Marco Valerio Verni
«Dai testimoni della difesa si è dimostrato che Oseghale parlava bene l’italiano, riusciva a capirlo e a farsi capire. Abbiamo anche appreso, purtroppo, che la Caritas a quanto pare ha inviato vestiti e altro a Oseghale durante la sua permanenza in carcere». L’avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e avvocato dei genitori della 18enne, esprime «amara soddisfazione» per la giornata di testimonianze chiave nel processo in Corte d’Assise di Macerata a Innocent Oseghale, accusato di omicidio della giovane. «Il collaboratore – ha continuato Verni in riferimento a Vincenzo Marino, che la scorsa estate in carcere avrebbe conosciuto lo stesso Oseghale – ha confermato in pieno quanto già detto durante le indagini, ha confermato le importanti dichiarazioni del presunto coinvolgimento della mafia nigeriana, credo sia emerso quello che volevamo. Anche Desmond Lucky sembra essere coinvolto fino ad un certo punto in quello che è accaduto perché ha colpito Pamela con uno schiaffo, l’ha fatta cadere e battere la testa. Siamo soddisfatti, ma amaramente soddisfatti perché stiamo parlando di un processo per l’omicidio di una ragazza di 18 anni. Sul secondo testimone (Giardini, ndr) non mi è sembrato particolarmente convincente». Lo zio di Pamela ha anche commentato i passaggi più delicate delle testimonianze: «La mamma di Pamela ha mantenuto grande dignità e compostezza, quando ha sentito che Pamela voleva tornare a casa ed è stata trattenuta da Oseghale e quando ha riferito che è stata tagliata a pezzi già da viva ha avuto una forte crisi di pianto, temevo si sentisse male. Ha mantenuto grande compostezza».
(Leo. Gi.)
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