Il cantiere nell’area di Villa Sant’Antonio, ottobre 2017
di Federica Nardi
«Abbiamo lasciato la Sae perché devono fare i lavori per sistemare i rivestimenti marci. Il problema è che non hanno controllato durante il montaggio e ora non si sa di chi è la colpa. Ma chi doveva controllare? E’ una situazione assurda». Francesco Carloni, 41 anni, terremotato di Visso, viveva in una soluzione abitativa d’emergenza da maggio. Ma da stamattina si è trasferito in un appartamento a Villa Potenza insieme alla compagna e alla figlia di un mese e mezzo. Il motivo: la sua casetta, una di quelle realizzate dal consorzio Arcale dopo il sisma, ha i rivestimenti interni marci. Come quasi tutte le altre dell’area 4 di Villa San’Antonio.
I rivestimenti del soffitto marci e rimossi in una delle sae dell’area
«Abbiamo una bambina di un mese e mezzo – dice Carloni -, non potevamo restare durante i lavori, come hanno scelto di fare altre famiglie, né andare in albergo, una delle soluzioni che c’erano state proposte. Ci hanno detto che i lavori dureranno una settimana, ma non so se sono iniziati. Ho consegnato le chiavi agli operai e me ne sono andato. Io ho scelto di tornare a Visso nonostante abbia il lavoro a Tolentino e sia più scomodo. Ma ci sono problemi su problemi. Se esce fuori qualcos’altro non so se me ne andrò via». Sono almeno tre le famiglie di Visso, compresa quella di Carloni, che in questi giorni sono state trasferite altrove dopo i controlli sulle soluzioni abitative d’emergenza chiesti dal Comune al consorzio Arcale. La questione, sollevata già a settembre dagli stessi abitanti delle aree interessate, riguarda sempre i pannelli montati già bagnati lo scorso inverno e che dopo il caldo estivo hanno rilasciato acqua. Ammuffendo e, in alcuni casi, macchiando le pareti e creando infiltrazioni. Una trentina, a oggi, le casette che hanno avuto bisogno di interventi. I controlli, che consistono in carotaggi delle pareti per verificare lo stato dei pannelli interni, vanno avanti da più di un mese. Anche alcune sae dove apparentemente le pareti erano ok si sono rivelate internamente marce. Le aree più critiche si trovano nelle zone di Villa Sant’Antonio e Cesare Battisti 2. Proprio in queste aree, l’anno scorso, erano diverse le segnalazioni di materiali da costruzione lasciati alla mercé di pioggia e neve.
Daniel Taddei
Nel frattempo Giuliano Pazzaglini, il sindaco di Visso, in qualità di senatore della Lega ha incontrato a Roma un rappresentante del Consorzio per affrontare la questione. Ma l’incontro ha rivelato un obiettivo molto diverso: coinvolgere Arcale in investimenti su tutto il territorio marchigiano. Un annuncio che ha suscitato qualche perplessità nella popolazione e non solo. La Cgil Macerata, che da un anno denuncia irregolarità anche e soprattutto nei cantieri gestiti da Arcale, le mette nero su bianco per voce del segretario provinciale Daniel Taddei. «Il Consorzio Arcale, in qualità di aggiudicatario dell’appalto, è tra i principali responsabili delle irregolarità riscontrate nei cantieri delle sae – dice Taddei -. I problemi che stanno emergendo nelle casette consegnate sono riconducibili all’esecuzione di lavori non a norma, con l’impiego di lavoratori non in regola ed un caso certificato di un immigrato clandestino presente nei cantieri. Nelle aree dove si stanno riscontrando problemi erano gli stessi operai a dirci che i materiali erano tenuti in condizioni vergognose. In alcuni casi hanno dovuto usare la fiamma per staccare i pannelli congelati che si erano incollati l’una all’altro. Non stupisce che adesso le sae facciano la muffa. Se questo modus operandi fosse esportato anche “per restituire al territorio il dinamismo economico ed imprenditoriale” – prosegue Taddei citando la nota di Arcale -, le conseguenze sarebbero ancora più devastanti. Il senatore Pazzaglini, già sindaco di Visso, si è posto come rappresentante del disagio dei cittadini del nostro territorio, risulta difficile comprendere come questo si possa conciliare con qualsiasi accordo o programmazione con soggetti che sono responsabili di uno dei tanti sfregi che il nostro territorio ha dovuto sopportare». Del resto, poco meno di un anno fa, lo stesso Pazzaglini si era scagliato contro il consorzio con dichiarazioni durissime, dopo i ritardi nelle consegne delle sae e anche in seguito ai sopralluoghi in quelle già consegnate. «Spero che qualcuno paghi per questo – aveva dichiarato il senatore -. Non mi fiderò più del consorzio Arcale».
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Che RABBIA
Adesso qualcuno ci dovrà dire perché. Si sono succeduti 3 commissari straordinari un capo della protezione civile, un vice commissario ancora in carica, le casette sono ancora in costruzione e quelle consegnate hanno problemi strutturali. Qualcuno ha il dovere di dare spiegazioni a chi ha sofferto e sta ancora soffrendo dopo 2 anni dall'ultima forte scossa.
Tra un paio di settimane tocca anche a noi dopo 2 anni di calvari ricominciare di nuovo non ha prezzo siamo stanchi esausti uno pensava di aver ritrovato un po' di tranquillità invece di nuovo tutta la vita scombussolata...
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Mi dispiace per la famiglia di Visso che è dovuta andare via dalla casetta per problemi di muffa. Ora LaCGL attacca il sindaco di Visso perché ha fatto, se ho capito bene un patto con il Consorzio Arcale affinché non si creino più situazioni del genere in seguito. Chi ha scelto il consorzio Arcale? Quale governo ha autorizzato queste costru-
zioni? Il consorzio fa parte della Lega delle Cooperative? La CGL a quale parti-
è legata? Basta. Chiamate Renzi e Gentiloni loro sapranno rispondere.
Quanto sono costate le sae? mi risulta che l’erap sta comprando vere case da costruttori a 1.500/1.600 il mq, con pure il garage. Chi ci ha guadagnato? sulle disgrazie della gente
La CGIL di Macerata è da un anno che denuncia gravissime irregolarità nei cantieri del post sisma, spesso nel completo silenzio generale, facendone una battaglia per il territorio, per i lavoratori e soprattutto per la collettività. Il Consorzio Arcale è stato formalmente richiamato alle proprie responsabilità con atti ufficiali di cui attendiamo ancora l’esito. L’autonomia della nostra Organizzazione è confermata dall’azione ferma e costante che quotidianamente perseguiamo di fronte a chiunque. L’appalto in questione è della Presidenza del consiglio, tramite la Protezione Civile Nazionale, aggiudicato al Consorzio Arcale e il soggetto attuatore è la Regione Marche. Attualmente sono quattro i fascicoli aperti dalle Autorità Competenti sui cantieri post sisma e le responsabilità sono evidenti. Chi ha atteggiamenti incoerenti, vuole minimizzare o cerca di sviare l’attenzione, oltre che apparire ridicolo, si rende corresponsabile.
Daniel Taddei
Segr. Generale CGIL Macerata
Con quello che sono costate le SAE e la messa in sicurezza di tante case che non occorreva essere un luminare dell’antisismica per capire che senza ombra di dubbio dovranno essere demolite, si sarebbe potuto già ricostruire con sistemi antisismici tutti i paesi terremotati del centro Italia.
Quella che prima era solo una sensazione diventa sempre di più una realtà. Le sae costate al metro quadrato come una villa, sono state costruite con materiali scadenti e di scarsa qualità. La cosa a mio avviso preoccupante è che dovranno ospitare i poveri terremotati chissà per quanti anni ancora.
Ieri per la prima volta sono entrato per lavoro in una sae di Camerino e ho potuto vedere con i miei occhi e toccare con mano la bassa qualità dei materiali utilizzati anche quelli delle rifiniture. I tetti hanno una pendenza ridicola, non dico tutti gli anni, ma quando in inverno ci sarà un metro di neve come la mettiamo? Ho paura che siamo solo all’inizio dei problemi sulle sae e spero sinceramente di sbagliarmi.
L’inverno che verrà porterà problemi enormi per chi vive nella SAE. Ha ragione chi ha scritto che siamo solo all’inizio.