di Alessandra Pierini
Il biogas continua a far discutere l’intera provincia. Mentre il consiglio comunale di Matelica ha approvato ieri la realizzazione di un impianto in località Pezze (leggi l’articolo), a Petriolo invece si è costituito un comitato di cittadini proprio per opporsi a due progetti per la realizzazione di una centrale a biogas e di una a biomasse (leggi l’articolo) e ora la questione interessa anche Corridonia.
Sarà infatti il giudice del tribunale amministrativo a decidere se a Sarrocciano sorgerà o meno un impianto per la produzione di energia elettrica a biogas. Il Comune di Corridonia provvederà infatti nei prossimi giorni alla notifica di ricorso al TAR Marche contro l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Marche alla società agricola VBIO1 che ha chiesto di poter realizzare un impianto della potenza di 999 kilowatt e relative infrastrutture ed opere connesse. A comunicarlo è il sindaco Nelia Calvigioni: «Il Comune ricorrerà verso l’autorizzazione illegittimamente rilasciata dalla Regione Marche. L’iniziativa si è resa necessaria a causa dell’impossibilità in cui il Comune si è trovato di partecipare correttamente al procedimento amministrativo che ha condotto al rilascio della detta autorizzazione, da parte della Regione Marche. La legge prevede che il Comune interessato possa far valere un motivato dissenso alla realizzazione dell’impianto, ciò che il Comune ha puntualmente espresso in sede di conferenza dei servizi.
Anziché riconvocare la detta conferenza a seguito del dissenso, come dovuto, la Regione Marche ha inteso completare il procedimento autonomamente, senza affrontare né risolvere i gravi problemi di inserimento ambientale che il Comune di Corridonia ed altre autorità avevano sollevato. Al Comune il provvedimento è stato poi semplicemente notificato a metà giugno come a tutti gli altri soggetti interessati senza alcun ulteriore preavviso. Da qui la necessità di ricorrere al giudice amministrativo al fine di tutelare il territorio comunale e la bassa valle del Chienti rispetto a un a-critico inserimento nel territorio marchigiano di consimili impianti, senza tener conto di alcun criterio di pianificazione e difesa del territorio in una Regione, come le Marche, ove invece il bene paesaggio costituisce, per le sue caratteristiche, una specifica risorsa».
In pratica, il progetto presentato dalla società agricola VBIO1 prevede di realizzare a Sarrocciano dove è già stato costruito un maxi impianto fotovoltaico e proprio nei pressi di una rancia (storica fattoria e deposito di derrate alimentari), costruzione tutelata dalla stessa Regione Marche, 3,6 ettari di costruzioni in cemento. Tra queste ci sono anche diversi silos e la centrale composta da tre circonferenze concentriche disposte a cupola per un’altezza di 10 metri.
Il Comune di Corridonia, chiamato a dare un parere sulla costruzione si è espresso negativamente. «Il Comune ha recepito le direttive della Regione Marche, il Ptr prima e il Ptc poi – spiega la responsabile dell’Ufficio Edilizia- in questo senso ha fatto propri determinati vincoli quale ad esempio quello del divieto di costruzione sul varco fluviale che il Comune ha riperimetrato e la tutela del paesaggio. Il consiglio comunale ha deliberato lo scorso febbraio sulla questione e si è espresso valutando l’incompatibilità dell’impianto con l’ambiente tutelato. La posizione del Consiglio è stata manifestata anche in sede di conferenza dei servizi ma il parere è stato superato e l’autorizzazione rilasciata».
Sarà quindi il tribunale amministrativo a stabilire la legittimità del decreto emanato i primi di giugno dalla Regione Marche.
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Brava Sindaca. Tenga duro, il bene paesaggistico e la tutela ambientale innanzitutto e a maggior ragione se in prossimità di un varco fluviale.
Che ne penseranno gli abitanti di Morrovalle e Trodica sempre così attenti alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente?
La centrale è molto più vicina a Trodica che non a Corridonia.
centro commerciale si, fotovoltaico no!!
Non si tratta di fotovoltaico. In ogni caso tu sei favorevole o contrario ad una centrale a biogas in quella zona? Io ancora non lo so
mi sto informando, questa lettura per iniziare ad avere un quadro generale…http://www.galeazzobignami.it/centrali-a-biogas-pro-e-contro.html
io credo che il problema di questo tipo di impianti vado affrontato in sede regionale se non si vuole che si riproponga quanto successo con il fotovoltaico a terra. E poi non mi piace il fatto che un impianto di 999 kw non è soggetto a VIA, mentre uno di 1000 kw si. Sulla specifica questione anch’io mi chiedo, come RV, quale coerenza vi sia tra questo NO del Comune e il SI dato al nuovo centro commerciale in un ambito almeno altrettanto sensibile dal punto di vista paesaggistico-ambientale … i misteri della politica!!??
io invece vorrei sapere cosa ne pensa dell’impianto in progetto al cosmari o noi cittadini di passo del bidollo non siamo degni di attenzione?
Ora diventano i paladini del paesaggio?????????????????
Per me c’è qualche mancanza…. manca qualcosa… quindi la centrale non si fa. Però se la mancanza fosse colmata, si farebbe in un battibaleno…. Sicuro!!!
ATTENZIONE:
QUESTO E’ IMPIANTO CHE USA BIOMASSE, OSSIA: LIQUAMI, LETAME, PAGLIA, LEGNA ECC. ED ALTRE BIOMASSE COMPRESE QUELLE COLTIVATE APPOSITAMENTE, TIPO CEREALI ECC.
COSA NE PENSANO GLI ABITANTI DI TRODICA E VILLA SAN FILIPPO?
PREMETTO CHE L’IMPIANTO E’ A POCHISSIMA DISTANZA DA LORO.
NB: CONTROLLATE BENE SU INTERNET LA PERCENTUALE DI RESA PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA
Cosa manca Axel?
Nucleare No, Carbone No, Regassificatori No, Eolico No, Fotovoltaico forse ( solo se si riesce a truffare lo Stato e i poveri onesti cittadini contribuenti), termovalorizzatori No. L’Italia è a un passo dalla BANCAROTTA (deficit/PIL all’8%), la disoccupazione è oltre il 10% (quella giovanile quasi al 40%), si fanno tagli su tutto per evitare un aumento dell’IVA ad ottobre, l’energia elettrica continua ad aumentare ed è tra le più care al mondo e noi che facciamo mandiamo a quel paese chi vuole investire denaro, creare occupazione e ridurre la bolletta elettrica delle famiglie.
Di questo passo moriremo di fame e di diritti.
Viva la libertà economica, politica, religiosa, sindacale, scientifica, sociale e civile, abbasso le burocrazie politiche, sindacali e religiose.
ma perchè non torniamo all’epoca della pietra???? Sapete quanto paga un’azienda industriale di energia elettrica in Italia? Il nucleare non lo vogliamo, il fotovoltaico non è bello, l’eolico non conviene, i centri commerciali non si possono fare…bene bene andremo tutti ad investire all’Estero ma poi vi lamentate perchè gli imprenditori italiani devono investire in Italia, io sapete cosa penso: ” imprenditori andate tutti all’estero e lasciamo gli italiani a zappare il loro orticello come 60 anni fa insieme ai loro politici ben pensanti, poi vediamo chi gli paga lo stipendio, i furti con le tasse non dureranno per sempre!!!!!!
Una centrale a bio-gas non ha alcun senso nella nostra valle, a prescindere il comportamento che hanno avuto e che avranno in seguito determinati esponenti politi locali. Se la regione volesse fare un investimento sulla riqualificazione energetica dei rifiuti, basterebbe trasformare il COSMARI in una centrale a bio-massa.
Il bio-gas ad oggi, personalmente, lo vedo solo come uno spreco di denaro pubblico (le centrali di riciclaggio prendono finanziamenti dallo Stato) e una fonte di inquinamento estremamente poco redditizia.
…ma per creare energia pulita, non si potrebbero rimettere a posto tutte le turbine del Chienti e del Fiastrone?
FORZA SINDACO!!!! Perchè non si fa una chiacchierata con il Sindaco di Petriolo?
Appoggio in pieno Projo, abbiamo una quantità grandissima di energia derivante dalla moltitudine di fiumi che attraversano il nostro territorio, la quale va sprecata nonostante sia lì a portata di mano.
http://it.wikipedia.org/wiki/Biogas
Per far capire cosa è una centrale a biogas a tutti coloro che ignorano, e per eliminare storture ideologiche e paure dettate dalla non conoscenza… leggete con attenzione come funziona una centrale a biogas e vedrete che non inceneriscono nulla.
Non vanno confuse le centrali a biogas con le centrali a biomassa, che peraltro, nemmeno queste possono incenerire rifiuti tossici e radioattivi.
a Jordan: L’idroelettrico in Italia è finito da tempo. Per questo le grandi aziende di energie vanno a scovare fonti idroelettriche nell’est Europa.
@ axel munthe:
una centrale a bio-gas non si accontenta di scarti in quanto la produzione sarebbe pressoché irrisoria, ha bensì bisogno di coltivazioni dedicate solo a sopperire le loro richieste, quindi buona parte dell’agricoltura della zona sarebbe “invogliata” a vendere solo ed esclusivamente a loro (non badando alla qualità del prodotto, gli agricoltori avrebbero maggiori speranze di guadagno).
L’idroelettrico dalle nostre parti è stato quasi totalmente abbandonato, prima abbiamo creato bacini (e pagato), poi chi doveva non ha fatto le dovute manutenzioni sugli impianti che sono stati chiusi e abbandonati (è da poco rientrata in funzione la turbina di Valcimarra che illumina parte di Tolentino). Se i qualcuno provvede a drenare i laghi artificiali, come nell’ordine, Polverina, Caccamo, Belforte (attualmente un pantano) e Le Grazie, le turbine potrebbero tornare tutte in funzione e ci sarebbe ben più elettricità di quella che abbiamo ora.
L’idroelettrico non ti piace?
Ok, allora da domani i sandaci della valle dovrebbero imporre a tutti i costruttori di montare pannelli fotovoltaici su tutte le nuove costruzioni in modo da renderle autonome, forse qualcosa potrebbe cambiare senza dover “smerdare” tutto il mondo!
dal sito suggerito da axel munthe. Impianto di termovalorizzazione [modifica]
L’impianto di valorizzazione energetica (combustione per ricavare energia) del biogas da discarica risulta costituito dalle seguenti sezioni:
Sezione di estrazione.
Sezione di aspirazione e controllo.
Sezione di produzione di energia. L’impianto di produzione di energia elettrica è costituito da gruppi elettrogeni (motori a combustione interna) e da trasformatori BT/MT. Il gas aspirato è inviato, in lieve pressione, ai motori. I motori sono accoppiati a generatori sincroni trifase. L’energia elettrica prodotta in bassa tensione è elevata in media tensione mediante le apparecchiature di trasformazione-elevazione, e veicolata alla rete di distribuzione.
Torcia ad alta temperatura. La torcia ad alta temperatura costituisce un dispositivo di cui ogni discarica deve essere dotata per bruciare il biogas prodotto. In particolare, essa viene attivata nel caso in cui la portata di biogas estratto dalla discarica sia superiore al fabbisogno energetico massimo dei gruppi di generazione, o in caso di mancato funzionamento dei gruppi elettrogeni.
Svantaggi degli impianti a biogas
……. c’è il problema che per alimentare una centrale da 1 Mw serve coltivare circa 300 ha di terreno, terreno che viene ovviamente sottratto alla produzione di derrate alimentari per l’alimentazione umana o animale …..
…….. Un altro problema è legato ai cattivi odori emessi dalla fermentazione dei vegetali e/o dal liquame associato, che per quanto si voglia ridurre sarà sempre presente ……..
…….
Un ulteriore e preoccuppante svantaggio emerso negli ultimi anni, ma noto sin dalla fine degli anni 90 è che i digestori non riescono a neutralizzare completamente i batteri presenti, in particolare i clostridi che sono batteri termoresistenti(a questa famiglia appartengono i batteri che provocano botulismo e tetano)[7][8][3] Questi batteri sono presenti nel digestato, cioè nello scarto dei digestori che viene successivamente smaltito nei terreni. Per questo motivo la regione Emilia-Romagna nelle sue Linee guida per la localizzazione delle centrali a biogas (delibera dell’Assemblea regionale n. 51 del 26 luglio 2011) stabilisce che il territorio di produzione del Parmigiano-Reggiano è considerato non idoneo all’installazione di impianti di produzione di energia da biogas. In Germania alcuni ricercatori hanno suggerito che l’epidemia di Escherichia coli che ha colpito la Germania nell’estate del 2011 causando 18 morti e le migliai di casi di botulismo osservato negli animali tra l’estate del 2011 e l’inizio del 2012 sono stati causati dalla presenza delle centrali a biogas.[9] ……..
SCUSATE SE SFERRUZZO NELLA PIAGA: A SARROCCIANO SI DEVE DIFENDERE IL PANORAMA E L’AMBIENTE INTORNO A SAN CLAUDIO.
MA, NON SI DOVEVA DIFENDERE IL PANORAMA E L’AMBIENTE FLUVIALE LUNGO IL CHIENTI, CONSIDERANDO CHE ESISTEVANO DUE REALTA’ URBANIZZATE, OSSIA LA ZONA INDUSTRIALE DI CORRIDONIA E IL RIONE PIEDIRIPA DI MACERATA, INVECE DI FAR REALIZZARE “CORRIDOMNIA”?.
FORSE LA SPIEGAZIONE E’ NEL FATTO CHE CON “CORRIDOMNIA” IL COMUNE INCASSA TANTI BEI SOLDINI, MENTRE CON LA CENTRALE DI SARROCCIANO NON SI BECCA UN EURO.
Io ero contrario alla variante per il Centro Commerciale, non mi sono fatto ancora un’opinione su quella per la centrale, ma paragonare le due mi sembra non abbia senso. La prima ha un certo tipo di impatto, che non ha nulla a che fare con la seconda. E poi se anche fosse una questione di pecunia, sappiate che anche quella conta nella valutazione dell’impatto.
Ma che ci vuoi fare, a qualcuno puzzano i soldi, a qualcun altro la monnezza.