Nell’inchiesta biogas c’è il parco eolico
della Comunità montana di Camerino

Al dirigente regionale Luciano Calvarese viene contestato l'abuso di ufficio: la realizzazione affidata secondo presunte procedure irregolari. I comitati: "Segnaleremo alla Corte dei conti anche i gravi errori commessi dalla Provincia di Macerata"

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eolico

Un parco eolico (foto d’archivio)

di Marco Ricci

Non solo biogas nei fascicoli della procura di Ancona in merito allo scandalo della autorizzazioni alle centrali a biomasse. Tra le ipotesi di reato contestate dai pm Andrea Laurino, Marco Pucilli e Paolo Gubinelli al dirigente regionale Luciano Calvarese, rientra infatti anche l’abuso d’ufficio in relazione al parco eolico di 40 megawatt  all’interno della Comunità montana di Camerino, abuso che secondo gli inquirenti sarebbe stato commesso in concorso con l’allora responsabile del progetto all’interno della Comunità Montana.

Secondo i magistrati, dopo l’accordo di programma tra Regione e Comunità montana, quest’ultima affidò la costruzione e la gestione a una società pubblica appositamente costituita, la Valle Varanensi srl. Questa concessione, secondo i magistrati, fu illegittima in quanto non furono utilizzate procedure ad evidenza pubblica bensì la pratica dell’affidamento diretto. La Valle Varanensi, sempre secondo i magistrati, avrebbe poi  affidato ad una società, la En.It., lo studio anemometrico e la costruzione dell’impianto. L’operato messo in atto, secondo la procura, avrebbe procurato un indebito vantaggio patrimoniale. Alla En.It., sottolineano i magistrati, sarebbero  cointeressate altre due società, una delle quali, la Bluenergy di Osimo la quale si ipotizza riconducibile al maceratese Diego Margione – “legato da rapporti personali e societari con Luciano Calvararese attraverso la Geiwatt srl”. Margione è anche indagato in concorso con altri, tra l’altro, per il reato di corruzione in relazione alle vicende relative agli impianti a biogas.

A Calvarese, sempre in merito al parco eolico di Camerino, viene contestato di aver favorito indebitamente le ditte coinvolte davanti al dissenso espresso sia nel 2008 che nel 2009 dalla Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici che annullava il parere paesaggistico favorevole espresso della Regione. Secondo gli inquirenti, anziché concludere la procedura o rivolgersi alla Conferenza Stato-Regioni per un eventuale composizione del contrasto sorto tra Regione Marche e Sovrtintendenza, Calvarese convocò a metà dicembre del 2011 una conferenza dei servizi decisoria, attestando “falsamente” – scrivono i magistrati – che vi fosse stata una formale sospensione del procedimento.

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biogasI COMITATI: “COMMESSI GRAVI ERRORI ANCHE DALLA PROVINCIA DI MACERATA” – Sull’inchiesta Green Profit, di cui cui oggi siamo tornati a parlare approfonditamente in un altro articolo (leggi), interviene anche il Comitato salute e conservazione del territorio:

Vogliamo esprimere il nostro riconoscimento ed il più completo appoggio alla doverosa azione della Magistratura. Azione che continueremo a sostenere anche con le nostre denunce, affinché venga fatta piena luce sulla vicenda e sulle eventuali responsabilità politiche, di chi ha posto in essere questo sistema delinquenziale. Ora, però, ci domandiamo, che ne sarà della centrale a biogas di Corridonia, quando verrà finalmente smantellata?

Sembra proprio che la Procura fosse in procinto di sequestrare le centrali coinvolte, ma poi, grazie al Decreto Legge n°91/2014 detto “salva biogas”, la Procura ha dovuto fare un “dietro front” e successivamente la Provincia di Macerata ha concesso la VIA postuma.

Il tutto non sembra casuale: l’ente regionale ha creato il problema biogas, il Governo gli ha offerto la sanatoria e la Provincia ha chiuso il cerchio. Infatti, con la determina n°234 del 7.7.2014 il dirigente provinciale Luca Addei e il responsabile dell’ufficio ambiente Roberto Ciccioli hanno dato VIA. positiva alla centrale di Corridonia. Merito di tale decisione va dato anche all’assessore Biagiola, detto anche “assessore Eolo” dato che le sue parole sull’improcedibilità della VIA. sono state portate via dal vento. Il merito va anche al presidente della Provincia di Macerata Pettinari che mai si è degnato di confrontarsi con noi su queste tematiche.

Concedendo la VIA la Provincia ha contravvenuto alla normativa europea, che non ammette il procedimento ex-post (cioè a costruzione ultimata), come continuiamo a ripetere noi del comitato e i Comuni di Corridonia, Morrovalle e Monte San Giusto, visto anche il parere del Consiglio di Stato nel caso di Osimo.

Sulla questione biogas quindi, anche la provincia ha commesso gravi errori che potrebbero, alla luce dei fatti, danneggiare i cittadini, il territorio e l’ambiente che ci circonda, costringendo anche cittadini ed amministrazioni comunali ad ulteriori ricorsi ai tribunali amministrativi.

Le irregolarità commesse dalla Provincia le segnaleremo alla Corte dei Conti, perché in quanto cittadini, siamo stanchi di pagare per alcuni politici e funzionari.

Ci auguriamo infine che, dalla chiusura di queste indagini emergano tutte le responsabilità, di chi nella nostra regione ha creato ed alimentato questo tremendo pasticcio e che la sanatoria in atto al Governo con il famigerato art. 15 comma 4 del decreto n° 91 “agricoltura ed ambiente”, si risolva con l’abrogazione del comma stesso. Che finalmente prevalga la legittimità e l’ascolto delle voci dei cittadini che si levano in coro, oramai da troppo tempo, ed invocano il rispetto dei più elementari diritti alla salute ed alla proprietà, affinché possiamo tornare ad essere finalmente cittadini e non sudditi”.

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