Da sinistra Giorgio Gervasi, presidente del Consorzio Arcale e il governatore Luca Ceriscioli nell’agosto 2017 durante una delle prime consegne delle sae a Pieve Torina
«Abbiamo chiuso un contenzioso con il sindacato in cui Arcale era, in tutta sincerità, più spettatore che protagonista. Il senso di responsabilità è da sempre nel nostro dna e non abbiamo inteso venir meno in questa occasione». A dirlo Giorgio Gervasi, presidente del consorzio Arcale che in provincia ha realizzato parte delle soluzioni abitative d’emergenza dopo il terremoto. Ad aspettare da due anni gli stipendi per aver lavorato in quei cantieri erano 17 lavoratori della ditta Gesti one, consorziata della Gips che era un subappalto di Arcale, per cui la Cgil di Macerata aveva chiesto la responsabilità in solido al consorzio. La cifra che spetta ai lavoratori è di 120mila euro.
«Erano in gioco gli stipendi, cioè i mezzi di sostentamento di 17 lavoratori e delle loro famiglie. Stipendi che dovevano essere pagati dalla società subappaltante, come da contratto, ma di cui Arcale si è voluta far carico, considerando anche le accresciute difficoltà legate all’emergenza Covid – prosegue Gervasi -. Voglio credere che la conclusione di questa vicenda rasserenerà il clima è soprattutto riporti serenità nei rapporti con le rappresentanze sindacali. È importante per tutti, per i lavoratori soprattutto, poter contare su un clima di collaborazione e di coesione perché è interesse generale unire gli sforzi per affrontare le sfide nuove e complicate poste dall’emergenza virale». Alla firma dell’accordo era presente, in rappresentanza della Regione, il dirigente della Protezione civile David Piccinini. Per la Cgil invece Massimo De Luca, segretario della Fillea.
(Fe. Nar.)
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