di Marco Ricci
Mentre infuria il dibattito in Regione e in parlamento sulla discussa introduzione della Valutazione di Impatto Ambientale postuma anche per gli impianti a biogas costruiti nelle Marche, alcuni dei quali con procedure già dichiarate illegittime dai tribunali amministrativi, la Provincia di Macerata, con una determina dirigenziale del settore ambiente datata 7 luglio, ha espresso, seppure con 23 prescrizioni, il suo giudizio favorevole alla concessione della Via per l’impianto a biogas di Sarrocciano, nel comune di Corridonia. Questo dopo che il Tar Marche, ad ottobre dello scorso anno, aveva accolto il ricorso presentato dal Comune di Corridonia e dal Comitato Salute e Territorio, annullando l’autorizzazione concessa all VBIO1 dalla Regione Marche per la costruzione della centrale di 999Kw.
Il via libera della Provincia di Macerata scatenerà di certo nuove polemiche, non diverse da quelle che si sono scatenate in pochi giorni tra la Regione e due parlamentari marchigiani, il senatore Mario Morgoni del Pd e la senatrice Serenella Fucskia del M5S. Se Morgoni, insieme ad altri suoi colleghi Pd in commissione ambiente, ha presentato un emendamento per cancellare la Via postuma introdotta dal governo Renzi con il decreto energia-ambiente, una simile iniziativa era stata intrapresa qualche giorno prima da Serenella Fucksia (leggi l’articolo). La senatrice ha infatti prodotto un proprio emendamento per cancellare le parti del decreto incriminato e inoltrato ai suoi colleghi in Senato e al presidente Grasso una lettera in cui si chiedeva “di sottoscrivere il suo emendamento, o comunque di presentare e votare emendamenti che vadano nella medesima direzione”.
Da qui, va precisato, un’inesattezza nel nostro precedente articolo, laddove avevamo riportato come Serenella Fucksia condividesse l’emendamento presentato dal Pd. La senatrice, come ci ha precisato, non ha invece ancora avuto modo di leggere quanto prodotto dai suoi colleghi in materia di Via postuma. “Il provvedimento – dice la lettera inviata ai senatori – sembra fatto su misura per la Regione Marche, dove su diverse centrali pendono sentenze del TAR che ne invalidano le autorizzazioni, ma riguarda anche altre Regioni, come Umbria, Toscana e Puglia, e in generale tutto il territorio nazionale. Non si va lontano dal vero definendo il provvedimento un condono mirato e mascherato, che per il suo contenuto e le ricadute pratiche si presta ad avviare lunghi contenziosi in sede giudiziaria.”
Il senatore Morgoni, alcuni giorni fa, oltre a contestare duramente la Via postuma aveva criticato in modo piuttosto forte le politiche sulle centrali a biogas portate avanti dalla Regione Marche, parlando tra l’altro non solo di speculazione ma anche di procedure “non lineari, né trasparenti né tanto meno partecipate”. Al senatore Pd ha risposto con una nota l’assessore all’ambiente regionale, Maura Malaspica, la quale ha parlato di “prese di posizione prive di fondamento”, dando il suo giudizio positivo sulla nuova disciplina per la Via introdotta dal Governo.
“E’ sconcertante constatare quanto la non conoscenza della situazione reale alimenti prese di posizione prive di alcun fondamento che potrebbero portare ad assumere decisioni emotive e non adeguatamente meditate – ha scritto la Maslaspina – E’ quanto sta accadendo con l’atteggiamento del senatore Mario Morgoni le cui dichiarazioni e i cui intendimenti sembrano dettati esclusivamente dall’impulsività. Sarebbe al contrario necessario che, oltre ad emettere sentenze di censura e di condanna che poggiano su basi del tutto slegate dalla realtà dei fatti, il senatore Morgoni, così come gli altri parlamentari, si impegnasse seriamente ad elaborare e proporre soluzioni che possano porre fine al problema giuridico creato dal Legislatore nazionale. Spero gli siano utili alcuni chiarimenti sulla vicenda delle politiche energetiche: il D.L. n. 91/2014, emanato dal Governo Renzi, è diretto a salvare lo Stato italiano e non la Regione Marche, per superare sia una sperequazione di trattamento giuridico tra territori regionali all’interno dello stesso Paese, sia una contraddizione tra normativa nazionale ed europea. L’ interpretazione di Morgoni è dunque priva di fondamento. Infatti, la Commissione europea nell’anno 2009 ha aperto una procedura di infrazione a carico dello Stato italiano perché il T.U. sull’ambiente (D. Lgs. n. 152/2006) ha stabilito, per l’individuazione degli impianti da sottoporre a V.I.A., il solo criteri dimensionale, con ciò violando la direttiva C.E. n. 92/2011.”
Poi, nella lettera della Malaspina, si legge un passaggio che di certo porterà a nuove discussioni in quanto ribalta le responsabilità sul Governo Monti che aveva impugnato la legge regionale. “La Regione Marche a cui non era mai stata notificata l’esistenza della suddetta procedura – si legge – ha disciplinato la V.I.A. per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, attenendosi al criterio dimensionale stabilito dal testo unico statale, con la legge regionale 3/2012. Il Governo Monti ha paradossalmente impugnato la legge regionale delle Marche per contrasto con la direttiva C.E, ma non quelle fotocopia di altre Regioni. La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso con la sentenza n. 93/2013. Ne è conseguito che le autorizzazioni regionali, rilasciate sulla base della legge regionale ed impugnate avanti al T.A.R. delle Marche, sono state automaticamente annullate, ponendo a carico della Regione Marche l’onere della rinnovazione del procedimento autorizzativo. Dalla vicenda è nata una situazione paradossale: in tutte le regioni italiane sono state e vengono rilasciate autorizzazioni per impianti di potenza in MW ben superiore a quelle realizzate nelle Marche, secondo il criterio dimensionale della legge statale censurato dalla Commissione europea.”
L’assessora, prima di concludere invitanto il senatore Morgoni ad approfondire gli elementi dai lei elencati, esprime, come detto, il proprio apprezzamento sulla Via postuma. “L’art. 15 D.L. n. 91/2014 detta finalmente una disciplina della V.I.A. postuma, valevole per tutto il territorio nazionale, in attuazione dell’art. 117 della Costituzione, con lo scopo di porre rimedio alla procedura di infrazione. Tale disciplina non appare in contrasto con le direttive comunitarie, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2013.”
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Ma alla Malaspina certe storielle vengono dalla sua fervida fantasia oppure gle le scrive qualcuno… Tale comportamento è a dir poco indecende!
ma perchè ogni volta che l’assessora apre bocca spara delle cavolate immani? ma non sa che oltre alla normativa nazionale esistono delle direttive europee cui lo Stato italiano deve attenersi e che queste non prevedono l’esistenza della VIA postuma? pensavo che dopo Donati avessimo toccato il fondo per ignoranza ed incompetenza, ma questa li batte tutti! Su Sarrocciano si conclude per ora un capitolo triste della nostra vita democratica in cui le iatituzioni si piegano al dio denaro e al potere massonico affaristico senza curarsi degli interessi dei cittadini e dell’ambiente. che schifo….
hai dei dubbi walter????
La Malaspina interviene perché comincia a preoccuparsi, unitamente al Presidente Spacca, alla sua giunta e ai consiglieri che hanno votato la scellerata legge regionale. Ha capito che dovrà mettere mani al proprio portafoglio per risarcire i danni che saranno chiesti dai cittadini danneggiati dal comportamento della giunta Spacca. Per questo motivo si accaniscono a trovare escamotage per salvare le autorizzazioni rilasciate. Vedremo come andrà a finire.
Sarebbe interessante sapere se il Comune di Corridonia aveva impugnato, prima del famigerato decreto legge renziano, tutti gli atti amministrativi che doveva impugnare, compreso l’avvio del procedimento da parte della Provincia che mirava a legittimare la VIA postuma sulla base di una mera interpretazione..
Ignobile farsa…
In Provincia, a causa del famigerato “Patto di Stabilità” non si muove una paglia… così dicono loro…!!! Però per fare danni non perdono tempo…!!! E li pagano pure…!!! Datevi una mossa (seria) e basta con la legge del più forte contro i deboli…!!!
Certo che se l’Unione Europea dovesse aprire a carico dello Stato Italiano una procedura d’infrazione per produzione eccessiva di facce di bronzo sarebbe davvero un bel traffico notificarla a tutti i soggetti interessati.
L’ assessore Malaspina , alla luce di come la Regione ha gestito, prima il fotovoltaico, e poi il biogas, dovrebbe andare a nascondersi. Siccome non lo fa, Le ricordo che a ” cedere al’ impulsività ” non e’ solo Morgoni ma anche la Corte Costituzionale, il TAR, il Consiglio di Stato, il giudice penale, e da ultimo anche il Consiglio Regionale che ha istituito sulla questione, una apposita commissione d’ inchesta. Per non parlare delle comunità locali e dei cittadini , del tutto ignorati dai nostri amministratori regionali. Per il resto Le ricordo solo che la la commissione europea ha avviato la procedura d’ infrazione a carico dell’ Italia per il mancato rispetto delle disposizioni relative al’ assoggettabilità a VIA nell’ aprile del 2009. Probabilmente in Regione nessuno se n’è accorto. Eppure sembra strano visto che la Regione Marche ha anche una prestigiosa sede a Bruxelles : bastava bussare alla porta accanto per informarsi. . A meno che la sede della Regione non abbia esclusive finalità turistiche .
La provincia ha rilasciato parere favorevole! come sempre del resto! FDP!!! Assessore ha presenti le varie indagini in corso sulle autorizzazioni rilasciate negli anni passati? ma un limite all’indecenza lo vogliamo mettere oppure proprio non ve ne puo’ fregare di meno. Il fatto che funzionari dell ufficio regionale preposto siano indagati non significa niente per l assessore? ma la spina la collegate mai alla presa della vergogna?
La Regione Marche per come hanno regolamentato le fonti rinnovabili dal fotovoltaico al biogas hanno solo la possibilità di ammettere gli errori fatti nel tempo. . Ora cercano di arrampicarsi sugli specchi co n delibere di giunta per via postuma ecc…non si sono resi conto del danno fatti ai territori e la speculazione di pochi. ….non cerchuamo poi di dire che servono per l’agricoltura….. è solo un disastro per le nostre colline. … La Via postuma con le varie Sanatorie. …. non salverà tutti gli errori e le prepotenze fatte dalla Regione Marche nel 2012 pur di rilasciare i decreti autorizzativi per far attingere al GSE entro l anno …..non sono state rispettate nessuna regola nelle conferenze dei servizi. .non sono stati ascoltati .i Comuni che difendevano i territori con i vicoli Urbanistici .ecc…la compensazione ambientale ..le mitigazione .per fortuna ci sono anche in corso le indagini della Magistratura. Grazie all impegno di politici come Morgoni e tutti i senatori che difendono i territori si cerca di non cancellare con un colpo di spugna sanatoria quanto è stato ordinato con sentenze nei ricorsi Tar …Consiglio di Stato e perizie tecniche per salvaguardare i territori impegno anche costoso delle Amministrazioni Locali. ..
Il comune di Corridonia farà ricorso contro la VIA positiva per la centrale a biogas di Sarrocciano dinanzi al TAR Marche?
La prima cosa che dovrebbe fare la Magistratura è andare a controllare i conti correnti e le proprietà di chi ha fatto l’inciucio del Biogas… prima dell’inciucio e dopo l’inciucio. Ormai solo la Magistratura e le forze dell’ordine possono garantirci la democrazia.
Secondo: sulla vicenda del Biogas il PD si sta giocando la faccia.
Terzo: da sondaggi, il Renzi mani in tasca alla Filippo Corridoni e chiacchiera fiorentina si è già giocato il 50 per cento dei suoi elettori. Non so cosa l’elettorato del PD stia pensando; ma chi nel centrodestra ha votato per Renzi è deluso, e non lo voterà più.
Sig. Rapanelli…… forse sono dimentico ma a me non sembra proprio che qualcuno abbia legittimato Renzi a governare e da come si evince non credo proprio che torneremo tanto presto ad eleggere chi VOGLIAMO!!!!!!
EVIDENTEMENTE CONDIVIDERE LE SCELTE CON I CITTADINI DOVE VERRANNO UBICATI ” I TERMOVALORIZZATORI ” NON E’ NELLE CORDE DEL PARTITO DEMOCRATICO E PER LA VERITA’ NEMMENO DEI BERLUSCONES CHE VOLEVANO PERSINO COSTRUIRE CENTRALI NUCLEARI SENZA CHIEDERE IL PERMESSO AI CITTADINI ITALIANI.
MA COME SI DICE LA DEMOCRAZIA NON E’ UN DONO, BISOGNA MERITARLA ……..
L’Assessore Regionale Malaspina, ribalta la responsabilità dell’attuale situazione per le centrali a biogas, sul passato Governo Monti che a suo dire aveva impugnato impropriamente la sola legge Regionale delle Marche, la n°3/2012, in contrasto con ll’art.117 della Costituzione. Ma allora quello che hanno sentenziato i diversi organi giurisdizionali ,ai vari livelli ,non è servito a nulla ?O forse lo dice ora ,che è uscito dalla sua Segreteria particolare l’ alto esponente di Scelta Civica , montiano d’oc, eletto di recente a Sindaco di Treia? Ma che è ,una barzelletta?