Biogas, l’assessore Donati:
“Prudenza di giudizio sulla sentenza”

I Comitati Terre Nostre pronti a nuove azioni legali dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Marangoni ribadisce il no alla centrale di Recanati in vista della decisiva conferenza dei servizi. Il sindaco di Fano: "Si chiude così una vicenda che rischiava di compromettere e segnare per sempre il nostro territorio"

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Una delle proteste davanti alla sede della Regione

Una delle proteste davanti alla sede della Regione

 

 

di Gabriele Censi

Non si sono fatte attendere le reazioni alla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge 3/2012 (leggi l’articolo) che ha dichiarato la parziale incostituzionalità della stessa. Per Terre Nostre  Marche  (Coordinamento regionale di Comitati a tutela dell’Ambiente, della Salute e del Territorio, aderente al Coordinamento nazionale Terre Nostre) scrive il  presidente Massimo Gianangeli:  “Il nostro pool di avvocati è già all’opera per dare seguito alle istanze di revoca delle autorizzazioni, supportate con i pareri legali già depositati in Regione lo scorso settembre 2012, in occasione della manifestazione regionale “No biogas Marche”, mentre qualcuno, invece di esigere il rispetto delle leggi vigenti, era indaffarato a proporne inutilmente delle nuove ai nostri politici regionali, rischiando per altro di permettere alla Regione di “farla franca” in Corte  Costituzionale. Avevamo inoltre già presentato alla Corte dei Conti una informativa/esposto sui possibili danni che si sarebbero potuti palesare in caso di annullamento da parte della Corte Costituzionale della LR 3/2012. La sentenza della Consulta ci permette di proseguire anche in questo ambito giudiziario, dopo quanto svolto finora con le azioni dei comitati aderenti al Coordinamento Regionale “Terre Nostre”, ivi incluse quelle che hanno favorito negli ultimi mesi l’intervento dei magistrati della Procura di Ancona.

Massimo Gianangeli

Massimo Gianangeli

Si mette politicamente – continua la nota del comitato- davvero male per il Governatore Spacca! Dopo una sentenza del genere e dopo quanto accaduto nei mesi scorsi su questa gravissima questione, in un contesto sano e normale, sarebbe “dimissionato” dagli stessi suoi sostenitori. Ora è comunque tempo che parlino le sentenze, le leggi e quelli che si sono sempre battuti per il loro rispetto (senza chiedere nulla in cambio). Oggi più che mai è il momento di supportare le azioni poste in essere dai comitati e da “Terre Nostre” con la presenza e la partecipazione dei cittadini.  Invitiamo pertanto tutti i cittadini alla manifestazione nazionale, questo sabato, 25 Maggio ad Assisi, organizzata dal Coordinamento Nazionale di Comitati No Biogas-Biomasse “Terre Nostre”che vedrà,  fra i partecipanti, cittadini e comitati da ogni parte d’ Italia. La sentenza della Corte Costituzionale rafforza ancor più il fronte della battaglia che i comitati del coordinamento stanno tenendo anche in altre Regioni, visto che le prassi autorizzative adottate in molti casi sono paragonabili a quelle tenute in Regione Marche.”

 

Sandro Donati

Sandro Donati

“Una conoscenza più precisa delle normative comunitarie, nazionali e regionale eviterebbe forse che la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012  venisse strumentalizzata a soli fini demagogici. La sentenza è di una complessità tale da consigliare a chiunque il massimo della prudenza di giudizio”. Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Sandro Donati. “Si tratta di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di importanti disposizioni regionali impugnate dallo Stato.  La Regione darà immediata applicazione alla sentenza, già dalla prossima seduta di Giunta, attraverso l’approvazione di una specifica proposta di legge per l’integrale recepimento della normativa comunitaria, così come suggerito dalla Corte Costituzionale. Proposta di legge che sarà subito trasmessa all’Assemblea legislativa, confermando la linea del pieno rispetto del principio di legalità che ha sempre ispirato l’azione del governo regionale. La sentenza, peraltro, è composita e di difficile lettura per l’oggettiva complessità della materia che risulta incandescente e coinvolge l’attività dello Stato, non solo per gli impianti a biogas e biomasse, ma per tutti i lavori e opere che incidono sull’assetto del territorio. È indicativo, a tal proposito, il lungo tempo intercorso tra l’udienza (27 febbraio) e il deposito della sentenza (22 maggio). Ancora di più lo è il fatto che nella parte di maggiore rilevanza della sentenza, concernente l’individuazione dei progetti da sottoporre a Via o a verifica di assoggettabilità, non sia citata la normativa statale di cui la legge regionale costituiva applicazione, ma esclusivamente quella comunitaria. In relazione alla complessità delle valutazioni conseguenti alla sentenza, la strada che sarà percorsa è quella della massima condivisione e della corresponsabilità delle scelte con l’Assemblea legislativa, compreso l’iter attuativo della legge 30 che viene superato dal nuovo quadro delineato dalla Corte. Resta il fatto che analoghe disposizioni di altre Regioni non sono state impugnate dal Governo: così si crea ora una disparità di condizioni tra le Marche e gli altri territori rispetto ai progetti da assoggettare a Via. Errato affermare che sarebbe stato sufficiente verificare che dietro a ogni domanda di autorizzazione ci fosse un imprenditore agricolo. La normativa nazionale e comunitaria non preclude, infatti, a un imprenditore non agricolo di presentare richiesta di autorizzazione ed eventualmente avviare un impianto a biomasse”.

“Si tratta di una vittoria su tutta la linea – afferma il sindaco di Fano Aguzzi – contro un metodo pressappochista ed anche prepotente evidenziato in più occasioni dalla Regione Marche e da alcuni funzionari che nella vicenda delle centrali biogas sono rimasti sordi al le ragioni dei sindaci, dei comitati e di tutti i cittadini. Un atteggiamento che ho avuto modo di sperimentare personalmente: in un incontro avuto proprio nella sede regionale, per far valere le ragioni del no alla realizzazione delle centrali nel territorio fanese, sono stato costretto a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Si chiude finalmente una vicenda che rischiava di compromettere e segnare per sempre un territorio da un punto di vista ambientale inaccettabile”

Enzo Marangoni

Enzo Marangoni

Presentate in Regione ulteriori osservazioni critiche del consigliere Enzo Marangoni al progetto dell’impianto a biogas di Recanati: “Con questo documento voglio evidenziare innanzitutto la questione di illegittimità della Legge Regionale in materia di valutazione di impatto ambientale soltanto ieri “bocciata”, in alcune sue parti, dalla Corte Costituzionale. Ci sono alcuni aspetti negativi legati al futuro funzionamento dell’impianto a biogas e delle anomalie tra i vari elaborati tecnici ed il fatto che serviranno quintali e quintali di letame e liquami animali che saranno trasportati da camion. Gli automezzi attraverseranno i centri abitati con grave rischio sanitario per i cittadini di Recanati e le altre località interessate. Grave risulta poi il fatto che essendo Recanati classificata in fascia “A” nella lotta all’inquinamento atmosferico, si veda poi autorizzato un  impianto che emetterà anche particelle sottili nocive per la salute umana.  L’annuncio del sindaco di Recanati di partecipare alla prossima conferenza di servizi regionale appare molto tardivo e pretestuoso, dato che questa sarà la terza e ultima conferenza. Per smuovere il sindaco dal suo sonnacchioso torpore, c’è voluta la forte sollecitazione del comitato locale degli abitanti della zona guidato dal coordinamento regionale dei “Comitati in rete”, oltre alla forte pressione sul territorio della lista civica FIT.  Per smuovere il sindaco e farlo andare ad Ancona, dopo che ben due volte aveva disertato la Conferenza di Servizi in regione, è dovuto venire appositamente  a Recanati, per ben due volte, il Coordinatore Regionale dei Comitati in rete, Adriano Mei. Ringraziamo i “Comitati in rete” per aver spiegato al sindaco i pericoli del biogas e  per avergli  dato  le “istruzioni per l’uso” su cosa fare nei confronti della regione Marche.  I miei atti di contrasto sono  protocollati in Regione e peseranno sulla decisione se autorizzare o meno l’impianto. La lista civica FIT dubita della buonafede di qualcuno, considerato anche il precedente dell’ospedale di Recanati. Anche per l’ospedale il sindaco si è mosso dopo che i giochi in Regione  erano già stati fatti.  Poichè tra un  anno si votarà per le elezioni comunali qualcuno si sveglia ora, in ritardo, fingendo di occuparsi dell’interesse pubblico e del bene comune.”

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