L’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone ha completato gli accertamenti sugli appalti per la realizzazione delle casette e ha concluso rilevando che ci sono alcune criticità. «Pur comprendendo le rilevanti difficoltà organizzative derivanti dall’urgenza di provvedere in tempi stretti la costruzione di alloggi temporanei di emergenza», dice l’Anac, quanto accertato «documenta evidenti carenze nell’attività di controllo che avrebbe dovuto essere effettuata su tutti i soggetti operanti» nei cantieri delle Marche. Controlli che spettavano alla Regione, come soggetto attuatore. L’Anac sottolinea che al luglio 2018 mancavano i dovuti accertamenti sulla certificazione antimafia per circa 11 subappaltatori.
In particolare l’Anac cita un caso di un subappaltatore per le Sae (per un contratto del valore di 892mila euro) che non risulta in regola con i pagamenti al Fisco. Si tratta della componente mandante di una Associazione temporanea di imprese, composta con una mandataria, subappaltatrice di lavori per il Consorzio Arcale, dice l’Anac, nell’ambito dell’affidaento per la fornitura, il trasporto, il montaggio di soluzioni abitative di emergenza. Secondo l’Anac erano state depositate autocertificazioni sul possesso dei requisiti necessari e in cui si specificava l’assenza di violazioni gravi e il rispetto degli obblighi del pagamento delle imposte. Invece, sottolinea l’Anac, all’Agenzia delle entrate di Teramo risulta, in base a documenti trasmessi alla Guardia di finanza nell’ambito di alcune indagini, che la ditta non aveva pagato le tasse per circa 130mila euro (ad aprile 2018 dagli accertamenti della Finanza risultavano ancora 33mila euro circa). Inoltre risulta nel fascicolo dell’Anac che l’azienda ha a suo carico, nel casellario delle imprese, due annotazioni: una per falsa dichiarazione che risale al febbraio 2018, l’altra dell’agosto 2013 che riguarda la decadenza dell’attestazione Soa (necessario per prendere appalti sopra i 150mila euro, ndr). L’Anac ha inviato quanto accertato sia alla Regione, sia all’ufficio sanzioni proprio dell’Anac sia alla procura di Ancona perché aveva un indagine in corso sui cantieri.
Immediata la risposta della Regione per bocca di David Piccinini, capo della Protezione civile delle Marche. «Si sono conclusi tutti i controlli antimafia e nessuna ditta soggetta a verifica dalla legge è stata segnalata dalle Prefetture» spiega Piccinini sulla delibera Anac. «Su circa 1.300 istanze di subappalto solo una ditta ha dichiarato di essere in regola sotto il profilo contributivo pur non essendolo. Questa azienda faceva parte di una Ati (Associazione temporanea d’imprese), diversa dalla mandataria subappaltatrice di Arcale. L’importo delle attività svolte da questa ditta sarà oggetto di contenzioso e ci riserviamo di costituirci in un eventuale procedimento penale» conclude Piccinini.
(redazione CM)
Ma dai veramente...non lo sapevamo
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una semplice e diretta domanda:
ORA COSA SUCCEDE?
Il problema non è fare la cosa giusta. E’ sapere quale sia la cosa giusta.
(Lyndon Baines Johnson)
che MERDA…., de Paese…! son stati costituiti, “Uffici Antimafia”,… nulla giova…! Altro che Terremoto…! Qua è Crollato quel Minimo di Dignità Sociale; Conquistato con Lotte e Sacrifici, fra gli anni 60 – 80, con l’Aiuto di quei VERI, seppur pochi, IDEALISTI, usciti con le ossa rotte dall’Ultima ed assurda guerra Mondiale…!!!
In seguito al terremoto del 24 agosto, Regioni e Comuni interessati hanno potuto usufruire dell’Accordo quadro per la fornitura di Sae -Soluzioni abitative in emergenza sottoscritto dal Dipartimento della Protezione Civile e attivare appalti specifici per la realizzazione di strutture destinate ai cittadini con casa inagibile.