di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)
Parte il processo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, alle 8,30 l’imputato Innocent Oseghale è arrivato a bordo di un furgoncino al tribunale di Macerata.
Nel frattempo alcune persone venute da Roma hanno esposto due striscioni di fronte al palazzo di giustizia e hanno portato palloncini con il tricolore. Il questore di Macerata ha però fatto notificare un provvedimento in cui si vieta la presenza di fronte al palazzo di giustizia. “La manifestazione può disturbare giudici e addetti ai lavori della Corte d’assise” si dice in sintesi. «Non crediamo di arrecare disturbo stando qui davanti, avevamo chiesto uno spazio limitato davanti al tribunale», dice Maricetta Tirrito, organizzatrice della manifestazione. «Siamo venuti in una città dove fino alla settimana scorsa ci sono stati cortei contro chissà quale forma di razzismo.
Ecco io penso che quello che è successo oggi sia razzismo puro, vietare a dieci persone con i palloncini che inneggiano a Pamela di sostare davanti al tribunale perché arrecano disturbo all’ordine pubblico – sottolinea Tirrito – Ci aspettiamo giustizia, che non venga accettato mai nessun rito abbreviato o che si facciano sconti di pena ma che sia certa e forte perché quanto accaduto a Pamela è veramente indescrivibile. Noi siamo cittadini romani, Pamela è figlia di Roma e quanto successo è avvenuto a Macerata: siamo stupiti che la città non scenda in piazza».
All’arrivo dei genitori e dello zio i manifestanti hanno lanciato i palloncini al cielo e urlato “Giustizia per Pamela”. Il processo è partito alle 9 nel massimo silenzio in aula. Presenti anche il sindaco Romano Carancini (il Comune è parte civile), il questore Antonio Pignataro, i genitori di Pamela Mastropietro e lo zio Marco Valerio Verni. Oseghale, jeans e felpa sportiva blu, non ha mai incrociato lo sguardo con Alessandra Verni, madre di Pamela.
Giustizia per Pamela.... e che sia giustizia ...non la vergogna come quella di Vannini
Non solo condannare lui ma anche chi si è prodigato per proteggerlo ,questi personaggi non sono mai soli e sarà difficile per la giustizia scovare la rete protettiva.
Giustizia per Pamela!
Che vergogna , se avevano fatto a pezzi un animale forse la giustizia era più immediata che vergogna che schifo.
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Combattere eventuali ‘ingiustizie’ adottando comportamenti a loro volta illegittimi significa non mettere in funzione il cervello. Può aver senso al limite contestare una sentenza emessa, ma un processo solo iniziato proprio no. La giustizia viene esercitata ‘in nome del popolo’, non ‘dal popolo’.
La frase finale della signora Tirrito fa riflettere.
Neanche un maceratese a manifestare e lo stupore è anche mio (ma nemmeno io ero lì stamattina).
Quale maceratese provo a dare una mia piccolissima (e forse un po’ ipocrita?) giustificazione.
Premetto che la terribile tragedia di Pamela mi ha personalmente sconvolto e non solo perché il fatto è successo in un quartiere non lontano da casa mia oppure perché avrò incrociato per strada Innocent(?) Oseghale chissà quante volte…
Mi ha segnato soprattutto perché Pamela era una dei nostri figli, una dei tantissimi ragazzi che vedi la mattina per strada mentre va a scuola, o che incontri alla stazione insieme ai tantissimi universitari che aspettano il treno per tornare a casa…
Ai suoi 18 anni non è stato concesso un futuro ed un inserimento nella società; sono stati talmente brutalizzati che non si potrà mai dimenticare una esecuzione così violenta e orribile.
La vittima: una povera ragazza in cerca di sé stessa quasi fuggita da Roma per dare una svolta alla propria esistenza fatta di piccoli/grandi problemi legati ad una probabile certa dipendenza.
Il carnefice (o i carnefici?): chi della accoglienza ed integrazione ne ha interpretato gli aspetti più biechi ed infami approfittandosi dei deboli fino a compiere delitti della peggior specie, in particolare nei riguardi di un genere da sempre considerato inferiore a certe latitudini.
Entrambi ospiti; entrambi arrivati da queste parti con chissà quali sogni e speranze.
Venendo al dunque, credo che la maggior parte di noi maceratesi questa enorme tragedia la abbia subita con un certo fastidio e non solo perché i protagonisti avevano praticamente niente a che fare con la città, ma
soprattutto per la strumentalizzazione politica che ha caratterizzato questa vicenda; in particolare dopo la conseguente reazione fuori controllo di Luca Traini.
Una vera ed ingiustificabile pazzia.
E non è da escludere che anche la manifestazione di stamattina dai tanti palloncini colorati davanti al tribunale abbia i suoi risvolti politici.
Probabilmente l’ennesima strumentalizzazione che la povera Pamela non meritava assolutamente.
Possa ella riposare in pace e consolare i tanti che soffrono per la sua perdita.
…meno male che ogni tanto qualcuno chiarisce da quale parte sta il vero razzismo. gv
Ai palloncini preferirei un processo giusto e i tre quattro ergastoli sul groppone di questo scarto di genere umano… e che venga fuori chi lo ha aiutato..tanto qualcuno c’era oltre a lui
Un processo giusto? E’ tutto basato sulla morte di Pamela nel senso che se la difesa riesce a dimostrare che la ragazza è morta per overdose o l’accusa che è stata ammazzata peseranno sul giudizio. Nel primo caso, una passeggiata per Oseghale nel secondo un ” fine pena mai “. Poi ci può essere anche una mancanza di prove che credo giocherebbe sempre a favore di Oseghale. Non c’erano i maceratesi, forse come dice Liuti oramai ci si dovrà abituare. Traini sono convinto che se avesse potuto ci sarebbe stato.
@Sergio Menchi E’il primo commento sensato da un anno a questa parte!!!Bravo!!!
…chi definisce un certo commento “sensato”, da un anno a questa parte, ha scritto, secondo me, l’ennesimo commento insensato. gv
Oggi fuori dal tribunale abbiamo visto un Sindaco che si e’ fatto scortare e qualcun’altro che ha avuto paura dei palloncini.. Poi invece il grande coraggio di Alessandra Verni!
Mi auguro che la signora Maricetta non sia una simpatizzante della Lega.