa tutto a scopo di lucro politico è possibile che le idee non bastano? e che ogni volta se non c’è da guadagnarci qualcosa nessuno si muove? o ancora che per emergere bisogna sempre denigrare qualcuno? e’ ora di fare un po di trasparenza anche nei comitati!!!!
Finalmente (e dopo gli spari) se ne sono accorti anche loro…
Ma un Consigliere Regionale, appunto perchè è (lautamente) pagato dovrebbe fare il lavoro e studiarsi le carte possibilmente prima degli errori e delle porcate…
Nel maceratese non esistono capi comitato. Nel maceratese non ci sono esempi di chi vuole partecipare alle prossime elezioni amministrative. Se si lanciano accuse bisogna fare nomi e cognomi! Io non mi sono mai tirato indietro nel fare nomi e cognomi delle persone coinvolte in questo scandalo biogas. Le posso assicurare che noi del comitato di Petriolo abbiamo sempre ricevuto attestati di stima sia per la preparazione, per le argomentazioni e per la vis con cui abbiamo condotto le nostre battaglie, sia da parte delle amministrazioni locali (con cui ci confrontiamo quotidianamente) sia con la Regione. Spacca dopo un incontro con noi dovette ricredersi per la nostra preparazione dicendoci che con il senno di poi avevamo avuto sempre ragione. Dopo quella riunione l’assessore all’ambiente Donati venne sostituito per manifesta incapacità ad argomentare sulla questione. Per quanto ci riguarda (Petriolo), tutti coloro che si stanno impegnando hanno preso l’impegno di non candidarsi alle prossime elezioni (di qualunque genere) proprio per evitare strumentalizzazioni.
Certo, il ripensamento del PD e dei suoi consiglieri regionali è molto tardivo, e l’acquiescenza sin qui manifestata nei riguardi delle arroganti posizioni di Spacca e della Giannini ha causato guai a non finire, in primo luogo ai cittadini ed alle Amm.ni Comunali coinvolte. Però, è meglio tardi che mai.
Da sottolineare con favore, oltre a questa netta presa di posizione del Comitato Direttivo provinciale del PD, anche il principio, finalmente non solo espresso ma anche manifestato nei fatti, secondo il quale i partiti non devono essere succubi delle istituzioni, o addirittura identificarsi con esse. E non devono avere il timore di differenziarsi dalle istituzioni se e quando necessario, nonostante la contiguità politica. A Macerata, per esempio, sino ad oggi, il PD ha fatto finta di non vedere i guasti prodotti da alcuni suoi rappresentanti in Giunta ed in Consiglio Comunale, anzi, li ha coperti in maniera omertosa, così consentendo il tradimento della buona fede e dell’onestà di tanti suoi iscritti ed elettori. Per la sin qui ottima Teresa Lambertucci c’è ancora molto lavoro da fare.
@ avv.Bommarito: Con il Governatore Spacca, oramai proiettato verso il III° mandato e la Segreteria Regionale del PD ancora in forse per Comi, solo le dimissioni dell’attuale Giunta Regionale, tanto minacciate dello stesso Governatore potrebbero modificare l’attuale avvio della SANATORIA POSTUMA, per gli impianti realizzati. D’altronde , la Commissione Presieduta da Massi del NCD e la IV Commissione Consigliare composta anche dal Vicepresidente Acquaroli di Fratelli D’Italia,entrambi dico io, di lotta e di governo. ancora non si è capito cosa fanno, pur di non perdere la loro poltrona?
Si consiglia un corso di contorsionismo.
Il PD boccia la legge sul biogas? Troppo tardi…e troppo facile!! Dove eravate tutti, quando è stata approvata la legge n.3. tutti allineati con Spacca! La politica con la P maiuscola, non è fare l’interesse di pochi a danno di tutti, è esattamente il contrario, cioè del fare il cosiddetto “bene comune”. Allora… dove porta la faccia il consigliere Sciapichetti e la segreteria provinciale e regionale del PD. Assenti per paura? Per devozione? O peggio ancora per accondiscendenza? Dulcis in fundo… dove porta la faccia il consigliere Comi, che dopo aver fatto un’interrogazione, se l’è rimangiata ancora prima di portarla in aula? Potremmo definirlo un “brave heart” della politica nostrana. Se il PD cerca il cosiddetto “nuovo che avanza” in questo soggetto, candidandolo alla segreteria regionale, come dice il grande Vasco…MI VIENE IL VOMITO…