Cassonetti rovesciati e spazzatura sparsa nei giardini delle sae. E’ questa l’immagine che arriva da Caldarola. A denunciare l’ennesimo disagio per gli abitanti delle soluzioni abitative d’emergenza è Anna Rosa Mancini, 65 anni, assegnataria di una delle casette della zona. La spazzatura che si rovescia, racconta la donna, è solo l’ultimo dei disagi che hanno vissuto i terremotati in questa zona.
«In tutti questi mesi – racconta Mancini – ho fatto da tramite tra gli abitanti delle sae e Arcale. Dato che il Comune non ha raccolto i nostri problemi». Problemi che hanno riguardato «quasi tutte le casette – prosegue Mancini – Su 104 sae direi che ognuna ne ha avuto uno, soprattutto quelle consegnate nel 2017. In una casetta l’assegnataria vedeva la luce del giorno in camera da letto attraverso una fessura tra il tetto e la parete. In altre i pannelli solari che non funzionavano, tubi idraulici o delle caldaie invertiti. In tutto questo io chiamavo il geometra di Arcale, Riccardo Bertelli, che è sempre intervenuto o ha mandato ditte per sistemare i problemi. Mentre il Comune ci ha lasciato andare avanti da soli». Ora la questione da risolvere però è fuori dalle casette. Il vento, con raffiche fortissime tipiche della zona dove è stata costruita l’area, arriva a rovesciare i cassonetti della spazzatura, trascinando rifiuti ovunque. «Ho segnalato più volte la situazione all’ufficio tecnico – conclude Mancini – ma non si riesce a risolvere. Tocca a noi raccogliere i rifiuti sparsi. E’ uno schifo nel vero senso della parola. Caldarola sta morendo, non sopporto più l’immobilismo dell’amministrazione. E’ una situazione che ti fa sentire straniero nel tuo paese».
(Fe. Nar.)
.. Solita Italia... Con quello che sono costate... Se gli appalti fossero stati dati a ditte locali... Sicuramente sarebbero state realizzate a regola d arte.. Altro che arcale, comune, ecc...
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