Sui cantieri delle Sae, dopo la denuncia fatta dalla Cigl a dicembre, in cui il sindacato segnalava possibili casi di caporalato con operai romeni reclutati in patria, con un infortunio tenuto nascosto, e sollevava dubbi sui subappalti, ora indaga anche l’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. A indagare c’è anche la procura di Macerata. Da un lato il problema che era stato sollevato dal sindacato era quello degli operai romeni che a fronte di turni di lavoro di 10 ore percepivano salari miseri oltre a non avere un contratto regolare. C’era poi il caso di un operaio che si era infortunato dopo essere scivolato sul ghiaccio, la Cgil aveva portato l’uomo in ospedale dove gli avevano dato 15 giorni di prognosi. Altro aspetto ancora sono le aziende che sono al lavoro nei cantieri per la realizzazione delle Sae (soluzioni abitative di emergenza) il cui appalto è assegnato al consorzio stabile Arcale. La Cigl aveva sollevato la questione dei subappalti.
«Ci sono consorzi – aveva spiegato il sindacalista Daniel Taddei – che hanno ottenuto un subappalto da Arcale, composti a loro volta da cooperative che a loro volta sono composte da partite Iva, cioè da soci lavoratori. Impossibile quindi tracciarli». Inoltre nelle reti di impresa «compare solo la capofila, le altre compaiono solo nella visura camerale sotto forma di partita Iva o codici fiscali» aveva spiegato Taddei. La Cigl aveva esaminato le visure e visto il rischio che a fare i lavori vi fossero imprese che non facevano parte della White list e il rischio di infiltrazioni mafiose hanno deciso di segnalare la cosa alla prefettura. Sulla questione dei cantieri delle sae a dicembre c’era stato anche un incontro tra la Cigl e la procura di Macerata che avevano stabilito una collaborazione sulla vicenda. Dal canto suo il presidente di Arcale ha sempre affermato che nei cantieri sia tutto regolare e che nulla di illecito sarebbe emerso dai controlli che vi sono stati nel corso dei mesi.
La giungla delle sae: «Caporalato romeno, infortuni fantasma e subappalti come scatole cinesi»
Ne usciranno tutti felici e contenti,tanto paghiamo noi ,e di cantonenon mi fido
In un anno e più di terremoto c'è stato chi ha pianto tanto, chi si è ammazzato pure e diversi soggetti che sicuramente cominciavano a sfregarsi le mani e brindare alla sciagura.
Altri soldi pubblici buttati via.
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Cantone me lo ricordo quando in data 6/7/2016, in un audizione chiesta al Consiglio dell’Autorità dell’ Anac, dal allora segretario comunale Mariotti, dall’arch. Scapeci e dal ex vice sindaco Silenzi, per giustificarsi su il solito palas e fiera dimezzata buona per farci feste e veglioni e si lamentano pure dopo averla resa inutile come Fiera per importanti manifestazioni nazionali ed internazionali, furono rimandati a casa con la coda tra le gambe. Da allora si aspetta ancora che cosa stabilirà l’ente incaricato di controllare tale svolgimento dei lavori.