di Federica Nardi (Foto di Fabio Falcioni)
“Tu sei la parte migliore di tutto il peggiore”. Una scritta, questa, su di un cartello appeso ad un albero. Intorno lucine, palloncini, fiori e una foto. E poi le persone, una trentina, che oggi hanno voluto ricordare la 18enne Pamela Mastropietro. Si sono trovati, in via Spalato, nel piccolo parco che sta di fronte al condominio del civico 124 dove Pamela è stata uccisa esattamente un anno fa.
La consigliera comunale di Forza Italia Deborah Pantana ha ringraziato i presenti. Con lei anche Orietta Quarchioni dell’associazione “L’esistenza ora” che ha letto una lettera della famiglia di Pamela. Una sorta di preghiera, dopo la messa di don Alberto Forconi, parroco di Santa Croce, nel ricordo di Pamela e per ispirare chi sta svolgendo le indagini e dovrà giudicare il 30enne Innocent Oseghale, imputato per l’omicidio della 18enne.
Presente anche il tassista Victor Alonso, che portò Pamela ai Giardini Diaz e che poi la rivide in via Spalato e la cui testimonianza fu decisiva per individuare Oseghale: «Il sacrificio che è stato della sua vita ha portato un grande cambiamento in Italia. Si è risvegliato in tutti gli italiani che era il momento di dire basta a una criminalità che stava crescendo in tutta Italia, non solo a Macerata».
A prendere la parola anche Giorgia Isidori, dell’associazione Penelope: «Dovete fare in modo che non calino i riflettori su questo caso. Ci sono responsabilità penali e istituzionali. Noi scegliamo di alzare la voce e dire delle cose. I cittadini di Macerata devono alzare i toni su questo caso. Il silenzio uccide». Presenti anche il consigliere Paolo Renna, Paolo Diop responsabile nazionale immigrazione di Fratelli d’Italia, Giuliano Meschini, Mattia Orioli. Casapound e Forza Nuova hanno portato fiori. Nel pomeriggio si è svolta una cerimonia a Casette Verdini di Pollenza, al monumento che è stato realizzato per Pamela. Un momento di ricordo che è stato organizzato dalla Pro loco di Casette Verdini. Presente monsignor Andrea Leonesi per la benedizione.
Ciao piccolo dolce angelo
Capito come si fa ..sindaco di macerata!!!!!!
Un angelo che riposa in pace.
Preghiamo che ciò non accada mai più...
Preghiamo per Pamela.....
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Concordo sul fatto che l’uccisione di questa ragazza ha come aperto il sipario su uno spettacolo che andava in scena da tempo ma che nessuno se ne era accorto
Per Paolucci. Molti – i cittadini normali – non se n’erano accorti, pochi sapevano ma per opportunismo tacevano.
Dopo un anno dalla tragedia di Pamela possiamo dire che è stato solo la punta di un iceberg del degrado in cui è caduta Macerata e tutto il territorio provinciale. Quante responsabilità ci sono da parte delle istituzioni? Ancora viviamo nell’emergenza di una criminalità diffusa, violenta e crudele. Quanto l’accoglienza degli immigrati ha influito in questo degrado? Attendiamo risposte dalle istituzioni e dal sindaco di Macerata Carancini.
Concordo con quanto asserito dal signor Meschini e aggiungo che il degrado che oggi pesa su Macerata (che una volta era una tranquillissima città) fa assomigliare Macerata alle grandi città italiane – dove succede di tutto e di più. Questa situazione è necessariamente la conseguenza di un’accoglienza cieca e indiscriminata.
Una trentina di persone?
Se c’erano quasi 100 persone, quanta ipocrisia politica…
Scusa Pamela R.I.P.