di Monia Orazi
La centrale a biogas in località Pezze potrà essere costruita. E’ giunta ieri sera l’autorizzazione dell’ufficio regionale ambiente che ha seguito la valutazione di impatto ambientale. A renderlo noto è stato tramite Facebook, Marco Cingolani, portavoce del comitato per la tutela del territorio. “Ieri sera la Regione ha dato l’autorizzazione per la costruzione della centrale a biogas di Pezze. E come al solito i cittadini se la prendono in quel posto. Nonostante l’impegno di tutti quelli che in questo periodo hanno speso tempo ed energie contro questo progetto insensato, nonostante i tanti cittadini matelicesi che hanno dimostrato di essere contrari partecipando alle assemblee sull’argomento, ancora una volta è la politica degli interessi a vincere – scrive Marco Cingolani – Una politica sorda che vuole solo il proprio interesse e non vuole avere contraddittori. E che oltretutto con le sue scenate di facciata non sa neanche prendersi le responsabilità delle scelte che fa ma preferisce prendere in giro i cittadini, nascondendosi dietro parole vuote e offensive. Ringraziamo naturalmente l’amministrazione comunale di Matelica che ha sempre sostenuto il progetto per la centrale. Così il loro obiettivo di far sprofondare Matelica in un baratro senza fine è quasi raggiunto. E ringraziamo l’opposizione che non si è mai opposta al progetto. Saranno tutti contenti ora. Rimane forse lo spiraglio di un ricorso al Tar. Tutto sulle spalle dei cittadini naturalmente”. Una settimana fa, il 26 giugno si era tenuta un’affollatissima assemblea pubblica organizzata dal comitato per parlare del progetto. In quella sede i consiglieri regionali Massimo Binci e Paola Giorgi avevano annunciato che il consiglio regionale aveva votato lo scorso 12 giugno un atto definito di “indirizzo politico”, con cui l’assemblea regionale chiedeva alla giunta di concedere una moratoria per l’installazione di nuovi impianti, finchè la regione non avesse emanato una legge per regolare la materia. Dagli approfondimenti era emerso che mancava soltanto il parere del Dipartimento della Comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico riguardo alla compatibilità elettromagnetica dell’impianto, prima di poter giungere all’autorizzazione definitiva. Il progetto è stato presentato nel giugno di un anno fa dalla società cooperativa Terra Bio, per una potenza pari ad un megawatt. Per alimentarla ci vorranno circa 55 quintali di biomasse al giorno, tra scarti di lavorazione e colture dedicate (si stima una superficie di 400 ettari per il territorio di Matelica), di cui 10 quintali saranno liquami e reflui animali. La prima conferenza dei servizi in Regione si è tenuta lo scorso sei marzo. I costruttori riceveranno un contributo pubblico pari a circa tremila euro al giorno. Il comune di Matelica avrà come compensazione un impianto fotovoltaico da cui ricaverà un reddito annuo di circa 40 mila euro l’anno. Il tema ha suscitato un vivacissimo dibattito nella città di Enrico Mattei, con la costituzione del comitato tutela per il territorio che ha voluto approfondire la questione. L’amministrazione comunale ha fatto pervenire lo scorso 19 giugno parere urbanistico favorevole, diverse le perplessità espresse dalle minoranze, con Matelica Insieme che aveva proposto un emendamento, chiedendo un impianto di dimensioni minori, pari a 250 megawatt. “Sarebbe opportuno che le biomasse conferite nella centrale siano solo scarti di lavorazione e che si evitassero le colture dedicate. Non vogliamo che gli agricoltori inizino a produrre solo per la centrale, ma che questa sia alimentata solo con materiali di scarto dell’agricoltura”, aveva detto Marco Cingolani durante l’assemblea di una settimana fa.
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