Il no del Tar al biogas a Petriolo
“Regione in contrasto con le norme Ue”

Mentre Spacca e i suoi continuano ad auto-assolversi, i giudici amministrativi hanno annullato l'ennesima autorizzazione concessa e di nuovo smontato le tesi di Palazzo Raffaello. Ancora una vittoria di un piccolo Comune e dei comitati contro i poderosi uffici legislativi regionali

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In passato il comitato Pro Petriolo ha protestato davanti alla sede della Regione

In passato il comitato Pro Petriolo ha protestato davanti alla sede della Regione

di Marco Ricci

Complice il tempo incerto, l’inizio di questa stagione estiva più che per gli ombrelloni verrà ricordato da qualche maceratese, e forse anche da qualche assessore regionale, per il biogas. Dopo le polemiche e gli interventi scatenati dalla recente decisione del governo di inserire la Valutazione di Impatto Ambientale postuma nel decreto ambiente-agricoltura e dopo la concessione della Via da parte della Provincia di Macerata all’impianto di Sorracciano di Corridonia, questa volta è stato il Tar Marche ad annullare l’autorizzazione per la centrale  da 999kw che sarebbe dovuto sorgere nel comune di Petriolo. I giudici amministrativi hanno infatti accolto il ricorso del piccolo Comune contro la Regione Marche, annullando l’autorizzazione regionale concessa il 17 settembre del 2012, con la Provincia di Macerata che si sarebbe sostanzialmente allineata alle tesi del Comune di Petriolo.

Si chiude quindi con l’ennesima vittoria di un’amministrazione comunale e dei comitati di cittadini – tra cui il Comitato Pro Petriolo e i Comitati in Rete – un ricorso al Tar che ha per oggetto le contestate autorizzazioni alle centrali a biogas concesse dalla Regione Marche la quale, prima con un articolo di legge di fine 2011 e poi con la legge regionale 3 del 2012, aveva escluso l’assoggettabilità a Via per gli impianti con potenza inferiore al megawatt. Il Tar non ha avuto neppure necessità di approfondire le diverse motivazioni che avevano spinto il Comune di Petriolo, guidato dalla giovanissima Piera Deborah Mancini – ad opporsi all’autorizzazione concessa. Ai giudici amministrativi è infatti bastato sancire per l’ennesima volta “l’illegittimità costituzionale e comunitaria della L.R. 3/2012” per annullare l’autorizzazione regionale.

Il Tar – oltre a citare i diversi pronunciamenti sia propri che del Consiglio di Stato che della Corte Costituzionale, la quale stabilì l’incostituzionalità di diversi articoli della legge 3 – ha  smontato nell’articolato della sentenza buona parte delle tesi presentate anche in questa occasione dalla Regione Marche, nonché dalla Imac, la società che aveva richiesto l’autorizzazione dell’impianto. Secondo il Tar non ha infatti senso asserire che le verifiche effettuate durante il procedimento di autorizzazione della centrale di Petriolo siano paragonabili a quelle richieste per la Valutazione di Impatto Ambientale, né ha senso argomentare che la citata sentenza della Corte Costituzionale non avrebbe contestato la fissazione di soglie di esenzione per alcune categorie di progetti. Il Tar ha anche rigettato il rinvio richiesto dalla Imac alla Corte di Giustizia europea, oltre a ricordare come anche nella nuova direttiva europea del 2014 non si riscontri “un potere di fissare senza altro criterio delle soglie dimensionali per l’esenzione da Via degli impianti quali quello oggetto del ricorso.”

Il sindaco di Petriolo Piera Deborah Mancini

Il sindaco di Petriolo Piera Deborah Mancini

Il Tar, come detto, non ha preso in esame le altre motivazioni per l’annullamento addotte dal Comune di Petriolo, tra cui le presunte “numerose carenze istruttorie e procedimentali del provvedimento impugnato.” I legali del Comune hanno infatti sottolineato il “mancato approfondimento delle questioni poste nella Conferenza di Servizi e del mancato rispetto della prescrizioni di cui al parere della Provincia di Macerata, che sarebbero state meramente richiamate e non recepite. Non si sarebbe inoltre tenuto conto dei pareri di Arpam e Asur, ignorando ogni tipo di perplessità di carattere ambientale e sanitario sollevata sul progetto.” Sempre per il Comune di Petriolo, inoltre, dagli uffici regionali “non sarebbe stata adeguatamente valutata la natura dei materiali in ingresso, ai quali potrebbe essere applicabile la normativa sui rifiuti, e non quella sulle biomasse”.

E’ arrivata dunque una nuova vittoria di una delle tante piccole amministrazioni comunali e dei cittadini nei confronti dei poderosi uffici legislativi regionali i quali, in materia di biogas, continuano a soccombere davanti alle sentenze del Tar. La Regione, dal canto suo, sta uscendo da questa vicenda con le ossa sempre più rotte, non solo dal punto di vista amministrativo ma soprattutto da quello politico. Dopo le dure censure espresse dal Commissione d’indagine regionale, sia con la relazione di maggioranza che con quella ancora più dura di minoranza, negli ultimi mesi anche parte del Partito Democratico ha fatto muro contro le politiche sul biogas espresse dalla Regione la quale, nonostante tutto e tutti, continua ad auto-assolversi senza che una sola voce, dalle parti di Palazzo Raffaello, abbia mai fatto almeno un minimo di autocritica.

 

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