L’amico di Oseghale in aula:
«Mi disse che Pamela dormiva
e non riusciva a svegliarla»

MACERATA - Al processo per l’omicidio della diciottenne sentito Antony Anyanwu che l’imputato chiamò più volte il giorno del delitto della ragazza. Ha negato che si fossero incontrati. Saranno sentiti anche Desmond Lucky e Lucky Awelima. I tre nigeriani erano indagati per l’uccisione della giovane, per tutti chiesta l’archiviazione ma manca l’ok del gip

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Anthony Anyanwu con l’avvocato Paolo Cognini

 

di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)

Processo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, in aula al processo di Corte d’assise (in corso al tribunale di Macerata) Antony Anyanwu il nigeriano al quale Innocent Oseghale, imputato per il delitto della 18enne, telefonò il 30 gennaio del 2018 chiedendogli aiuto. L’uomo, 40 anni, ha detto che con Oseghale erano amici e si sentivano spesso.

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Il procuratore Giovanni Giorgio

Su quanto successo quel 30 gennaio in una intercettazione telefonica, che il procuratore Giovanni Giorgio ha citato, Anyanwu dice a George, un conoscente, sul perché i carabinieri lo abbiano convocato in procura: «Siccome hanno visto il mio numero sul telefono dell’idiota (riferito a Oseghale, ndr), io ho parlato con Innocent quel giorno, stavo al Punto Snai e mi ha chiamato dicendo che era ai Giardini con una ragazza bianca (telefonata che risalirebbe alle 14,09 del 30 gennaio, ndr). Poi intorno alle 17,18 mi ha chiamato e mi ha detto che la ragazza stava dormendo. Più tardi mi ha telefonato di nuovo dicendo che la ragazza non riusciva a svegliarsi e gli ho consigliato di chiamare il 118. Mi ha richiamato ancora e diceva che la ragazza stava sempre come prima, gli ho consigliato di gettarle dell’acqua o metterla in una vasca con acqua gelata. La sera l’ho chiamato due volte ma non mi ha mai risposto». Ha poi negato di aver ricevuto una telefonata da Oseghale alle 23,17 del 30 gennaio della durata di 20 secondi come risulta dai tabulati. Dice di essere stato lui a chiamare ma che non gli ha risposto.

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Innocent Oseghale all’uscita del processo

Il 31 gennaio in un’altra telefonata Oseghale “mi disse che la ragazza era andata via”. Ha poi negato di aver incontrato il connazionale il 30 gennaio e il procuratore Giovanni Giorgio gli ha detto che Oseghale sostiene invece che si erano incontrati la sera e che aveva venduto ad Anyanwu della marijuana. La prima telefonata con Oseghale quel 30 gennaio c’era stata alle 11,42 del mattino ed era stato lo stesso Anyanwu a chiamare per chiedergli un consiglio perché aveva un problema col permesso di soggiorno. Nel corso dell’udienza saranno sentiti anche Desmond Lucky e Lucky Awelima, in principio indagati con Oseghale per omicidio. Indagato era anche Anyanwu. La procura ha chiesto per tutti l’archiviazione ma come ha spiegato il procuratore il gip ha rimandato indietro gli atti per la mancata notifica alla nonna della vittima. Lucky e Awelima saranno sentiti anche per quanto riguarda le conversazioni avute tra loro in carcere. Sul banco dei testimoni anche la criminologa Roberta Bruzzone che ha svolto una perizia sulla personalità di Pamela.

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Lucky Awelima

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La famiglia Verni

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Gli avvocati Umberto Gramezi e Simone Matraxia

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