Lavoratori sfruttati nei cantieri Sae
e subappalti illeciti:
due rinvii a giudizio

SISMA - Due imprenditori sotto accusa, uno di loro avrebbe reclutato operai che poi venivano impiegati dalle 6,30 alle 19 e sottopagati. Processo al via a giugno, parte civile la Cgil. Il legale di uno degli imputati: «Il mio assistito non ha mai reclutato manodopera. Lavorava come gli altri»

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di Gianluca Ginella

Caporalato nei cantieri delle Sae e subappalti illeciti: queste in sintesi le contestazioni, a vario titolo, per due imprenditori entrambi rinviati a giudizio oggi dal gup Claudio Bonifazi del tribunale di Macerata. Parte civile si sono costituiti la Cgil (che ha annunciato per domani una conferenza stampa) e 4 lavoratori. Per un terzo imputato la posizione è stata stralciata in quanto irreperibile. A Gheorghe Carp, titolare di una impresa individuale, viene contestato il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di un gruppo di operai romeni e di ulteriori 13 lavoratori di altre nazionalità «in tutto sono una ventina» spiega l’avvocato Bruno Pettinari, che assiste le parti civili.

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L’avvocato Bruno Pettinari

Una ventina di persone che, secondo l’accusa, sostenuta dal pm Margherita Brunelli, venivano impiegati per svolgere i lavori di costruzione delle Sae a Pieve Torina, Visso e Ussita e che sarebbero stati sottoposti a condizioni di lavoro «penalmente rilevanti», impiegati dalle 6,30 del mattino fino alle 19 con una pausa di 30 minuti, sottopagati e senza riposo domenicale. Tra le contestazioni anche l’assenza di mezzi di protezione antinfortunistica, «tanto che uno dei lavoratori si era fatto male» spiega Pettinari. Inoltre Carp è accusato di aver costretto un dipendente, appunto quello che si era infortunato, a non andare in ospedale. Il secondo imputato è Vincenzo Romano, legale rappresentante della ditta Europa. A lui viene contestato di aver preso in subappalto i lavori delle Sae senza autorizzazione.

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Daniel Taddei e Massimo De Luca

Una vicenda, quella delle presunte irregolarità nei cantieri e di casi di caporalato, che era stata segnalata in principio da Cronache Maceratesi e vi erano stati nel corso degli anni numerosi esposti e segnalazioni da parte della Cgil che si era schierata al fianco dei lavoratori che lamentavano condizioni di lavoro inadeguate e episodi di sfruttamento. Dopo il rinvio a giudizio di oggi, il processo di aprirà al tribunale di Macerata il 18 giugno prossimo.

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L’avvocato Antonio Renis

Il legale di Carp, l’avvocato Antonio Renis, in merito alle accusa sottolinea: «Il mio assistito rigetta le contestazioni. Lui stesso è stato coinvolto nei lavori, con stessi identici orari di lavoro e stesse condizioni di lavoro degli altri. E nemmeno ha finito di prendere gli stipendi, a differenza di altri lavoratori che hanno ricevuto tutela dal sindacato. Carp era responsabile di cantiere ma nel modo più assoluto si è mai occupato di reclutare manodopera o di dettare direttive o orari di lavoro».

 

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