Sopralluoghi del Corpo Forestake nelle centrali a biogas
di Giuseppe Bommarito
Lo spaccato che emerge a livello regionale dopo l’avviso ai venti indagati (leggi l’articolo con tutti i nomi) della chiusura delle indagini preliminari è veramente pauroso, inquietante: corruzione, falsità ideologica in atto pubblico, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio, concussione, violazione di norme urbanistiche ed ambientali. Tra gli indagati – com’è ormai noto – diversi imprenditori del settore, alcuni professionisti e tre funzionari regionali. Si tratta, nel complesso, di una serie imponenti di reati gravissimi, che hanno portato il comandante regionale del Gico della Guardia di Finanza a dichiarare nei giorni scorsi che l’inchiesta sul biogas speculativo nelle Marche equivale per gravità all’inchiesta sul Mose veneziano. E non è un caso – aggiungo – che su questa vicenda abbia indagato non un maresciallo di qualche sperduto paesello di periferia, ma proprio il Gico regionale, il cui acronimo sta per Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata.
Una delle proteste davanti alla sede della Regione
Ora, premesso che per tutti gli indagati deve valere la presunzione di innocenza sino alla eventuale condanna definitiva e ricordato che questa megainchiesta deve ancora vedere il rinvio a giudizio e l’inizio del dibattimento di primo grado, è però possibile e necessario sin d’ora riflettere sulle responsabilità politiche ed istituzionali che appaiono già palesi. Il punto di partenza per un tale ragionamento è quel passaggio dell’avviso di chiusura delle indagini ove si legge chei funzionari regionali, indagati per aver compiuto diversi atti contrari al proprio ufficio, analiticamente specificati nel provvedimento, sono accusati in linea generale dalla Procura della Repubblica di Ancona“per aver consapevolmente predisposto testi di leggi regionali incostituzionali, in quanto elusive dei consolidati dettati europei circa l’obbligatorietà della VIA”.
E qui si apre il ponte che conduce direttamente alle responsabilità politiche di chi governa da anni la Regione: Gian Mario Spacca e la sua giunta. E’ infatti inconcepibile, è un insulto alla comune intelligenza ritenere che la Giunta ed i consiglieri regionali della maggioranza di centrosinistra (alcuni dei quali ora stanno facendo la parte di Alice nel paese delle meraviglie), che hanno fortemente voluto e velocemente approvato le norme di legge favorevoli con tutta evidenza alla lobby dei biospeculatori, non sapessero cosa stavano approvando. Non è possibile, in altri termini, che fossero dei pupazzi in mano ad un dirigente e a due funzionari regionali senza scrupoli (uno o due dei quali avrebbero peraltro meritato non carta bianca, come indubbiamente hanno avuto in questa storiaccia del biogas speculativo, ma semmai una particolare attenzione al loro operato, in quanto – se ben ricordo – già in precedenza conosciuti come protagonisti di un altro scandalo della portata di milioni di euro regalati dalla Regione a imprese corruttrici, anch’esso confluito in un’altra indagine della magistratura: quella delle scogliere protettive del tutto inadeguate per proteggere le nostre coste dall’erosione marina).
L’assessore regionale Sara Giannini
Diversamente ragionando, cioè accettando la favoletta amena dei consiglieri regionali tratti in inganno da due o tre funzionari regionali cattivi, torbidi e manovratori, si dovrebbe pensare ad un branco di mammolette sedute sui banchi del Consiglio Regionale, a personaggi politici del tutto ignari ed inconsapevoli della loro funzione e del tutto inadeguati al ruolo per il quale sono stati eletti e per il quale erano e sono profumatamente pagati.
Né è sostenibile che i nostri consiglieri regionali siano stati colti di sorpresa ed abbiano approvato le norme di legge in questione senza avvedersi del regalo enorme che stavano facendo ai cosiddetti “imprenditori”(???) della green economy e del danno colossale che stavano arrecando a migliaia e migliaia di cittadini inermi, costretti a subire sulla loro pelle atti illegittimi e penalmente rilevanti, preventivamente e volutamente messi a punto per l’arricchimento di pochi. Non è sostenibile perché sin dagli ultimi mesi del 2011, in pratica sin dall’inizio di questa ignobile vicenda, emblematica del perverso rapporto tra politica e affari, le proteste pubbliche e private e le denunzie dei cittadini sono state forti, così come enorme è stato lo sconcerto nel vedere le istituzioni regionali (ed in alcuni casi anche le Province coinvolte ed alcuni dei Comuni interessati dagli impianti) posizionarsi in questa battaglia per la legalità e la civiltà non come alleati dei cittadini stessi, ma come loro nemici dichiarati.
No, la verità è che la maggioranza di centrosinistra ha consapevolmente avallato quella che sin dall’inizio è apparsa con grande chiarezza come un’operazione costruita a tavolino, come un marchingegno predisposto nei modi, nei contenuti e nelle tempistiche dal comitato politico-affaristico che sta dietro tutta la vicenda, il tutto prima ancora di sbarcare, con gli appoggi necessari, nei palazzi degli uffici regionali e delle istituzioni regionali (Consiglio Regionale e Giunta). Un’operazione totalmente speculativa, dannosa per l’ambiente e per la stessa agricoltura che strumentalmente si diceva di voler favorire (e ciò nonostante che la Coldiretti marchigiana abbia sempre ed in ogni sede dichiarato la propria contrarietà agli impianti da 999 kilowatt voluti e approvati nelle Marche).
L’ex assessore regionale Paolo Petrini
Ricordiamoci qui, senza ripercorrere tutte le fasi della vicenda, dell’articolo introdotto nel 2011 nella legge di assestamento di bilancio che eliminava l’obbligo della VIA per gli impianti a biogas sino a 999 kilowatt, obbligo prima invece previsto, norma voluta e predisposta dall’allora assessore regionale del Pd Paolo Petrini, poi premiato nel 2013 con l’elezione a deputato. Rammentiamo la legge regionale n. 3/2012, che serviva a perfezionare il megaregalo ai biospeculatori, approvata dalla maggioranza di centrosinistra nonostante la sua palese contrarietà alla normativa europea (la legge regionale poi non a caso dichiarata incostituzionale), senza che fossero stati nemmeno preventivamente individuati i siti non idonei. Manteniamo bene in mente l’arrogante lettera del giugno 2012 a firma dell’assessore regionale Pd Sara Giannini, e fatta propria da tutta la Giunta, che vanificava un’ordine del giorno dello stesso Consiglio Regionale e faceva presente ai funzionari regionali, qualora se lo fossero dimenticati, di fregarsene della presa di posizione dei consiglieri e di procedere comunque a tamburo battente. Memorizziamo bene anche l’assurdo, violento e oltraggioso procedere delle conferenze dei servizi, presiedute dai funzionari oggi indagati, che in un brevissimo arco di tempo (bisognava infatti chiudere in gran fretta, perché le ingentissime elargizioni pubbliche erano previste per gli impianti approvati, realizzati e funzionanti prima del 31 dicembre 2012) hanno sfornato autorizzazioni a decine per impianti a biogas anche vicini a riserve naturali, ristoranti, altre imprese, abitazioni, scuole. Teniamo bene in mente i balbettii privi di senso dell’allora assessore all’ambiente Sandro Donati (all’epoca dell’Idv) e le assurde prese di posizione dell’attuale assessore Maura Malaspina, dell’Udc e, per concludere questa carrellata di orrori, anche la forzatura della maggioranza a chiusura dei risultati della commissione regionale d’inchiesta, allorchè si volle a tutti i costi tenere esenti da ogni e qualsiasi critica i vertici della nostra Regione.
Un misto di arroganza, complicità, disprezzo verso i cittadini, supponenza, autoreferenzialità ed autoassoluzione, ben condensato nella frase mitica del governatore Gian Mario Spacca rivolta diversi mesi fa ad un gruppo di cittadini che stavano protestando contro il grande misfatto posto in essere dalla Regione Marche: “Voi le centrali a biogas ve le dovete tenere, e basta!”. Se questo è il quadro – dirà giustamente a questo punto qualcuno –, se le responsabilità dei vertici istituzionali e politici della nostra Regione sono così chiare, perché allora la magistratura non ha indagato anche su questo versante? Perché nessuno dei nostri politici al vertice delle istituzioni regionali compare nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari?
Le risposte possono essere diverse. Forse la magistratura non ha raggiunto prove sufficienti per trasformare le già evidenti responsabilità politiche in responsabilità giudiziarie. Forse sul versante politico le indagini sono ancora in corso. Oppure, e questa probabilmente è l’ipotesi più probabile, si aspetta di vedere come reagiranno i tre funzionari regionali ora nell’occhio del ciclone di fronte al tentativo della politica di scaricarli e di trasformarli nell’unico capro espiatorio. Ecco, a mio avviso la speranza degli inquirenti è che i tre inizino a parlare rivelando i retroscena della faccenda, come ebbe in qualche modo a far capire mesi addietro il dirigente indagato Luciano Calvarese allorchè Spacca incautamente dichiarò che a tempo debito la Regione si sarebbe costituita parte civile nel processo allora appena agli inizi (a proposito, qualcuno dovrebbe pur spiegare all’assessore Malaspina che la Regione non può essersi già costituita parte civile, visto che tecnicamente non è ancora possibile farlo).
Vedremo nei prossimi mesi che succederà sul fronte giudiziario, sicuramente cose grosse. Nel frattempo occorre però registrare gli ultimi colpi di coda dell’attuale Giunta regionale, che in tutti i modi, nel tentativo di uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciata nel momento in cui decise di sostenere a spada tratta i biospeculatori, sta cercando di legittimare un’assurda VIA postuma, cioè una palese contraddizione in termini: la valutazione di impatto ambientale, infatti, ha senso solo se fatta prima, e non certo a impianti già realizzati.
Ad ogni modo, mettendo da parte la logica e molto attivandosi su questo fronte, la nostra beneamata Giunta Spacca, dopo aver inutilmente cercato di far passare un nuova legge regionale per consentire la VIA postuma, dopo aver vanamente tentato di ottenere dal parlamento di Strasburgo una modifica della normativa europea, è ora riuscita, grazie a canali di collegamento probabilmente targati Udc-Scelta Civica, a piazzare un colpo in questa direzione: un recente decreto legge approvato dal governo Renzi che appunto rende possibile la VIA postuma e consente, andando persino contro lo storico principio costituzionale della divisione dei poteri, di mettere nel nulla una decina circa di sentenze della giustizia amministrativa. Una vergogna colossale, che però ha fatto insorgere di nuovo le popolazioni interessate ed i loro combattivi comitati, ed ha spinto il Movimento 5 Stelle delle Marche e quella parte del Pd renziano che non ha accettato di avallare una simile oscenità a presentare emendamenti per cancellare in sede di conversione il famigerato comma che legittima la VIA postuma.
Nei prossimi giorni sara possibile capire come finirà in Senato questa partita decisiva. Nel frattempo, mentre l’opposizione in consiglio regionale tace (salvo qualche eccezione: Francesco Massi e Enzo Marangoni), onore al merito a chi in parlamento e nel territorio ci ha coraggiosamente messo il nome e la faccia (Mario Morgoni, Serenella Fucsia, Donatella Agostinelli, Teresa Lambertucci), però con questa raccomandazione per i piddini, testualmente formulata nell’assemblea dei comitati no-biogas speculativo tenutasi ieri sera a Loro Piceno: “Va bene il nuovo Pd marchigiano, il partito che non esita a contrastare un decreto legge dello stesso Renzi, il partito che si definisce 2.0 per evidenziare i propri innegabili tratti di novità, però a condizione che il partito 1.0 venga messo definitivamente fuori gioco e mandato a casa”.
Ecco, sottoscrivo in pieno e mi auguro che questa vicenda del biogas sia la pietra tombale politica dei vari Spacca, Giannini, Petrini, di tutti gli altri che hanno cercato di calpestare in modo barbaro ed osceno i diritti dei cittadini e di quanti sinora hanno ipocritamente fatto finta di non vedere.
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In tutta questa vicenda che fa letteralmente “cadere le braccia” vi è questo sussulto di cittadinanza dei comitati che apre degli spiragli di speranza per il futuro. Quanto ai politici caro Avvocato, la cinghia di trasmissione – come la chiamavano i vecchi compagni – c’è ed è grande come una casa. Scordiamoci però conseguenze penali (non sono così scemi). Sarebbe sufficiente, come spero e prevedo, un “diserbo” del consenso di questo PD per le prossime elezioni regionali.
Infine, Caro Senatore Morgoni, la racconti a Renzi questa storia e ci riferisca che gli è stata raccontata. Ci servirà per regolarci alle prossime politiche.
Tutto bene se non fosse per quel piccolo problemino che si chiama generazione d’energia e preferibilmente da fonti rinnovabili visto che anche la BP ha confermato che nel 2063 i pozzi di petrolio resteranno asciutti.
Tutto bene anche dalla riforma del Titolo V visto che le competenze in materia d’energia passeranno dalle Regioni al Governo Centrale, peccato che ha già dichiarato l’Adriatico sito utile per l’estrazione del Petrolio anche se potrà soddisfare percentuali esigue nell’ordine del 6% per massimo 5 anni del consumo energetico del Bel Paese, questo giornale godrà di molta ulteriore visibilità con i Comitati costieri NoPetrolio.
A me anche se vengono arrestati tutti i soggetti coinvolti, compreso il livello politico, non mi interessa minimamente, invito però ad allargare gli orizzonti visto che siamo circondati da guerre che si combattono solo ed esclusivamente per accaparrarsi energia ed ho l’impressione che qui ci sentiamo come “i baciati dalla fortuna” ma il risveglio è sempre doloroso.
sempre preciso e puntuale Bommarito. valutazioni assolutamente condivisibili! una piccola mancanza nell’elenco dei politici in prima fila contro il biogas ci metterei anche Patrizia Terzoni
Caro Lauro,
allarghiamoli pure gli orizzonti….. ma non a spese del contribuente. Poi, in ultima analisi, se li vogliamo allargare a spese nostre redistribuiamo questi contributi in maniera diffusa e non nelle solite mani dei soliti pochi. Prima della vicenda del biogas c’è stata quella dei pannelli solari. 15 miliardi annui che i consumatori di energia elettrica versano non nelle tasche del privato o del piccolo industriale che si è fatto l’impiantino fotovoltaico, ma in quelle dei grandi gruppi e potentati che per primi si sono accaparrati i sostanziosi aiuti.
Nella speranza che la mia proposta venga accolta con largo favore popolare,vorrei suggerire Sara Giannini
quale madrina della Sagra del vino cotto che si svolgerà a Loro Piceno nel prossimo agosto.
Cosa significa la politica è complice ma sarà cosi: I politici sono complici, certo che noi comuni non possiamo farlo e quindi cosa cambia se ci sono sempre le stesse persone che fanno i soliti giochi, ma che lo dicono a fare. Se dovessero controllare e condannare rimarremmo solo noi lavoratori che pagano i loro giochi e il loro ingrasso. Ma prima come mai nessuno ha detto qualcosa non credo che non è possibile forse vogliono scaricare le colpe…
Sempre a proposito di dimenticanze, l’autore dimentica di citare la bicefala assessora alto-maceratese che da fuori la giunta inveiva contro la politica sul biogas delle Marche e da dentro la giunta firma delibere sulla VIA postuma.
la bicefala ha sfruttato il biogas per raggiungere la poltrona da assessora. si sperticava a difesa dei comitati salvo girargli le spalle il giorno dopo! la politica é qualcosa di sporco e qualcuno la deve pur fare!
Sennò se uno ha la pazienza di aspettare tra 986 anni può cominciare a sperare nel PD 3.0.
Egr. Tocqueville, la tecnologia in assoluto più democratica è quella fotovoltaica con costi attuali accessibili e che una volta risolto il problema dell’accumulo ci renderà liberi anche di essere attaccati alla rete di distribuzione elettrica, sarà sufficiente godere di una buona assolazione. I grandi “speculatori” per primi chiaramente hanno individuato la potenzialità anche finanziaria ma almeno la tecnologia è stata sdoganata al grande pubblico, il biogas è una tecnologia matura ed utilizzata in molte realtà Internazionali solo che gli sdoganatori stavolta sono stati “altamente speculativi”. Non la ritengo molto interessante se non per la particolarità della producibilità del bio.metano per autotrazione, ma adesso chi investirà più nella nostra Regione con un’alta densità abitativa diffusa, una Valutazione d’Impatto Ambientale che può creare pregiudizio anche per “violazione alla precedente e romantica vista di campi squadrati con colori innaturali dove i chimici-agricoltori per irrorare i pesticidi e i fertilizzanti devono indossare tute lunari”?
E’ ora che questo gruppo di potere, che ha iniziato venti-venticinque anni fa a governare la nostra regione, vada a casa. Ha fatto il suo tempo, ha difeso gli interessi in genere industriali di contro a quelli dei cittadini semplici, tiene bloccato tutto. Non se ne può più e a nessun livello.
@Luca Sparapani: condivido!
Spero anche io che questa sia una pietra tombale, ma qualcosa mi dice che non sarà così, perché gli italiani hanno memoria molto corta. Se i cittadini non si rendono conto che oltre ai diritti hanno anche il dovere di esercitarla al meglio questa SOVRANITA’, continueremo a restare nella stessa situazione di sempre.
@lauro: il buon Alexis ha centrato il problema.
Le leggi sono state costruite (dai politici) proprio per “mungere” denaro pubblico in favore di “amici degli amici”… Uno Stato serio avrebbe reindirizzato i contributi CIP6 (che paghiamo *TUTTI* in bolletta) in primis per efficientare i consumi energetici delle abitazioni delle persone fisiche (magari partendo da quelle in “sofferenza” economica), dopodiché avrebbe dovuto favorire la produzione di energia per l’autoconsumo.
Ma ragionate: se poi i cittadini consumano meno, poi versano meno tasse e magari i potentati energetici – avendo meno introiti – poi non finanziano più le campagne elettorali…
Ah dimenticavo, repetita juvant:
http://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/in-europa/malmo-aspirante-citta-piu-sostenibile-mondo-architettura-348.html
http://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/in-europa/sviluppo-sostenibile-citta-malmo-349.html
…certo noi non siamo la Svezia…
Se i cittadini si ricordassero della Costituzione, afferrandone il senso chiarissimo e attualissimo, facendo seguire i comportamenti alle parole, non avremmo a che fare con questi fatti, ma soprattutto con questi politici.
Art. 41.
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
il castello dalle fondamenta di sabbia è finalmente crollato rovinosamente! Certo, non penso che la magistratura si fermi sulla soglia del Palazzo, perchè è chiara la congiunzione affaristico-parentale tra Morrovalle-Fabriano-Ancona.Più qualche paladina che forse aveva avuto delle promesse di carriera politica. Non penso che le Marche possano essere ben governate dalle attuali “destra o sinistra”, occorrerà per il prossimo anno presentare alle elezioni, innanzitutto persone di buona volontà, oneste e che abbiano bene in mente cosa significa “bene comune”, organizzarle in liste civiche di cittadini, collegate e coordinte a livello regionale, per far piazza pulita di tutti i vecchi marpioni di destra di sinistra o di centro.
Un breve riassunto,magari giova agli smemorati. La vicenda non può non tener conto dell’aspetto politico, vi invito a visionare video parte 2 minuto 6:58) riferendosi in particolare alla centrale di Matelica.
https://www.youtube.com/watch?v=78BNnlADH3s
https://www.youtube.com/watch?v=7UtSds_GND8
Vi invito inoltre a controllare sempre in merito alla vicenda, come hanno votato i consiglieri in regione, di tutti gli schieramenti.
Per la questione “energia” da produrre, invito sempre a farsi un conticino,, ovvero se i finanziamenti alle centrali, perchè con quelli si che si guadagna, li avessimo dirottati per favorire lavori su edilizia esistente,sia pubblica che privata per lavori di ristrutturazione ad alta efficienza energetica, quanti posti di lavoro avremmo salvati in edilizia???? Andatevi a controllare per curiosità, quanto costa mandare una centrale e quanto rende,, senza incentivi andrebbero in perdita. Ovvero, i costi per produrre energia da centrarli a bio-gas non direttamente collegate a sistemi produttivi connessi, (esempio allevamento di polli o bestiame, o viticulture etc per le quali è ovvio usare il gas prodotto da scarto di lavorazione ) per le altre tra acqua per irrigazione, semina, raccolto, trasporto etccc,,, ma di cosa parliamo…. Siate curiosi
Caro Giuseppe la storia e’ sempre la stessa, se un politico vuole mantenere gli impegni assunti fa la fine che 15 anni fa, trasversalmente, pensarono di far fare a me, anche per dare un segnale a molti sindaci in quel periodo molto più autonomi dai partiti.
Da li insieme a tanti cittadini iniziammo una lotta per la buona politica, rendendoci conto che la cattiva politica ha soprattutto distrutto il senso del bene comune. Troppo spesso si reagisce solo quando si sentono toccati gli interessi del proprio piccolo orticello e invece c’è bisogno di alzare lo sguardo e di fare sintesi tra i vari particolarismi.
La cosa importante e’ che la cattiva politica riesce molto bene a fare rete, mentre chi lavora per il bene fa più difficoltà a fare gruppo.
Scusami se non ho tanta fiducia nella magistratura ( basta pensare alla presunta seconda repubblica, per certi versi peggiore della prima), mentre penso che ciascuno di noi sia chiamato a fare la sua parte per cercare di lasciare un mondo migliore rispetto a quello che ha trovato.