Le osservazioni del MoVimento 5 Stelle Matelica, che interviene con una nota estremamente critica verso maggioranza e opposizione, dopo l’ultimo consiglio comunale del 29 novembre in cui si è discusso anche di biogas:
« Sembra quasi di assistere ad un dibattito surreale, quello riguardante l’interrogazione e la mozione presentate sull’ impianto a biogas in località Pezze. Difficile rimanere in silenzio quando entrambe le parti, disquisendo sui necessari piani di controllo e verifiche con le parti interessate, dimenticano un fatto fondamentale: si tratta di un impianto avviato tramite una legge incostituzionale (quindi illegale) e non collaudato (avvallato solamente da una comunicazione per la proroga dei lavori che non sono ancora stati ultimati). La volontà è ormai evidente, quella di regolarizzare un impianto non legittimo. Cosa dire delle accuse di allarmismo fatte dal Sindaco Sparvoli ai cittadini che tengono alla salvaguardia del loro territorio se non ricordare a tutti i consiglieri che, se mai si è mosso qualcosa, questo è avvenuto a seguito delle segnalazioni fatte sulla stampa. Inutile l’invito da parte del Sindaco a segnalare varie incongruenze e mal funzionamenti dell’impianto a biogas, visto che nel ricorso al Tar il Comune figura come parte resistente insieme all’azienda Abr proprietaria dell’impianto. Rimaniamo inoltre sbigottiti di fronte all’impreparazione della minoranza riguardo l’argomento e l’abilità della giunta nell’omettere punti fondamentali del progetto e delle competenze spettanti al Comune. Un esempio riguarda la tubazione a gravità sul fiume Esino (cavalcata dalla minoranza a seguito delle segnalazioni di cittadini e definendo questi ultimi populisti e demagoghi).
Ebbene, entrambi gli schieramenti affermano che il digestato non può uscire dalla tubazione perché i due sistemi di smaltimento acque sono separati dal processo di fermentazione. Il capo gruppo Montesi addirittura azzarda che se quel materiale scuro sottostante il tubo è digestato allora c’è un difetto di costruzione, mentre il Sindaco durante la risposta all’interrogazione, citando passi del progetto dimentica proprio quello in cui si afferma che sono invece collegati come ben definito dal documento: “…si precisa tuttavia che i reflui raccolti nella vasca vengono convogliati verso la prevasca e riutilizzati nel processo fermentativo all’interno dei fermentatori. Anche in caso di disfunzionamento di tale ricircolo, il sistema è comunque in grado di trattare i reflui in modo da ottenere un effluente da destinare allo scarico in acque superficiali”, cioè nel fiume Esino. Degna conclusione degli interventi quella di votare all’unanimità la mozione (previa consultazione dei capi gruppo per concordare una versione comune), sollevando il Comune dalle sue responsabilità, pattuendo un piano di controllo (pur rimandando la responsabilità agli enti predisposti dalla normativa vigente) e regolarizzando il parere urbanistico nonostante non sia conforme al PRG (Piano Regolatore Generale) dato che la zona è sottoposta a vincoli e si possono costruire solo opere di pubblica utilità (come nel caso del depuratore) ma non di certo un impianto a biogas di natura privata. Di questo riparleremo in dettaglio quando arriverà (entro il 12 dicembre) la risposta all’istanza presentata da quei populisti del M5S Matelica che la centrale a biogas non vogliono regolarizzarla ma vogliono smantellarla (tanto che sia ora oppure al termine dell’erogazione degli incentivi a causa della ridicola fidejussione accettata dal Sindaco di soli 60.000 euro, il ripristino dell’area dovremo pagarlo di tasca nostra o magari trasformarla in una pista di pattinaggio sul ghiaccio), con buona pace del Presidente Spacca… (sue le parole “ …a Matelica la centrale ve la tenete!”)»
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